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Nonostante le Olimpiadi Invernali di Pechino siano dietro l’angolo, l’attesa – per l’Italia – è sì per i propri atleti che di qui a poco si cimenteranno in Cina, ma anche per la prossima edizione dei Giochi Olimpici Invernali, che verrà ospitata nel 2026 dal binomio Milano-Cortina.

Una collaborazione, quella tra Lombardia e Veneto, che è inevitabilmente destinata a ridisegnare alcune logiche dello sport e delle infrastrutture nel nostro paese.

Ma non sarà, quello del 2026, il primo appuntamento in cui il nostro paese ospiterà la prestigiosa manifestazione: vi sono state infatti altre due occasioni in cui l’Italia ha ospitato i Giochi invernali. E’ successo con Cortina 1956 e Torino 2006.

Cortina 1956

Quella di Cortina d’Ampezzo del 1956 è stata un’edizione dei giochi, in qualche modo, posticipata: l’incantevole paese Veneto, infatti, avrebbe dovuto ospitare le Olimpiadi Invernali già nel 1944; tuttavia, a causa della Seconda Guerra Mondiale, l’appuntamento era stato spostato nel tempo.

Politicamente parlando, è stata l’opera del conte Alberto Bonacossa ad aiutare il nostro paese nelle trattative col Comitato Olimpico; Bonacossa, infatti, era un facoltoso dirigente sportivo che con il suo operato ha fatto sì che Cortina la spuntasse sulle candidature di Montreal, Lake Placid e Colorado Springs.

La kermesse del 1956 (calendarizzata tra il 26 gennaio e il 5 febbraio) vede la disputa di 8 discipline differenti, che nelle varie specialità portano al conferimento di 24 medaglie d’oro.

Infatti, gli atleti si battono per primeggiare nelle discipline di Bob, Combinata nordica, Hockey su ghiaccio, Pattinaggio artistico, Pattinaggio di velocità, Salto con gli sci, Sci alpino e Sci di fondo.

È l’Unione Sovietica a fare la parte del leone, conquistando ben 7 degli ori a disposizione, precedendo Austria (4 ori) e Finlandia (3 ori) nel medagliere.

Per gli azzurri, solo un’oro : quello del duo Dalla Costa-Conti nel bob. L’uomo-copertina dei Giochi, però, è un austriaco, quel Toni Sailer capace di vincere tre medaglie d’oro in tre gare di sci alpino (discesa, gigante e slalom speciale).

Da segnalare, sempre per l’Italia, due aneddoti: il primo, legato a Guido Caroli, atleta del pattinaggio di velocità. Caroli è l’ultimo tedoforo nella Cerimonia di Apertura, e sfortunatamente cade nel tragitto che percorre verso il braciere olimpico. Tuttavia, in qualche maniera, riesce a tenere accesa la fiamma e a compiere l’atto solenne.

Il secondo aneddoto è legato invece a Giuliana Minnuzzo, protagonista italica dello sci alpino. Entra direttamente nella storia quando lei, donna, per la prima volta pronuncia il giuramento olimpico a nome di tutti gli atleti.

Torino 2006

Edizione relativamente recente, che ricordiamo tutti.

Quella di Torino è la XX edizione dei Giochi Invernali, durata dal 10 al 26 febbraio 2006. Il capoluogo piemontese, in quel caso, batte la svizzera Sion, che aveva una forte candidatura. Torino, in realtà, è solo un luogo nominale: le Olimpiadi, infatti, si disputano in lungo e in largo per tutta la regione, dal Sestriere a Pinerolo, da Cesana a Bardonecchia a Pragelato. Oltre che ovviamente a Torino.

Sono ben 80 le nazioni del Mondo rappresentate a Torino, con ben 2633 partecipanti complessivi. Tra il maschile e il femminile, sono state consegnate 84 medaglie d’oro, grazie a gare svolte su 15 discipline diverse: Biathlon, Bob, Combinata Nordica, Curling, Freestyle, Hockey su Ghiaccio, Pattinaggio di figura e Pattinaggio di velocità, Salto con gli sci, Sci alpino e Sci di fondo, Short track, Skeleton, Slittino e Snowboard.

Con 11 ori, 12 argenti e 6 bronzi è stata la Germania a trionfare al medagliere, davanti a Stati Uniti e Austria.

Quanto ai colori azzurri, gli ori sono stati cinque:

  • Enrico Fabris (Pattinaggio di velocità, gara dei 1.500 metri);
  • Matteo Anesi, Stefano Donagrandi, Enrico Fabris, Ippolito Sanfratello (Pattinaggio di velocità, inseguimento a squadre);
  • Giorgio Di Centa (Sci di fondo, gara dei 50km);
  • Fulvio Valbusa, Giorgio Di Centa, Pietro Piller Cottrer, Cristian Zorzi (Sci di fondo, staffetta 4x10km);
  • Armin Zoggeler (Slittino)

Buon bottino, a cui vanno aggiunti 5 bronzi.

In senso assoluto, gli atleti più rappresentativi dei Giochi sono lato femminile la canadese Cindy Klassen, con 5 medaglie (di cui un oro) nel pattinaggio di velocità; lato maschile il coreano Ahn Hyun-Soo (con tre ori e un bronzo). Klassen e Ahn sono gli atleti più medagliati.

Importanti risultati anche per Aamodt nello sci alpino, al quarto oro in tre Olimpiadi differenti, per Benny Raich, sempre nello sci alpino, che eguaglia Tomba e Stenmark con la doppietta d’oro slalom speciale e slalom gigante.

Per gli azzurri da menzionare su tutti Zoggeler, capace di andare a medaglia in quattro Olimpiadi consecutive.