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24 squadre e una sfilza di attaccanti. Dal più famoso al meno conosciuto, dalla punta prolifica a quella che segna poco ma lavora tanto per la squadra. Obiettivi, sogni e speranze passano dal reparto offensivo e saranno loro l’ago della bilancia per ogni singola Selezione. 

Oggi andremo alla scoperta degli attacchi di ogni squadra: non tanto nei singoli, quanto nella potenza e nel potenziale che può possedere ogni nazionale che prenderà parte alla fase finale di Euro2021. Si va dagli attacchi a 5 stelle (il top della gamma) a quelli ad una stella: almeno sulla carta. Poi come sempre, il vero giudice sarà il campo. 

5 Stelle: dalla Francia al Belgio a suon di gol

Due Nazionali davanti a tutte. La Francia campione del Mondo e il Luna Park Belgio. Impressionante l’attacco transalpino, soprattutto alla luce del ritorno del figliol prodigo Karim Benzema. Deschamps sulla carta può dormire sogni tranquilli: assieme all’attaccante del Real, ecco la stella Mbappé e il piccolo diavolo, alias Griezmann. 

A loro si aggiungono validi ricambi come Olivier Giroud, Ousmane Dembélé, Kingsley Coman, Wissam Ben Yedder e Marcus Thuram. Se tutto questo non vi pare sufficiente, ricordatevi che a centrocampo agiranno oltre al motorino Kanté, anche Pogbà e Rabiot che hanno un bel rapporto con la via del gol. Semplicemente spaventosi. 

Non vuol essere da meno l’attacco Belga. La lista presenta subito un tris di fenomeni come il capitano Eden Hazard, il bomber dell’Inter Romelu Lukaku e il folletto che fa impazzire Napoli, Dries Mertens. Kevin De Bruyne parte qualche metro dietro a questi giocatori, ma sappiamo benissimo che in fase di possesso diventa il quarto Beatles della squadra. 

Dalla mediana attenti anche all’altro Hazard, ovvero Thorgan che ha una grande confidenza con la via del gol. Gara bloccata? Nessun problema dalla panchina si possono alzare Christian Benteke, Michy Batshuayi (l’uomo che ai tempi del Chelsea consegnò con le sue reti lo scudetto a Conte), la possibile sorpresa Jérémy Doku e Leandro Trossard. 

4 Stelle: un mischione pauroso

Gli attacchi che andiamo a nominare adesso, non sono certo inferiori a quelli di Francia e Belgio. Ma quest’ultime due, almeno sulla carta, sembrano avere quel qualcosa in più. 

Portogallo

In campioni in carica del Portogallo si affidano come sempre alla loro stella, Cristiano Ronaldo. Non sarà il CR7 di 5 anni fa, ma con lui in campo anche la squadra trova nuova linfa. Insomma è sempre l’uomo in più. Attenzione poi ai vari Bernardo Silva, Diego Jota e Joao Felix che saranno gli uomini a supporto di Ronaldo. 

Dalla panchina le opzioni non mancano, con André Silva (rinato a Francoforte), Pedro Gonçalves (decisivo nel riportare lo Sporting al titolo nazionale),Rafa Silva che da buon giocatore del Benfica convive con la maledizione del gol e Gonçalo Guedes jolly del Valencia. 

Spagna

Quattro stelle anche per la Spagna. Le “Furie Rosse” fanno sempre paura. Álvaro Morata e Ferrán Torres sono gli uomini più attesi nella truppa di Luis Enrique. Attenzione poi all’asso del Villareal, Gerard Moreno che trasforma in gol ogni pallone che passa negli ultimi 16 metri. 

Le opzioni portano i nomi del giustiziere basco Mikel Oyarzabal, dell’istrionico Dani Olmo, la fantasia al potere con Pablo Sarabia e il mai domo Adama Traoré. A tutto questo si aggiungono almeno due nomi pesanti dal centrocampo: Thiago Alcantara e la nuova stella del Barcellona Pedri. Non sarà la nazionale di 11 anni fa, ma è sempre spettacolare. 

Inghilterra

Football is Coming Home recitava il motto al mondiale russo del 2018. Semifinale e la sensazione che l’Inghilterra di Gareth Southgate possa crescere a dismisura. E mentre si aggregano giocatori che negli ultimi anni nelle giovanili della nazionale inglese hanno vinto tutto quello che c’era da vincere, ecco le solite certezze: 

Harry Kane, Marcus Rashford e Raheem Sterling. Alle loro spalle spingono altri 3 eccellenti attaccanti, come Phil Foden, Jadon Sancho e Jack Grealish. Infine, il “Sette Bello” potrebbe completarsi con il bomber scuola Carlo Ancelotti, Dominic Calvert-Lewin. Dalla mediana possono aggiungersi alla via del gol, Mount e Jesse Lingard letteralmente rinato al West Ham. 

