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Delle tante discipline che caratterizzano lo sport invernale, forse una tra le più spettacolari risponde al nome di “Salto con gli sci“. Coraggio, forza fisica, tecnica e materiali ne caratterizzano lo svolgimento.

Andiamo pertanto a vedere come funziona e quali sono le regole del salto con gli sci.

Le regole del salto con gli sci

Nel salto con gli sci, gli atleti scivolano lungo una rampa dalla quale si staccano poi in volo, con l’obiettivo di atterrare alla distanza maggiore possibile.

Ma la distanza del punto di atterraggio non è il solo parametro utile alla compilazione della classifica, perché una giuria apposita valuta anche lo stile del salto, tenendo presente svariati parametri come compostezza, bilanciamento, posizione del corpo e atterraggio. E tali caratteristiche sono valutate con un punteggio che oscilla tra 1 e 20.

Esistono due macro categorie di competizione in questa disciplina: la K90 e la K120 maschile individuale, con la variazione della K120 maschile a squadre. Le sigle K90 e K120 classificano i trampolini in base alla distan­za in metri tra la loro parte terminale e il punto ideale di atterraggio, indicato da una linea sulla neve.

Il sistema di attribuzione del punteggio si basa su 60 punti che riceve ogni atleta che atterra nei pressi della linea di atterraggio, aumentato (o sottratto) di 1,8 punti per ogni metro in più o in meno che il saltatore riesce a raggiungere.

Le gare di salto generalmente si spalmano su due giornate, col Day 2 riservato ai migliori 30 del giorno precedente. si disputano nell’arco di due giornate: alla seconda accedono i migliori 30, che avranno a disposizione 2 tentativi.

La tecnica nel salto con gli sci

In ogni salto dal trampolino, vi sono quattro momenti che caratterizzano l’esecuzione: discesa, stacco, planata e atterrag­gio. I saltatori, inizialmente, si siedono su un sostegno posto nella parte alta del trampolino, prima di ricevere il segnale che la discesa sul trampolino innevato può cominciare.

Durante il volo, l’atleta dovrà cercare di unire (senza sovrapporle) le code degli sci in aria, di modo da formare una ideale lettera “V” volante.

Fatto ciò, durante il volo l’atleta tenterà di piegarsi il più possibile in avanti col corpo, spostando le braccia lungo i fianchi e utilizzando le mani come “flap” aerei, ovvero ali che modulano la caduta. L’atterraggio deve avveni­re in una posizione denominata “telemark“, che deve durare almeno per 15 m nella parte finale del salto.

Va attentamente valutato l’impatto del vento, che ha una incidenza notevole sull’esito di ogni singolo salto.

L’attrezzatura per il salto con gli sci

Come per ogni sport invernale, anche il salto con gli sci necessita di una particolare attrezzatura.

Al di là, ovviamente, di un edificio che funga da trampolino, solitamente presente in alcune località alpine, per questa disciplina servono degli appositi sci aventi una parte centrale in legno e dotati di particolari scanalature.

La lunghezza degli sci è variabile, e si basa sull’altezza del singolo atleta (a cui, di norma, si aggiunge un 46%: se un atleta è alto due metri, i suoi sci saranno lunghi quasi tre). Gli attacchi degli scarponi sono scorrevoli, ovvero si sganciano in caso di necessità.

Le tute sono elastiche e sintetiche, ed è ovviamente d’obbligo il casco.

I record nel salto con gli sci

Per dare un’idea delle misure che si possono raggiungere nel salto con gli sci, va detto che al 2021 il record del mondo appartiene all’austriaco Stefan Kraft, capace di saltare sino alla strabiliante misura di 253,5 metri.

Lato femminile, pur non essendoci competizioni ufficiali approvate dalla FIS (la Federazione Internazionale dello Sci), capita comunque di assistere a salti con gli sci riservati alle atlete in rosa.

Attualmente, il record mondiale appartiene all’austriaca Daniela Iraschko, capace di volare nel 2003 sino a 200 metri.