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Con altri 6 eventi mandati in archivio nell’ultima settimana e 3 in fase di svolgimento, le World Series Of Poker 2023 sono arrivate a metà del loro cammino.

Nel precedente report ci eravamo fermati agli eventi #35 e #36, dove c’erano rispettivamente Dario Sammartino e Walter Treccarichi vicini alla zona ITM. Purtroppo nessuno dei due è riuscito ad andare a premio, ma l’Italia del poker si è comunque rifatta nei tornei successivi. Diamo allora uno sguardo ai risultati degli ‘azzurri’.

ITALIANI A PREMIO

Cominciamo dal torneo #37, $2.000 NLH che ha raccolto ben 1.962 entries e ha mandato in the money 295 giocatori. Tra questi ci sono anche due italiani: Vito Branciforte, già 8° nell’evento #26, 270° per $3.202, e Mustapha Kanit, che ha chiuso 134° ($4.346). Per “Musta” si tratta del secondo ITM in queste WSOP.

Ben più nutrita è la pattuglia di giocatori del Belpaese che sono andati a premio nell’evento #39, $1.500 NLH Monster Stack. Un torneo “maratona” tuttora in fase di svolgimento, caratterizzato da 8.317 registrazioni e $11.103.195 di montepremi riservati a 1248 giocatori. Gli italiani che ne hanno approfittato sono 11. In ordine crescente di piazzamento: Fausto Tantillo (1092-$2.401), Vito Geruzzi (882-$2.626), Davide Muccini (851-$2.626), Federico Butteroni (493-$4.248), Alessio Di Cesare (482-$4.248), Raffaello Locatelli (33-$4.725), Cosimo Sabatini (395-$5.296), Walter Treccarichi (317-$5.982), Fabrizio Nolano (243-$6.808), Luigi Panico (198-$7807) e Florian Bordet (172-$7.807).

Come anticipato, il torneo è ancora in fase di svolgimento, ma non ci risultano italiani tra gli ultimi 42 in gara. Al comando c’è player cinese Xuming Qi, tallonato dal brasiliano Marcos Exterkotter e dall’americano Steven Snyder, vincitore di un titolo WSOP Circuit. In palio per il primo classificato ci sono 1.162.681 dollari.

Chiudiamo la nostra carrellata di italiani in the money alle WSOP con l’evento #42, $800 NLH 8-handed Deepstack. Qui troviamo Matteo Dispersio 405° per $1.410 di premio, Filippo Ragone 294° ($1.772) e Gianluca Petrone che si è fermato al 188° posto per $2.520 di payout. Il torneo ha catturato l’attenzione di parecchi nomi noti del poker internazionale. Tra questi spicca il 12° posto del campione del mondo 2021, il tedesco Koray Aldemir.

L’heads-up finale dell’evento WSOP di Big O: a sx Robert Williamson III (runner-up), a dx il vincitore Scott Abrams (credits PokerNews/WSOP)

L’edizione 2023 delle WSOP propone diverse novità. Ad esempio, c’è stato il debutto del torneo di Big O che è andato in scena dal 17 al 19 giugno come evento #41 da 1.500 dollari di buy-in.

A voler essere precisi non è la prima volta che il Big O si affaccia sulla scena delle World Series Of Poker. L’esordio vero e proprio è avvenuto nel 2015 quando questa variante ha fatto parte dei giochi utilizzati nel Dealer’s Choice. Un anno dopo ha fatto parte del torneo Omaha Mix insieme al Pot-Limit Omaha Hi-Lo 8 or Better e all’Omaha Hi Lo 8 or Better.

Perché il Big O è infatti una variante dell’Omaha. La differenza è tutta in un unico, piccolo particolare: ogni giocatore riceve 5 hole cards al posto di 4, ma deve comunque usarne solo 2 in combinazione con 3 del board per formare il punto vincente.

Il particolare è piccolo solo a livello di regola, perché in realtà trasforma notevolmente il gioco. Con 5 hole cards a disposizione i punti alti sono più facili da realizzare. Il set è un punto medio, si comincia ad essere un po’ più tranquilli dalla scala in su. Va però detto che il Big O viene quasi sempre giocato in modalità High-Low, come succede infatti alle WSOP.

Nonostante si tratti di una variante anche poco utilizzata nei tornei, l’evento ha registrato ben 1.458 entries per un prizepool complessivo di $1.946.430. Nel field si sono intrufolati anche personaggi molto noti e grandi veterani del poker. Qualche nome: Bruno Fitoussi (uno dei primi pro europei), Robert Mizrachi, Loni Harwood, Robert Mizrachi, Jeff Lisandro (6 titoli WSOP) e perfino Johnny Chan. Il 66enne, 10 volte vincitore di un braccialetto WSOP, ha raggiunto gli ultimi due tavoli, terminando la sua corsa al 14° posto per $13.982.

Nel payout generale c’è anche una bandierina italiana. E’ stata attribuita a Yuri Wolf, 22° per $11.434, che però su Thehendonmob.com è indicato come giocatore di nazionalità e residenza israeliana.

Il torneo alla fine è stato vinto dallo specialista di Omaha Scott Abrams, già 2° e 3° nel PLO Mixed rispettivamente nel 2022 e nel 2021. Nel testa-a-testa per il titolo, la statunitense ha superato il connazionale Robert Williamson III e ha così incassato 315.203 dollari di primo premio.

Vi proponiamo l’ultima action che rende un po’ l’idea del Big O.

Abrams apre da Sb/bottone a 800mila e Williamson (BB) chiama. Scende il flop: Q♣8♦5♣. Check di Williamson che poi pot-rilancia sulla bet 700mila di Abrams. Quest’ultimo controrilancia all-in e Williamson chiama con lo stack inferiore. Showdown:

Williamson III: K♦8♠7♣5♠3♣

Abrams: A♥Q♠7♦2♦2♠

Al turn esce un 9♦, seguito da un 3♦ al river: Scott Abrams chiude colore per il punto High e, grazie al 3 finale, vince anche il piatto Low.

Immagine di testa: Johnny Chan (credits PokerNews/WSOP)