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Jannik Sinner torna in campo oggi a Wimbledon 2025 per la semifinale contro Novak Djokovic, anche se la presenza del serbo non è ancora confermata al 100%. Nell’altra semifinale, Carlos Alcaraz è nettamente l’uomo da battere, anche se i due si sono affrontati davvero poche volte, finora.

Wimbledon 2025: Sinner e Alcaraz verso la seconda finale Slam consecutiva

Il campo dovrà dare il suo responso, che non è mai scontato. Tuttavia, la chance che Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si avviino a giocare uno contro l’altro la seconda finale Slam consecutiva, sono piuttosto consistenti.

Taylor Fritz-Carlos Alcaraz

  • Campo Centrale, dalle ore 14:30 italiane

L’aspetto più strano, in questa prima semifinale di Wimbledon 2025, che Taylor Fritz e Carlos Alcaraz si siano affrontati sostanzialmente una volta: a fine marzo del 2023, nei quarti del Miami Open poi vinto da Daniil Medvedev in finale su Jannik Sinner. In quel caso, Alcaraz aveva vinto 6-4 6-2 senza discussioni. I due si sono affrontati una seconda volta in Laver Cup, nello scorso settembre, ma si tratta di una competizione che non è proprio correttissimo considerare alla stregua di un match ufficiale. Ad ogni modo, anche lì si era imposto lo spagnolo (6-2 7-5).

Sul centrale di Wimbledon, oggi, si affrontano i due tennisti più affidabili della parte bassa del tabellone. Ciò non significa che assisteremo a un match equilibratissimo, anche se il percorso dei due è stato curiosamente simile. Sia Fritz che Alcaraz hanno faticato moltissimo nel primo turno, vinto al quinto rispettivamente contro Mpetshi-Perricard e Fognini, l’americano costretto alla quinta partita anche da Diallo al 2° turno. Per entrambi c’è stato poi un progressivo miglioramento di forma e performance, percorsi culminati nella solida prestazione contro Khachanov e nella lezione di tennis impartita al povero Cam Norrie.

Diciamo subito che l’Alcaraz sui livelli visti nei quarti contro l’inglese rischia di essere ingiocabile per chiunque, Sinner compreso, ma sappiamo che lo spagnolo ha sempre delle fluttuazioni notevoli nel rendimento. Fritz ha caratteristiche diversissime da Norrie, in quanto a pesantezza di palla, ma non è comunque un fattore che necessariamente sposta molto contro contro un giocatore capace di ritmi forsennati come lo spagnolo. Per avere una chance, Fritz deve essere sorretto con costanza dal servizio e provare a variare soprattutto gli angoli, per togliere ritmo al suo avversario. Ma sarà durissima.

Jannik Sinner-Novak Djokovic

  • Campo Centrale, non prima delle ore 16:30 italiane

E siamo al tanto atteso confronto fra Sinner e Djokovic, il decimo tra questi due campioni di generazioni diverse ma che possono ancora affrontarsi grazie all’incredibile longevità del serbo. L’aspetto di Nole che lascia esterrefatti, più ancora dei 24 Slam e della lunghissima sfilza di record detenuti o stracciati, è la capacità di essere ancora sul pezzo a 38 anni, in un tennis che macina fisico e mente degli atleti con impietosa voracità. Ancora oggi, se Djokovic sta in buona forma fisica, è ingiocabile per chiunque tranne i due fenomeni che occupano la cima della classifica.

E la salute è proprio l’aspetto più dirimente per il match di oggi, perché la scivolata di Nole nelle fasi finali del match contro Cobolli è stata brutta e l’allenamento saltato di ieri potrebbe essere una semplice precauzione, ma anche no. Gli adduttori sono delicati, anche quelli di un cyborg snodatissimo come il serbo. Pertanto, ci sono due ordini di rischi, in vista del match di oggi: il ritiro pre-match, che comunque al momento sembra improbabile, e quello durante il match.

Viene in mente quanto accaduto all’Australian Open in semifinale contro Sascha Zverev, in cui Nole ha dato tutto nel primo set, per poi ritirarsi dopo averlo perso al tie-break, anche tra i fischi del pubblico. Il serbo ha poi polemicamente pubblicato una foto del referto che evidenziava uno strappo muscolare alla coscia sinistra, per rispondere a chi lo accusava di un ritiro “tattico”.

Succederà oggi qualcosa di analogo? Difficile dirlo, ma se abbiamo un po’ imparato a conoscere quell’animale da competizione che risponde al nome di Novak Djokovic, farà di tutto per provare a giocare e vincere la partita. Anche a costo di ritirarsi durante il match.