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A volte nel poker, per affrontare un giocatore molto aggressivo e capace di azioni imprevedibili, è necessario essere un po’ spavaldi. Non bisogna eccedere, ma mandare ogni tanto un segnale di reattività è cosa buona e giusta.

Igor Kurganov è stato per anni una minaccia – solo in senso ludico, sia chiaro – per tutti coloro che se lo sono trovati al tavolo. Non che adesso il suo istinto da predatore di chips sia venuto meno. Semplicemente da un paio d’anni il professionista russo (con passaporto tedesco) si è fatto vedere raramente nei tornei di poker. Il suo ultimo risultato live è infatti datato 10 gennaio 2020: 55mila dollari incassati con un 6° posto nel $10k HR del partypoker Millions di Nottingham.

Al di là della pausa probabilmente solo temporanea, nel decennio che va dal 2010 al 2020 Kurganov è stato uno “squalo” del poker: un giocatore capace di grandi letture e di grandi bluff.

Giusto per capire le dimensioni delle sue performance tornestiche, il russo vanta oggi 18,7 milioni di dollari vinti con “solo” 91 in the money. I suoi best result sono soprattutto eventi High Roller, ma il titolo di cui va probabilmente più fiero è il braccialetto WSOP conquistato in coppia con Liv Boeree nel Tag Team Championship 2017.

Igor Kurganov e Liv Boeree al momento della vittoria nel Tag Team WSOP 2017 (credits PokerNews)

Kurganov e Boeree formano una coppia non solo a livello professionale, ma anche nella vita. I due sono legati sentimentalmente dal 2014 e fanno parte dei fondatori di Raising for Effective Giving (REG), un ente di beneficienza costituito in maggioranza da giocatori di poker.

Insomma un tag team solido e unito da principi comuni. Ad eccezione di quando sono uno contro l’altro con carte e chips davanti.

E’ successo al ME WSOP del 2019. Il caso ha voluto che i due fossero riuniti allo stesso tavolo proprio nel Day1. La player inglese (vincitrice dell’EPT di Sanremo nel 2010) da shortstack ha tribettato all-in con A♥J♥ e il suo partner non ha potuto far altro che chiamare con K♠K♣. Il board 8♠8♥Q♥2♦4♠ ha regalato qualche brivido al flop, ma alla fine Liv Boeree è uscita dal torneo. E lei l’ha presa così: “nessuno farà festa questa notte, garantito“.

Detto questo, torniamo al ragionamento iniziale: contro lo “squalo” di turno non si può subire sempre, ogni tanto bisogna ricordargli che “c’è sempre un pesce più grosso” (cit. Star Wars, La minaccia fantasma).

La conferma di questo adagio arriva dal tavolo finale del partypoker Millions $25k SHR di Nottingham edizione 2020. Al final table sono rimasti solo due giocatori: Igor Kurganov e lo specialista australiano di HR Kahle Burns (10,7 milioni di dollari vinti ad oggi).

L’azione prende il via quando i bui sono 125K/250K/250K e Kurganov, che ha uno stack di 27 milioni, rilancia da SB/bottone a 550.000. Le sue hole cards sono 4♦4♠. Burns (9,3 milioni) spilla J♦10♠ e chiama.

Il flop porta 7♦5♣2♦ e i due avversari optano per il check.

Si passa al turn, un 3♦ che apre progetto a colore per Burns. L’australiano esce puntando 725.000. Kurganov, dal canto suo, ha il flush draw più basso e il progetto a scala bilaterale, oltre al punto. Motivi più che sufficiente per fare call.

L’ultima carta è un 4♥. La coppia di Kurganov diventa un set ma la stessa carta diventa per lui molto insidiosa perché potrebbe aver chiuso scala a favore del suo avversario. Cosa fa Burns allora? Va all-in con i suoi 8,3 milioni su un piatto che ne contiene 2,55.

L’azione improvvisa ed imprevista manda in the tank Igor Kurganov il quale, dopo un paio di minuti, decide di foldare la mano vincente! Per una volta è lo squalo ad aver abboccato.

Per la cronaca, dopo questo colpo il player australiano recupererà lo svantaggio, fino a vincere il torneo incassando 350mila dollari di primo premio.

Kahle Burns (credits PokerNews)

Immagine di testa: Igor Kurganov (credits PokerNews)