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Nei giorni scorsi Electronic Arts si è presa una grossa rivincita a livello legale.

Ricordate la questione delle loot box di FIFA, cioè delle buste a pagamento contenenti upgrade a sorpresa per la versione Ultimate Team del gioco? Se non è così facciamo un breve riassunto.

Nel 2020 alcuni Stati hanno puntato il dito contro le loot box accusandole di essere un gioco d’azzardo.

A scagliare la prima pietra sono stati i Paesi Bassi che, nell’ottobre 2020, hanno imposto a EA la rimozione delle loot box dai giochi distribuiti in Olanda, pena una multa severa. Il publisher americano, nonostante la sentenza di primo grado sfavorevole, ha comunque tergiversato di fronte alla richiesta di blocco delle “figurine”. Troppi soldi in ballo, probabilmente, ma la multa comminata non è stata meno pesante: 10 milioni di dollari!

EA ha subito presentato ricorso, ma nel frattempo si è innescata una reazione a catena che ha visto altri Stati intervenire sul fronte delle loot box: Belgio e Germania in particolare, ma anche Regno Unito (toccato soprattutto dalla storia di Jonathan Peniket), Francia, Canada e USA.

In Italia la situazione ha preso una piega un po’ diversa: le loot box, non avendo premi in denaro, non rientrano nella categoria dei giochi riservati allo Stato che ha quindi deciso di imporre ai publisher alcuni requisiti di trasparenza, cioè di indicare in percentuale i possibili premi degli scrigni. Ne abbiamo parlato qui.

Come anticipato, tutto questo adesso potrebbe cambiare. E di nuovo sono i Paesi Bassi a fare da apripista.

Foto credits Getty Images

Stando a quanto riportato dal sito Eurogamer.net, la Divisione Amministrativa Giurisdizionale del Consiglio di Stato dei Paesi Bassi ha accettato il ricorso di Electronic Arts. In sostanza, secondo il massimo tribunale amministrativo del Paese le loot box non sono gioco d’azzardo.

La ragione è che “la maggior parte dei pacchetti sono acquistati ed utilizzati per partecipare al gioco (cioè FUT, ndr)… Le loot box non costituiscono un gioco a se stante (standalone game), non sono quindi un gioco d’azzardo e non richiedono una licenza apposita“. (fonte spaziogames.it)

Poco importa l’esistenza di un black market delle carte: “La questione del mercato nero è relativa, perché questo si basa sul commercio di account di gioco completi piuttosto che sulle singole carte“.

Come si dice in questi casi “nessun danno, nessun affanno“. Per Electronic Arts ovviamente, che ora è libera di continuare il proprio business milionario: secondo il corrieredellosport.it, il publisher a stelle e strisce nel 2021 ha incassato 1,62 miliardi di dollari, circa il 29% totale delle sue entrate totali.

Non si può tuttavia fare a meno di ribadire che questa sentenza, per ora, ha valore solo nei Paesi Bassi. Staremo a vedere come reagiranno nei prossimi mesi gli altri Stati che hanno sfidato le loot box di FIFA Ultimate Team.

Loot box in ceramica (by arstechnica.com)

Passiamo ad un altro argomento e a un altro publisher, pur rimanendo nell’ambito degli eSports di calcio.

Parliamo di Konami che per anni è stato il competitor numero uno di Electronic Arts. Tra il 2005 e il 2009 l’azienda nipponica è riuscita perfino a guadagnare la leadership a livello mondiale con Pro Evolution Soccer. Poi l’arrivo di FIFA10 alla fine del 2009 ha fatto di nuovo pendere l’ago della bilancia a favore di EA, anche se la distanza non è mai stata troppa.

Tutto fino all’autunno del 2021, quando Konami ha scelto di fare harakiri sostituendo il pur sempre glorioso PES con il pessimo eFootball. In questo momento FIFA22 non ha rivali.

Per fortuna qualcosa sembra muoversi. Konami ha infatti registrato sul sito dell’EUIPO, ovvero l’Ufficio dell’Unione Europea per le Proprietà Intellettuali, il marchio Pro Powerful Soccer.

L’operazione è recentissima: la registrazione è datata 11 marzo 2022. Non ci sono ancora dettagli su cosa possa nascondere questo nuovo brand, sappiamo solo che è stato inserito nell’area dei software da gioco elettronici e dei “gaming services”.

La sensazione, legata anche al nome che ricorda Pro Evolution Soccer, è che Konami stia progettando di rientrare nel mercato dell’e-calcio con un nuovo prodotto, in sostituzione di eFootball. Oltre a essere una sensazione, per i tanti appassionati del vecchio PES questa è soprattutto una speranza.

Staremo a vedere e, ovviamente, vi terremo informati.

Immagine di testa credits EA.com