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Non sono stati in tanti a scommettere sull’approdo dell’Italia ai Giochi Olimpici di Tokyo alla vigilia del torneo preolimpico di Belgrado di pallacanestro. E invece, alla luce di una prestazione che verrà ricordata per anni, l’Italia di Meo Sacchetti ha ribaltato il pronostico e porterà tutti i suoi eroi a Tokyo. Anzi, quasi tutti.

Imprese cicliche

Con impressionante ciclicità, torna a ripetersi l’Italbasket, dopo le imprese che tutti gli appassionati di basket nostrani, hanno vissuto negli ultimi decenni. 

Alcuni di noi ha ancora negli occhi la conquista dell’argento olimpico nel 1980 ai giochi di Mosca, lo storico primo posto ai campionati europei di Nantes del 1983 e il bronzo di Stoccarda sempre agli europei del 1985. 

Erano gli anni di Sandro Gamba alla guida della nazionale, con in campo giocatori che hanno fatto la storia di questo sport, da Dino Meneghin ad Antonello Riva, passando per Roberto Brunamonti. 

Agli europei del 1992 a Barcellona, l’Italia tornò a salire sul podio con Ettore Messina come allenatore, che, finita la sua era con quel secondo posto, lasciò il suo posto a Bogdan Tanjevic, che regalò all’Italia lo splendido oro agli europei di Francia del 1999. 

Nel 2003 l’Italia centrò un terzo posto sempre agli europei che le permise di acquisire il pass per le Olimpiadi di Atene dell’anno successivo, dove l’Italia porta a casa uno straordinario secondo posto, sconfitta in finale dall’Argentina. 

Nonostante un periodo in cui fioriscono talenti indiscussi del basket internazionale, come Bargnani, Belinelli, Gallinari, Datome e tanti altri, l’Italia fatica terribilmente nell’ultimo decennio e non ottiene più risultati di rilievo, fino a quando prende il timone Sacchetti che, attraverso una coraggiosa opera di svecchiamento della squadra, riesce a centrare le Olimpiadi di Tokyo.  

Il Preolimpico di Belgrado

La vera ciliegina sulla torta di Sacchetti è però stata apposta un paio di settimane fa all’indomani della conquista del pass olimpico per Tokyo dopo aver messo con le spalle al muro la favoritissima Serbia di Teodosic. 

L’Italia partiva con poche speranze, ma si è visto da subito, sia nella partita del turno di qualificazione contro Portorico, dopo il forfait del Senegal per problemi di Covid, che nella semifinale contro la Repubblica Dominicana, che i ragazzi di Sacchetti avevano un fuoco dentro che li ha animati fino all’atto decisivo contro la Serbia. 

Vasilije Micić, Milos Teodosic, Nemanja Bjelica, Nikola Kalinic e Boban Marjanovic erano solo cinque dei nostri più quotati avversari e se a noi mancava Gallinari impegnato in quel momento con gli Atlanta Hawks in pieno playoff NBA, a loro mancava Bogdanovic per lo stesso motivo. 

Gli azzurri, invece, sono scappati immediatamente, utilizzando le armi che più hanno messo in difficoltà i serbi, quelle del contropiede e della circolazione per trovare un comodo tiro dalla distanza, visto che ci mancava, e ci mancherà alle Olimpiadi, proprio un centrone che ci possa togliere le castagne dal fuoco.

I nostri 12

Sarà proprio questo il leitmotiv della nostra spedizione in Giappone, peraltro in partenza in questi giorni dall’Italia.

Sacchetti è alla sua prima partecipazione come capo allenatore di una nazionale alle Olimpiadi, ma per lui l’esperienza olimpica è tutt’altro che una novità, visto che l’ha già sperimentata a Mosca, dove ha conquistato il già citato argento nel 1980 e a Los Angeles, quattro anni più tardi.

I nostri giocatori saranno: 

  • 0 Marco Spissu (1995, 1.84, P)
  • 1 Niccolò Mannion (2001, 1.88, P/G)
  • 7 Stefano Tonut (1993, 1.94, G)
  • 8 Danilo Gallinari (1988, 2.08, A)
  • 9 Nicolò Melli (1991, 2.06, A)
  • 13 Simone Fontecchio (1995, 2.03, A)
  • 16 Amedeo Tessitori (1994, 2.08, C)
  • 17 Giampaolo Ricci (1991, 2.02, A)
  • 24 Riccardo Moraschini (1991, 1.94, G)
  • 31 Michele Vitali (1991, 1.96, G)
  • 33 Achille Polonara (1991, 2.05, A)
  • 54 Alessandro Pajola (1999, 1.94, P)

Dei 12 eroi di Belgrado, l’unico assente sarà Awudu Abass, lasciato a casa dallo staff tecnico per il rientro dagli Stati Uniti di Danilo Gallinari che, per gerarchie e tasso tecnico non può proprio essere lasciato a casa. 

È chiaro che in tanti hanno invocato e invocheranno una sorta di “merito sportivo” maturato sul campo, ma le dure leggi dello sport sono tantissime e occorre fare i conti con la realtà. 

Lo stesso capitano della squadra Nick Melli ha dichiarato nella conferenza stampa prima della partenza per il Giappone, che la squadra porterà idealmente con sé il giocatore escluso, piuttosto deluso e polemico dopo la sua esclusione.

Le aspettative

Il 20° torneo di basket che si gioca alle Olimpiadi, parte il 25 di luglio e termina il successivo 8 agosto e le due sedi delle partite saranno il Saitama Super Arena e l’Aomi Urban Sports Park. 

Saranno 12 le squadre che si giocheranno una delle tre medaglie in palio. 

Questi team sono stati suddivisi in 3 raggruppamenti da 4 squadre ciascuno, al termine dei quali passano alla fase successiva le prime due di ogni girone, accompagnate dalle due migliori terze. 

L’Italia se la vedrà con Germania, Australia e Nigeria e, anche se non è esattamente un girone semplicissimo ( la Nigeria ha battuto gli Stati Uniti non più di una settimana fa in una partita di preparazione ), non parte di certo battuta. 

Gli azzurri hanno dimostrato di poter competere con squadre tecnicamente più attrezzate e l’apporto di Gallinari potrebbe portare quel pizzico di esperienza in più che non guasta mai in tornei di questo tipo. 

Gli azzurri esordiranno contro la Germania nella partita di apertura, il 25 luglio, alle  06,40 del mattino, per poi affrontare l’Australia il 28 alle 10,20 e infine la Nigeria alle 06,40 del 31 luglio. 

Dopo la fase a gironi si prosegue con le partite ad eliminazione diretta fino alla finale e dipenderà molto dall’avversario dell’Italia negli eventuali quarti, il proseguimento del nostro cammino a caccia del podio. 

In bocca al lupo!