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13.167.881 dollari vinti realizzando solo 56 in the money potrebbero essere un record. Certo, uno di questi vale 10 milioni. Ma anche senza quel risultato la media rimane altissima. Per la precisione sono $57.598 per ogni piazzamento a premio.

Il risultato diventa ancora più significativo quando si scopre che l’autore di questa perfomance non è esattamente il tipico professionista di poker. Non appartiene alla new generation dei giocatori, eppure ha iniziato a macinare risultati solo in tempi recenti. Gioca soprattutto live, ma predilige le kermesse più impegnative, come EPT e WSOP. Partecipa a qualche high roller, ma senza esagerare. Ogni tanto si fa vedere online, ma non è uno specialista.

Come ultimo indizio, aggiungiamo che è tedesco ma di origini iraniane. Se non avete ancora capito chi è, ve lo diciamo noi: Hossein Ensan.

Nel 2019 Hossein Ensan è diventato campione del mondo di Texas Hold’em a 55 anni (classe 1964), vincendo il Main Event delle World Series Of Poker. Nell’era post-Moneymaker, è il più anziano ad esserci riuscito. Tutti gli italiani appassionati di poker ricordano quel torneo, perché per conquistare il braccialetto Hossein Ensan ha dovuto superare in heads-up Dario Sammartino.

E’ in quella occasione che il giocatore nato a Teheran si è portato a casa i 10 milioni di dollari ai quali abbiamo fatto riferimento all’inizio. Eppure, nonostante il risultato, ancora oggi Hossein Ensan non si definisce un puro professionista del poker.

Il podio del ME WSOP 2019: al centro il vincitore Hossein Ensan, a sinistra Dario Sammartino (2°), a destra Alex Livingston (3°). Credits PokerNews

La progressione di Hossein Ensan fino a quella vittoria è impressionante.

Il suo primo ITM risale al febbraio 2013. Anche se alle spalle ha già tanto poker (gioca più o meno da quando si è trasferito in Germania, alla fine degli anni ’80), ha pochissima esperienza di tornei importanti. Eppure non ci mette molto a rompere il ghiaccio.

Dopo quel primo risultato, nell’arco di poco più di un anno va a segno altre 12 volte. Sono tutti ITM di piccole dimensioni, fino all’agosto del 2014, quando realizza il primo “botto”: arriva 3° nell’EPT Main Event di Barcellona, una posizione in più rispetto all’italiano Andrea Dato, per un payout di €652.662.

Il 2015 è l’annata che lo consacra a livello mondiale. Chiude 8° nel ME Eureka di Rozvadov. Poi vola a Malta, dove si piazza 6° nel Main Event EPT per altri 153.700 euro di premio. Sempre nel maggio di quell’anno si porta a casa due side event dell’EPT di Montecarlo. Sette mesi dopo, a dicembre, è lui a sollevare a Praga la picca più ambita: quella dell’EPT Main Event, per un primo premio che vale altri 754.510 euro.

Hossein Ensan – EPT Prague Main Event Winner 2015 (credits RIHL)

Nel 2017 arriva anche l’anello del circuito WSOP, grazie al primo posto nell’evento NLH €1.500+150 della tappa di Rozvadov (€184.812). Si concede poi un 3° posto da 242mila euro nell’HR del PokerStars Championship di Praga.

Il 2019 è l’anno della vittoria nel ME WSOP, seguita da un podio alle WSOPE di Rozvadov: finisce 3° nel Platinum High Roller (€251.837) dietro a Sam Trickett (2°) e Kahle Burns (1°).

Da lì in avanti si contano altri 9 ITM live. Tra questi un 14° posto (€51.310) all’EPT ME di Praga disputato nel marzo di quest’anno.

E’ in quella occasione che Davide De Luca e Alessio Libralon lo hanno incontrato. Ne è venuta fuori la video-intervista in esclusiva per PokerStarsnews.it che vi proponiamo qui di seguito: un concentrato del poker “alla Hossein Ensan”.

Buona visione!

Immagine di testa: Hossein Ensan (credits PokerNews)