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Nel mondo degli eSports tutti conoscono DOTA 2 e League of Legends. Sono infatti i due MOBA (multiplayer online battle arena) più diffusi e giocati al mondo a livello competitivo. Non solo, ma questi due titoli sono anche affini in termini di ambientazione, di sistema di gioco e di grafica.

Insomma, sono parenti molto stretti che affondano le proprie origini in un altro titolo: DotA, ovvero Defence of the Ancient.

Sviluppato nel 2003 da Blizzard Entertainment (il publisher di DOTA 2), Defence of the Ancient nasce come mappa modificata di Warcraft III: Reign of Chaos (2002) e della sua espansione The Frozen Throne.

Credits Blizzard

Con questa mossa Blizzard crea un MOBA a partire dall’ambientazione del famoso videogame fantasy. A questo il publisher aggiunge alcune meccaniche di gioco (l’obiettivo finale da abbattere, ad es.) già sperimentate nello strategico in real-time Starcraft, uscito nel 1995. (Nota: a sua volta Starcraft ha un forte debito nei confronti della serie di videogiochi sci-fi WH40K: Dawn of War targati Games Workshop. Ne abbiamo parlato qui).

Una mossa azzeccata, perché in breve tempo DotA diventa un gioco a sé stante e di grande successo. Così grande che nel 2009 Valve lo acquisisce per farne il proprio MOBA fantasy di punta: da DotA nascerà infatti DOTA 2 nel 2013.

Contemporaneamente, però, il successo di Defence of the Ancient ha attirato l’attenzione di qualcun altro. Brandon Beck e Marc Merrill, fondatori nel 2006 di Riot Games, sono appassionati del gioco e decidono di usarlo come fonte di ispirazione per sviluppare League of Legends, la cui storia è raccontata in un interessante documentario disponibile su Netflix.

LoL esce nello stesso anno dell’acquisizione di Defence of the Ancients da parte di Valve. A quel punto il dado è tratto: inizia la sfida tra League of Legends e DotA/DOTA2.

Questa in sintesi è la genesi che unisce i due MOBA oggi più seguiti. Ma quali sono le differenze principali? E soprattutto: quale dei due è il migliore?

Ogni appassionato tira l’acqua al proprio mulino e quasi sicuramente non si arriverà mai ad un verdetto che soddisfi tutti. Noi vi proponiamo le analisi degli esperti, in particolare quelle di GamerzClass.com, sito internazionale che ospita i consigli di top player quali Nicolaj “Jensen” Jensen (LoL) e Johan “N0tail” Sundstein (DOTA 2). Il punto di vista espresso è sui giochi e non sulle diverse scene competitive.

Johan “N0tail” Sundstein (Photo by Jeff Vinnick/Getty Images)

NUMERI

Cominciamo dall’unico elemento realmente misurabile, le dimensioni delle community. Quella di LoL conta circa 70 milioni di appassionati a livello globale, quella di DOTA 2 si ferma intorno ai 43 milioni. Una community numerosa significa più coinvolgimento, sia a livello di contenuti che di relazioni, e questo crediamo sia un vantaggio di LoL.

COMPLESSITA’

In questo caso la scelta si fa difficile. LoL è un gioco più semplice da imparare, serve meno tempo per apprendere il gameplay e le tecniche di base. La curva di apprendimento richiesta da DOTA 2 è senza dubbio più in salita. Questo è uno svantaggio o un vantaggio? Dipende dai punti di vista. LoL favorisce chi vuole scalare i gradini più in fretta, DOTA 2 coloro che invece apprezzano il raggiungimento di un traguardo più impegnativo e anche più selettivo.

BILANCIAMENTO

DOTA 2 offre un sistema per il quale tutti gli eroi del gioco hanno i loro “counter“, cioè una sorta di nemesi in grado di mettere in difficoltà o bloccare la controparte. Questo richiede la conoscenza dei (numerosi) personaggi e soprattutto una buona capacità di costruire un roster efficace: di fatto è un livello di complessità in più ma che, se ben utilizzato, limita i mismatch.

GRAFICA

Elemento che ha suscito alcune polemiche in rete. La più recente è quella che si è scatenata tra l’ex sviluppatore di LoL Blaustoise e xQc, streamer di DOTA 2. Il primo ha attaccato il gioco di Valve dal punto di vista grafico, definendolo troppo confuso: “That is the worst design ever. It’s an awful design. People think just because something makes the game more difficult, that it makes the game better“. xQx ha risposto per le rime, con i soliti toni accesi, puntando il dito sulle falle di LoL.

In sostanza, la grafica di LoL è cartoonesca, cioè più semplice e con colori più vivi. Quella di DOTA 2 è più dettagliata ma anche più complessa. De gustibus.

PAGAMENTI

Entrambi i giochi dispongono di microtransazioni. Quelle di LoL si concentrano sugli eroi che sono il cardine del gioco. Questi pagamenti, però, in certi casi diventano un pedaggio abbastanza pesante se si vuole schierare determinati campioni. Al contrario, DOTA 2 ha una scelta-eroi completamente gratuita, e questo è un grosso vantaggio soprattutto per i nuovi giocatori che preferiscono non spendere soldi per sbloccare i personaggi. Ci sembra un punto a favore di DOTA 2.

Screenshot di un’azione di League of Legends

Alla fine ci sembra di poter dire che i due giochi si equivalgono e che, come spesso accade, tutto si riduce al gusto delle persone e al loro background ludico:nchi preferisce un gameplay lento e complesso opterà per DOTA 2, mentre un giocatore che preferisce un gameplay più veloce e con meccaniche semplificate sceglierà League of Legends.

Voi da che parte state?

Immagine di testa: DOTA 2 (credits gamesoul.it)