Germania

“Il calcio è un gioco molto semplice: ci sono due squadre, un campo di 100 metri e un pallone. Ma alla fine vincono sempre i tedeschi”. Così disse una volta Lineker. E come dare torto alla storica punta inglese. Non ci saranno più la Germania di una volta, ma l’attacco annovera la neo coppia campione d’Europa composta da Timo Werner e il match winner Kai Havertz. 

Se due delle tre maglie da titolare sono assegnate, c’è una bagarre impressionante per prendersi l’ultimo posto. Da Serge Gnabry a Kevin Volland, passando per Leroy Sané e fino ad arrivare all’eterno Thomas Müller. Possiamo non nominare centrocampisti con il senso del gol come Toni Kroos, İlkay Gündoğan e Leon Goretzka? Assolutamento No. 

Italia

Giovani, forti e senza paura. L’Italia di Mancini riaccende un sogno, dopo la notte buia di San Siro contro la Svezia che scaricò la nazionale dall’aereo verso Russia 2018. Dalle macerie alle 10 vittorie su 10 nelle qualificazioni. Non c’è il bomber da nazionale, alla Bobo Vieri o alla Pippo Inzaghi per intenderci: ma ci sono un manipolo di giocatori che possono cambiare la storia. Chiesa, Berardi e Insigne sugli esterni ad accelerare, con Immobile e Belotti a contendersi una maglia al centro dell’attacco. Se sono rose fioriranno, ma il percorso di crescita dal 2018 ad oggi è stato netto. 

Tre Stelle: Olanda, Polonia, Croazia e Svezia

Questi attacchi almeno sulla carta non sono ne carne ne pesce. Non sembrano avere la stessa potenza di fuoco di quelli sopra elencati, ma sul breve periodo di una competizione come l’Europeo hanno almeno uno o due uomini che possono fare il mese della vita e rendersi protagonisti di un torneo ben sopra le righe.

Olanda

Arancia Meccanica. L’Olanda non va mai sottovalutata, anche se i Van Basten e i Gullit fanno parte di un passato che non tornerà più. I punti cardine sono Memphis Depay e il sindaco di Siviglia, Luuk de Jong. Attenti agli spunti di Steven Berghuis, Donyell Malen e Quincy Promes. Se poi salgono in cattedra dal centrocampo anche Donny van de Beek, Georginio Wijnaldum e Frenkie de Jong sono dolori per gli avversari. 

Polonia

Un nome su tutti nella Polonia di Paulo Sousa: Robert Lewandowski. Mister 41 gol con la maglia del Bayern Monaco nell’ultima Bundesliga è l’uomo a cui si aggrappa una nazione intera. Se sta bene e se i palloni arrivano con i giri giusti, può vincere da solo. Al suo fianco, il cecchino “marsigliese” Arkadiusz Milik. Gli uomini di esperienza e di valore per il CT Paulo Sousa. 

Croazia

Nazione non grande dal punto di vista dei chilometri, ma maledettamente forte. I vice-campioni del Mondo proveranno ancora una volta a stupire tutti. Le tre stelle della Croazia sono Ivan Perišić, Andrej Kramarić e Ante Rebic. Le alternative si chiamano Bruno Petković e Ante Budimir. A loro, potrebbero unirsi le reti dalla mediana, del geometra madrileno Luka Modrić. Un film già visto, ma sempre affascinante. 

Svezia

Senza Re Ibra perdono molto. Eppure la nazionale gialloblu ha del potenziale in attacco. Marcus Berg si è rodato al freddo pungente di Krasnodar in Russia, con Robin Quaison uomo in più del Mainz in terra tedesca. Sebastian Larsson e soprattutto Emil Forsberg possono aggiungere reti dalla distanza. 

Due Stelle: a caccia della sorpresa

Per le seguenti squadre andremo ad elencare un solo attaccante, quello che può davvero fare la differenza. 

  • Finlandia: Pukki, l’uomo che fa sognare il Norwich
  • Danimarca: Yussuf Poulsen, la freccia di Lipsia
  • Turchia: Burak Yilmaz, l’ariete di Lille
  • Russia: Artem Dzyuba, il nuovo Zar di San Pietroburgo
  • Galles: Gareth Bale, se si risveglia dal torpore…
  • Svizzera: Breel Embolo, il cancellerie del Borussia Mönchengladbach
  • Austria: Marko Arnautovic il Bad Boy emigrato in Cina.

Una stella: miracolo cercasi

  • Ucraina: Roman Yaremchuk, dal Gent con furore
  • Slovacchia: Robert Bozenik, il timoniere di Rotterdam
  • Macedonia: Pandev, provaci ancora Goran
  • Scozia: James Forrest, l’arciere di Celtic Park
  • R. Ceca: Patrik Schick, l’eterna promessa
  • Ungheria: Dominik Szoboszlai, il Joker magiaro. peccato che non ci sarà…