Quando l’ossessione diventa determinazione: Sam Trickett story (parte 2)

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su email
Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp
Condividi su telegram
Condividi su email

Nel precedente articolo abbiamo raccontato i successi del professionista inglese Sam Trickett il quale, dopo aver accumulato milioni di dollari con il poker, ha scelto di dedicarsi alla famiglia. Messa cosรฌ, la sua storia appare come un percorso tutto in discesa, sia al tavolo da gioco che nella vita, coronato da un lieto fine dal sapore un po’ disneyano.

In realtร  la vicenda personale di Sam Trickett รจ molto diversa, costellata com’รจ di scalate improvvise frutto dei suoi talenti, ma anche di altrettanto rapide cadute a causa del suo carattere ossessivo. Cadute che non riguardano solo il poker, anche perchรฉ non sono state le carte la prima passione del giovane player britannico.

Verso la fine degli anni ’90, Sam Trickett รจ infatti un adolescente ossessionato dal calcio. La parola “ossessione” non รจ usata a caso: รจ una parola chiave nel suo racconto, perchรฉ riguarda tutto ciรฒ di cui Trickett si innamora. E’ lui stesso ad ammetterlo descrivendo il suo atteggiamento estremo che lo caratterizza sin da giovanissimo: “Ogni cosa che catturava la mia attenzione diventava subito un’ossessione” racconta a Pokernews in una lunga intervista. “Nella mia testa, impegnarsi a scuola non era cosรฌ importante perchรฉ quello che volevo era diventare un professionista di calcio“.

Il giovane Trickett ci prova piรน volte. La prima a soli 10 anni, quando cerca di entrare nelle giovanili del Nottingham Forest. Niente da fare. Ci riprova poco dopo, con lo Sheffield United, ma di nuovo viene scartato. E poi di nuovo con il Nottingham. La risposta รจ sempre la stessa: “sei un buon giocatore, ma come te ce ne sono tanti“.

Sostenuto dal padre, il futuro campione di poker non demorde. Continua a giocare nella squadra locale, il Retford United fino a quando qualcuno lo nota. L’Hucknall Town – una squadra poco piรน che dilettantistica ma legata a societร  semipro – manda uno scout a visionare Trickett durante la finale di coppa. Potrebbe essere la volta buona per salire di livello, ma il destino ha altri piani per lui: un contrasto duro e Trickett si infortuna al crociato anteriore. Il medico รจ esplicito: “Se tu fossi David Beckham ti consiglierei di provare a sistemarlo, ma se fossi in te non ci penserei proprio, perchรฉ continuando a giocare potresti finire su una sedia a rotelle“.

Sam Trickett ai tempi del calcio
Sam Trickett ai tempi del calcio. Credits Sam Trickett

Game over, almeno con il calcio. Il ragazzo, che ormai รจ quasi maggiorenne, ha bisogno di un altro obiettivo per realizzarsi,ย altrimenti la piccola cittadina in cui vive rischia di diventare una prigione. L’unica alternativa al calcio che Retford offre รจ il pub, dove Trickett scopre il biliardo. Lรฌ si gioca a snooker e a biliardo all’americana, soprattutto quello dell’eight ball o “palla 8” (una variante del piรน noto biliardo con 15 palle). Si impegna ed รจ pure bravo, l’unico problema รจ l’elemento economico. I premi per chi gioca a 8 ball sono davvero modesti: il campione del mondo vince 10mila dollari al massimo. Troppo poco per Sam Trickett che, giร  da tempo, ha ben chiaro il “colore” dei soldi.

Le cose che non puoi avere sono quelle che spesso ti danno le motivazioni piรน importanti. Ho sempre cercato di capire come fare i soldi… Mio padre รจ un artista di fama mondiale, uno che ha un sacco di talento, ma nessuno dei miei genitori รจ mai stato particolarmente motivato dal denaro“. Lui invece sรฌ, visto che a 13 anni รจ giร  uno che compra e rivende orologi usati.

Al momento, perรฒ, l’unico modo (onesto) per lui di guadagnare qualcosa รจ lavorando. E infatti l’ormai 18enne Trickett si trova un impiego come tecnico del gas, pur continuando a giocare a biliardo. Il tavolo con le buche non รจ secondario nella sua vita, perchรฉ sarร  decisivo per l’incontro con l’ossessione definitiva.

Si potrebbe dire che galeotto รจ il biliardo. Durante una partita di 8 ball, un collega di lavoro gli parla del poker americano. “Sei uno che ama rischiare, ti piacerร “, gli dice. E tanto basta per convincere Trickett a prendere in mano per la prima volta le carte.ย “Non immaginavo che si potesse essere bravi a poker, pensavo fosse solo una questione di fortuna. Ma quando mi hanno spiegato che invece รจ un gioco di abilitร , tutto รจ cambiato“.

