Solo sei volte nella storia della National Basketball Association una testa di serie numero 8 ha battuto una numero 1 al primo turno di playoff Nba: per due volte è successo quando le serie si giocavano ancora al meglio delle cinque gare e in quattro occasioni invece quando si disputavano al meglio delle sette. Tra i migliori “upset” di sempre spicca il successo dei Warriors contro i Mavericks datato 2007.
Supersonics-Nuggets (1994)
Come si suol dire, la prima volta non si scorda mai. È il caso dei Denver Nuggets, i quali affrontarono, da testa di serie numero 8, i favoritissimi Seattle Supersonics capitanati da Gary Payton e Shawn Kemp al primo turno dei playoff 1994. I Nuggets di Mutombo non sembravano avere le armi per superare tale ostacolo, soprattutto nel momento in cui si trovarono sotto per 0-2 nella serie (all’epoca, al meglio delle cinque). Eppure, Denver gettò il cuore oltre l’ostacolo e, con grande tenacia, ribaltò le sorti: due vittorie casalinghe dei Nuggets portarono la serie in parità (2-2) e poi si materializzò il capolavoro in gara 5, con la banda di coach Dan Issel che festeggiò un altro successo. Al termine dell’incontro decisivo, Mutombo si sdraiò a terra tenendo il pallone fra le mani come un vero e proprio trofeo: i Nuggets si fermarono poi al secondo turno, ma quell’impresa restò nella storia della Nba.
Heat-Knicks (1999)
Dopo una stagione accorciata a causa del lockout, i Knicks si presentarono ai playoff 1999 da testa di serie numero 8. Al primo turno si ritrovarono ad affrontare i Miami Heat di Alonzo Mourning (avversari di mille battaglie in quegli anni), primi ad Est al termine della RS: il pronostico sembrava scritto e invece quella New York, guidata da ben quattro giocatori in doppia cifra di media nella serie (Sprewell, Houston, Ewing e Johnson), dimostrò di avere attributi da vendere. I Knicks strapparono il fattore campo in gara 1, lo persero in gara 4 e poi compirono l’impresa nel quinto atto a Miami: 78-77 fu il punteggio finale grazie ad un floater di Houston a 0.8 decimi dalla fine. New York proseguì poi il suo percorso addirittura fino alle Finals, eliminando Hawks e Pacers, prima di subire un netto ko in finale contro la fortissima San Antonio, una sconfitta viziata (in parte) anche dall’infortunio di Pat Ewing. Un’annata storica, in cui i Knicks avrebbero probabilmente meritato di più (anche visto quanto fatto negli anni Novanta).
Mavericks-Warriors (2007)
67 vittorie e 14 sconfitte fu il record dei Dallas Mavericks nell’annata 2006-07: guidati da Dirk Nowitzki (Mvp della stagione), i Mavs avevano tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo e ritornare alle Nba Finals. Sicuramente, nessuno si sarebbe aspettato un primo turno complicato contro i Warriors di Don Nelson, seed 8 al termine della Regular Season (42-40). E invece, ecco l’upset, forse il più clamoroso della storia: Baron Davis prese per mano una brigata di guerrieri composta da Stephen Jackson, Jason Richardson, Al Harrington, Matt Barnes e Monta Ellis, e i Warriors vinsero agevolmente la serie, di fronte ad un pubblico in festa. Gara 6 si concluse addirittura sul 116-86 in favore di una Golden State che spazzò via i Mavs (testa di serie numero 1), salvo poi cadere al secondo turno contro i Jazz.
Spurs-Grizzlies (2011)
Mike Conley, Tony Allen, Sam Young, Zach Randolph e Marc Gasol, con l’aggiunta di OJ Mayo come sesto uomo. Memphis aveva un roster di tutto rispetto in quegli anni, potendo contare su un gruppo di spessore e di grande qualità: quei Grizzlies chiusero la stagione regolare all’ottavo posto nella Western Conference (46-36 il record), pescando al primo turno i San Antonio Spurs del trio Duncan, Parker e Ginobili. Bastò una sola partita per capire che Memphis faceva sul serio: in gara 1 la banda di coach Lionel Hollins sbancò l’AT&T Center di San Antonio per 98-101. Randolph concluse la serie a quota 21.5 punti di media, vincendo la resistenza del suo diretto avversario, Tim Duncan: i Grizzlies piazzarono il colpo, battendo gli Spurs in 6 tiratissime partite. Non a caso, Memphis mise in difficoltà anche i Thunder di Durant, Westbrook e Harden al secondo turno, cadendo solo al settimo atto della serie.
Bucks-Heat (2023)
Spostandosi ad un evento più recente, nel 2023 gli Heat furono in grado di sconfiggere i Bucks, piazzando un upset insperato alla vigilia. Jimmy Butler attivò la modalità “playoff” e dominò la serie, mettendo a referto ben 37.6 punti di media a partita (56 solo in gara 4). Ed è proprio nel quarto atto che Miami prese il definitivo controllo: dal 91-101 in favore dei Bucks di Antetokounmpo (a 5’ dalla fine) al sorpasso Heat in un paio di minuti, prima della vittoria in un Kaseya Center in visibilio (119-114 il finale). La squadra di coach Spoelstra vincerà quella serie (4-1) e arriverà addirittura alle Finals da seed 8 (una delle “run” più incredibili di sempre), prima di essere sconfitta dai Nuggets di Jokic e Murray.
Menzione d’onore: Bulls-76ers (2012)
Non potevamo non citare anche l’uspet architettato dai Philadelphia 76ers ai danni dei Chicago Bulls al primo turno del 2012. I Bulls partivano chiaramente con il pronostico della serie a favore, avendo vinto 50 delle 66 gare disputate in quella annata, ma ad un tratto tutto cambiò. A fare da spartiacque fu l’infortunio al crociato di Derrick Rose in gara 1, il primo di una lunga serie: i 76ers di Iguodala furono abili ad approfittare della sua assenza e passarono con un 4-2 al turno successivo.