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Raramente, nella storia della racchetta italiana, si è assistito ad un momento così florido e ricco di soddisfazioni.

Viene da chiedersi, infatti, quanto il movimento tennistico italiano possa crescere con il contributo dei vari Berrettini, Sinner, Fognini e molti altri, sempre più protagonisti dei circuiti ATP.

Questi ultimi, inoltre, vanno ad iscriversi a pieno merito nei libri della storia del tennis: sono ben presenti, infatti, nella top 10 dei migliori tennisti italiani di sempre.

Andiamola a vedere.

10 – Paolo Canè

Il bolognese classe 1965 ha avuto il suo momento migliore negli anni ’80, più precisamente nel 1984 quando è stato in grado di vincere il bronzo alle Olimpiadi di Los Angeles. Nel 1989 raggiunge la posizione 26 nella classifica ATP, frutto di una serie di vittorie strepitose contro Connors, Edberg e Wilander.

Il compianto Giampiero Galeazzi lo soprannomina “turborovescio” per sottolineare il suo colpo migliore. Sono 3 i tornei vinti in carriera, tutti 250 sulla terra rossa.

9 – Andrea Gaudenzi

Faentino classe 1973, Gaudenzi nel 1995 tocca la posizione 18 nel ranking ATP. Analogamente a Canè, anche Gaudenzi ha il merito di conquistare tre tornei su nove finali disputate, e tutti e tre sulla terra rossa.

È stato simbolo dell’Italia di Davis del 1998, dove ha letteralmente trascinato gli azzurri in finale: tuttavia, un infortunio tremendo al match d’esordio contro Norman sul 6-6 del quinto set lascia in lacrime il tennis azzurro.

8 – Andreas Seppi

Il bolzanino classe 1984 è ancora in attività, anche se sembra aver già trascorso i suoi momenti migliori. La miglior posizione in graduatoria mai raggiunta è stata la numero 18, nel 2013, al termine di una cavalcata fatta da 4 finali di cui 2 vinte.

Tennista piuttosto poliedrico, ha vinto su tre superfici differenti: sull’erba di Eastbourne nel 2011, sulla terra rossa di Belgrado nel 2012 e sul cemento di Mosca sempre nel 2012, tutti tornei 250. Ha perso una finale di un 500, nientemeno che contro Roger Federer nel 2015, sull’erba di Halle.

7- Fabio Fognini

Il sanremese Fognini nasce nel 1987 in Liguria, ed è forse l’apripista della nuova stagione del tennis azzurro degli ultimi anni. Personaggio estremamente carismatico, grazie al suo carattere accesso spesso capita di trovarlo protagonista in situazioni “fumantine”, dividendo il pubblico che o lo ama o lo odia.

Nel 2019 ha raggiunto la nona posizione nel ranking, e da specialista assoluto della terra rossa (dove possiede numeri straordinari) ha collezionato ben 9 vittorie nel circuito ATP, la più importante delle quali nel Masters 1000 di Montecarlo 2019, quando in finale ha battuto Dusan Lajovic.

6 – Paolo Bertolucci

“Braccio d’oro”, così è stato storicamente soprannominato Paolo Bertolucci di Forte dei Marmi, dove è nato nel 1951. Con Panatta, Barazzutti e Zugarelli ha avuto il merito di conquistare una Coppa Davis leggendaria nel 1976; in singolare vanta un record di 198 vittorie e 147 sconfitte, e ha vinto 6 tornei ATP toccando la posizione 12 del ranking assoluto.

5- Jannik Sinner

Il nuovo che avanza. Giorno dopo giorno, le cronache sportive si riempiono delle imprese di questo giovanissimo bolzanino (classe 2001!) che ad inizio 2022 occupa la decima posizione del ranking ATP.

Ha già vinto le NextGen ATP Finals, e in singolare ha già conquistato cinque tornei su sei finali disputate. Fortissimo sul cemento, ha saputo vincere 4 tornei 250 e 1 500, con una finale al Masters 1000 contro Hurkacz che grida vendetta in quel di Miami: siamo certi che non passerà troppo tempo prima che Jannik si prenda le sue rivincite.

4- Matteo Berrettini

Analogamente a Sinner, anche Berrettini rappresenta il futuro del tennis azzurro. Il romano classe 1996, infatti, è già stato capace di tagliare traguardi molto importanti: non solo ad inizio 2022 occupa la sesta posizione nel ranking internazionale, ma ha già vinto 5 titoli ATP.

La consacrazione assoluta, paradossalmente, gliel’ha conferita una sconfitta: Matteo, infatti, ha conquistato nientemeno che la Finale di Wimbledon l’11 luglio 2021, quando a poche ore dalla Finale dell’Europeo si è inchinato soltanto al grande Novak Djokovic.

3 – Corrado Barazzutti

Siamo sul podio: Barazzutti, udinese del 1953, è stato numero 7 in classifica ATP negli anni ’70, periodo nel quale è arrivato a giocarsi le semifinali sia al Roland Garros che agli US Open, ma soprattutto ha conquistato la vittoria in Coppa Davis. Ha vinto 5 tornei ATP e ha perso ulteriori 8 finali, con uno score di 307 vittorie e 222 sconfitte in singolo.

Dal 2002 al 2016, è stato capitano non giocatore della nazionale di Fed Cup, con cui si è aggiudicato quattro titoli mondiali (2006, 2009, 2010 e 2013).

Oggi, curiosamente, allena Fabio Fognini.

2 – Adriano Panatta

Adriano Panatta è forse l’icona maggiore della storia del tennis italiano. Il suo palmares è composto in partciolare da 10 vittorie di tornei del circuito maggiore in singolare su 26 finali disputate, oltre a 18 titoli in doppio su 28 finali disputate. Artefice della vittoria in Davis del 1976, in carriera ha collezionato uno score in singolare di 407 vittorie e 245 sconfitte.

Ma il suo vero capolavoro, probabilmente, è stata la vittoria (sempre nel 1976) del Roland Garros, battendo in finale Solomon nello stesso anno in cui vince anche gli Internazionali d’Italia di Roma. Detiene il lusinghiero primato di aver battuto per sei volte il leggendario Bjorn Borg.

1 – Nicola Pietrangeli

Nicola Pietrangeli è stato un vero fuoriclasse del tennis italiano, tanto da meritarsi la palma del miglior italiano di sempre della racchetta. E’ arrivato ad occupare la posizione numero 3 del ranking nel 1959 e nel 1960, annate in cui ha vinto ben due edizioni del Roland Garros ed è arrivato in semifinale a Wimbledon.

Specialista della terra rossa, tra il 1955 e il 1970 ha conquistato ben 44 tornei, perdendo nello stesso periodo anche 21 finali. Ha un peso specifico nella vittoria della Davis 1976: pur essendo capitano non giocatore della spedizione azzurra, impone ai suoi di giocare a Santiago in piena epoca Pinochet, nonostante i politici italiani premessero per boicottare la manifestazione.