Il SuperGol della settimana: Ronaldo vs Juventus
Marcelo manovra un pallone dalla propria metà campo. Siamo spostati sulla sinistra, e la sventagliata del terzino brasiliano taglia il campo arrivando in zona centrale. Il pallone rimbalza un paio
Marcelo manovra un pallone dalla propria metà campo. Siamo spostati sulla sinistra, e la sventagliata del terzino brasiliano taglia il campo arrivando in zona centrale. Il pallone rimbalza un paio
Ai tempi di Dejan, Podgorica era Titograd. E Tito era il simbolo di un paese dilaniato, unito da un nome ma internamente nel pieno di emorragie difficili da frenare. In
“Io c’ero”. Ti giravi intorno, in quella Roma ancora fredda di metà aprile, e le persone avevano negli occhi ancora il volto di Kostas Manolas. La corsa in avanti, i
Xavi lavora con la consueta maestria un pallone difficile a pochi passi dal cerchio di centrocampo, nella propria metà campo. Accanto a sé vede e serve Messi, che quel giorno
Il calcio di sessant’anni fa. Che era un’altra storia, che erano altre storie. Quasi tutte favole, per la costruzione e per come venivano raccontate. Del resto, il supporto delle immagini
Basterebbe il nome di Stefano Borgonovo a evocare i ricordi, a lasciare brividi, ad addentrarci in un tempo che ormai è lontano e pure bellissimo. Parliamo di trent’anni fa, del
Al numeri 344 dei Pensées di Blaise Pascal si legge che “il pensiero costituisce la grandezza dell’uomo.” Non vi è dubbio che quel che Mauro Bressan ha pensato durante Fiorentina
Un motto divenuto celebre in quel di Torino – e nel nostro Paese – negli ultimi anni, sembra prestarsi perfettamente a quanto accaduto il 19 maggio del 2001: fino alla
“Nella Roma migliore di tutti i tempi, come centrali prendo due stranieri: quello falso, Vierchowood, e quello vero, Aldair“. Nils Liedholm si sfrega le mani, come se conoscesse solo lui
I corsi e i ricorsi storici. Poi, la rincorsa verso la storia. Un gioco di parole che non potrà mai raccogliere l’emozione – fortissima – di un attimo, ma che
Questa è una storia da “c’era una volta”. C’era una volta il calcio, c’era una volta la spontaneità, c’era una volta la provincia italiana che pullulava di storie incredibili e
Roberto Carlos scende sulla fascia sinistra inseguito da un avversario. Quasi arriva alla fine del campo quando vede – chissà come – Zinedine Zidane al limite dell’area di rigore. Nell’area
È il 24 aprile del 1992 quando, su Repubblica, spunta una notizia che presto inizia a rimbalzare un po’ ovunque, dai primi programmi televisivi dedicati al calcio ai quotidiani di
Arrivare al posto giusto, forse al momento giusto, di sicuro con il cuore al sicuro, colmo di aspettative. Carlo Mazzone si è goduto ogni attimo, proprio perché la rincorsa verso
Quella corsa che riconosceresti tra mille. Il furore agonistico. Le sovrapposizioni. Gli sfondamenti interni. La grinta in ogni azione. Guardando questa Juventus e quella che fu, il primo pensiero (banale)
Gli anni ruggenti hanno un unico difetto: sono intrisi di nostalgia. Il motivo è chiaro, evidente, palpabile e doloroso: ti accorgi della reale grandezza di quei periodi soltanto quando ormai