Il seme sta mettendo radici. Si butta a capofitto nel gioco, prima online e poi nella pokeroom della vicina Nottingham e l’inizio รจ spumeggiante. Forse troppo, perchรฉ l’ossessione inizia a prendere il sopravvento: “Pensavo al poker continuamente, anche al lavoro. Nelle pause mi chiudevo nel mio furgone con gli amici per discutere le mani giocate la sera prima. Rimanevo sveglio fino alle tre di notte per giocare online. Era un comportamento malsano, ma io ne ero ossessionato. Vivevo per il poker“.

Ancora piรน pericoloso รจ il senso di sicurezza che cresce dentro di lui, la sensazione di poter fare soldi facili e rapidamente. E cosรฌ arriva l’errore piรน grave, quello in cui purtroppo incappano tanti appassionati di poker alle prime armi. Gioca fuori bankroll. Si fa ingolosire da partite di cash game che non si puรฒ permettere e, nonostante l’inizio promettente, perde tutto (circa ยฃ30K) in breve tempo. Va in rosso sulla carta di credito. La banca lo chiama e Sam Trickett รจ costretto a chiedere aiuto al padre.

Una scelta che il 18enne, ormai pokerista incallito, non avrebbe mai voluto fare conoscendo il punto di vista del genitore: “Non ci sono vincitori con il gioco d’azzardo“. Il padre salda il debito con la banca e ottiene dal figlio la promessa che non avrebbe mai piรน giocato a poker. Il problema รจ che Trickett ha chiaro il concetto che il poker รจ uno skill game. Su questo ha ragione ma, come in tutte le cose nuove, ci vuole pazienza e lui ne ha poca. Ci ricade e brucia un’altra carta di credito. “Mio padre era inferocito. Ero chiaramente ossessionato dal gioco e cosรฌ ho dovuto smettere. E’ stato difficile stare mesi senza giocare, avendo capito quali erano gli errori fatti e con in testa un chiodo fisso: non li commetterรฒ piรน, non posso perdere di nuovo“.

La svolta รจ nell’aria. Sam Trickett torna al lavoro, il tanto che gli basta per saldare i debiti e mettere da parte 5mila sterline per ricominciare a giocare. “Mi piaceva l’idea di guadagnare soldi giocando a poker, e cosรฌ ho ignorato tutti i consigli. Ho pensato: sono piรน bravo dei giocatori che ho incontrato finora e soprattutto ho capito i miei errori, non li commetterรฒ di nuovo. Bisogna anche dire che in quel periodo (primi anni Duemila, ndr) era piรน facile vincere“.

E soprattutto Sam Trickett scopre il poker da torneo. Lascia quindi il lavoro, deriso un po’ da tutti, e decide di provare la carriera del giocatore professionista. “E’ la cosa di cui vado piรน fiero, aver scelto il poker quando tutti mi dicevano che stavo sbagliando. E invece ha funzionato“. Tra il 2007 e il 2008 incassa piรน di ยฃ20.000 partecipando a tornei small buy-in in Inghilterra. Una cifra che gli consente nel 2008, a 22 anni, di volare a Las Vegas e sfiorare un braccialetto WSOP.

null
Sam Trickett con la moglie Mieke Dockley il giorno del matrimonio. Credits Sam Trickett

Questo risultato ci collega al suo percorso vittorioso nel mondo del poker. In realtร  ci saranno altre cadute. Ad esempio nel 2009, quando perderร  nuovamente quasi tutto giocando partite high-stakes contro Gus Hansen. Ma di nuovo la lezione del passato gli tornerร  utile: imparare dagli errori commessi e trovare la forza di migliorarsi. In fondo questa si chiama determinazione e fiducia nei proprio obiettivi.

Il resto della sua storia lo abbiamo giร  raccontato: quella diย un giocatore di poker straordinario che oggi, grazie anche ai nuovi affetti familiari, รจ libero dalle proprie ossessioni. Proprio questa ci sembra la chiave di lettura del Sam Trickett persona: la capacitร  di trasformare l’ossessione in determinazione.

Se riesci a mettere abbastanza impegno e sei determinato a imparare dai tuoi errori, allora puoi farcela. Penso che tutte le critiche ricevute per le scelte fatte, alla fine si siano trasformate in motivazioni“.

 

Fonte di riferimento: PokerNews

 

 

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su email
Email
Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp
Condividi su telegram
Condividi su email

Articoli consigliati

Nessun articolo Consigliato