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Chi la dura la vince, dice un vecchio adagio che ben si adatta alla storia di Perry Green.

Il suo nome risulta probabilmente sconosciuto alla maggior parte degli appassionati di poker, eppure il giocatore americano vanta tre braccialetti WSOP nella propria bacheca. Il problema è che li ha vinti quando il poker era un’altro gioco, un altro “mondo” rispetto a quello di oggi.

Nato nel 1936, Perry Green è stato un commerciante per quasi tutta la sua vita, in continuo movimento tra la sua Seattle (stato di Washington, USA) e l’Alaska. Tra i suoi compagni di viaggio più fedeli, Perry Green ha avuto proprio il poker.

La sua prima grande esperienza pokeristica è stata la partecipazione alle WSOP del 1976. Nonostante fosse un debuttante a livello di tornei, si è aggiudicato l’evento #4, $1.000 Limit Ace to Five Draw che lo ripagato con $68.300 di premio e il primo braccialetto.

Un anno dopo è arrivato il secondo grazie al $5.000 Limit Ace to Five Draw, per $10.000 di payout. Il tris è datato 1979, quando si è imposto nel $1.500 No-Limit Hold’em Non-Pro, incassando altri 76.500 dollari.

In mezzo Green ha macinato altri risultati, quali ad esempio tre secondi posti all’Amarillo Slim Superbowl, per altri $150k. Fino al 1981 quando si è iscritto al Main Event WSOP, ha raggiunto il final table e poi è andato a giocarsi il titolo contro Bobby Baldwin e un giovane Stu Ungar. L’heads-up conclusivo è stato Ungar-Greeen concluso con la seconda vittoria consecutiva di The Kid.

Immagine di testa: Stu Ungar (al centro) prima della finale del Main Event WSOP 1980, vinta contro Doyle Brunson (a sx). Photo Credits PokerNews

Nonostante la sconfitta, Mr. Green ha comunque incassato 150mila dollari: un ulteriore stimolo – se mai ce ne fosse stato bisogno – per continuare a giocare. E infatti, il commerciante di Seattle non ha più smesso di iscriversi ai tornei e togliersi soddisfazioni con il poker.

Se si osserva su Thehendonmob.com il suo percorso, si scopre che da quel 1981 in avanti Perry Green è andato a premio alle WSOP ben 28 volte. Di queste, 7 sono final table, compreso il 5° posto nel ME 1991 poi vinto da Brad Daugherty. Con 59 in the money ufficialmente registrati a suo nome, Perry Green oggi può dire di aver vinto 1,1 milioni di dollari.

Parliamo insomma di una leggenda del poker che, a dispetto dell’età, non molla la presa. E che qualche settimana fa si è tolto anche un bel sassolino dalla scarpa: tornare a vincere un torneo!

Perry Green (credits PokerNews)

L’ultima volta era successo nel 1987, quando Perry Green si era aggiudicato un piccolo torneo a Reno. Da allora solo in the money, nessuna vittoria. Fino al 26 gennaio di quest’anno, quando l’inossidabile veterano è tornato al successo nel torneo $400 Mixed Omaha del Los Angeles Poker Classic (LAPC), interrompendo così un digiuno durato 35 anni!

Green si è lasciato alle spalle 90 avversari e ha concluso vittorioso il testa-a-testa dopo aver splittato il premio con il runner-up. Per certificare il risultato, ecco il payout di FT riportato da PokerNews:

Il tre volte vincitore di un titolo WSOP non ha lasciato dichiarazioni nel post vittoria. Lo aveva fatto nell’estate del 2022, quando PokerNews gli aveva chiesto quanto fosse ancora appassionato di poker.

Lo sono di più di un tempo, credo“, ha risposto Perry Green che ha poi proseguito. “Forse è la nostalgia che mi porta in sala, ma mi piace giocare contro i più giovani. Non gioco più a golf, non faccio attività fisiche. Ma il poker è un buon stimolo per il mio cervello. Quando arrivi ad avere più di 85 anni, devi fare qualcosa per tenerti aggiornato su quello che sta succedendo, specialmente in questo mondo che cambia di continuo“.

Giù il cappello di fronte a chi ha fatto la storia del poker, a tanta lucidità e soprattutto alla resistenza al tempo di Perry Green.

Immagine di testa: Perry Green (a dx). Credits PokerNews