Nel tardo pomeriggio di oggi, il campo numero 3 della Caja Mágica di Madrid sarà teatro di un terzo turno molto atteso, che però è qualcosa in più di un match di tennis: quello tra Jack Draper e Matteo Berrettini.
Uno è soprannominato “Il Martello Italiano“, l’altro “The Power“: questa somiglianza, dovuta alla potenza che è pietra angolare del gioco di entrambi, è solo una delle curiosità che accomunano Jack e Matteo, due bravi e bei ragazzi, in grado di essere sia affidabili “role model” che semplicemente “model” nel vero senso della parola.
Matteo Berrettini, galeotto fu il massaggio
Nel combattutissimo match contro Marcos Giron, dopo aver vinto al tie-break il secondo set, Matteo Berrettini ha chiamato il fisioterapista dell’ATP, per un fastidio al fianco sinistro. L’azzurro ha così usufruito del Medical Time Out e, per farsi massaggiare, prima di stendersi sul telo approntato dal fisioterapista, si è dovuto togliere la maglietta.
I momenti che sono seguiti descrivono alla perfezione ciò che Matteo Berrettini rappresenta oggi per il tennis non solo italiano, ma anche la sua capacità di gestire con discrezione il suo indubbio status di sex symbol. Appena sfilata la maglietta, si è levato un fragoroso “ooooh”, con tanto di applausi e fischi di apprezzamento, soprattutto da parte del pubblico femminile. La regia, che pure doveva trovare il modo di far trascorrere i tre minuti di MTO, non ha perso l’occasione per andare a cogliere le espressioni delle spettatrici che si stavano godendo quell’improvvisato spogliarello.
Si è creato così questo curioso contrasto, tra il divertente siparietto e un momento di grande apprensione per un giocatore che ha già patito troppi infortuni, alcuni proprio che interessavano quelle fasce di addominali. Fortunatamente, Matteo si è poi ripreso andando a dominare il match nel terzo set. Ma, per oggi pomeriggio contro Jack Draper, i dubbi sulla sua presenza permangono.
Gli infortuni, cruccio di entrambi
Ecco, gli infortuni sono un altro elemento che accomuna Matteo e Jack, perché anche l’ascesa dell’inglese è stata clamorosamente ritardata da diversi problemi fisici. Dalla schiena alla spalla, fino alla tendinite all’anca che lo stesso Draper ha definito una “bomba a orologeria”, il curriculum di entrambi è davvero nutritissimo, in quanto a infortuni. Per quanto riguarda l’italiano, ne abbiamo parlato diverse volte, l’ultima delle quali qui.
Jack e Matteo, icone di stile
C’è poi un aspetto più frivolo, che lega i percorsi di Jack Draper e Matteo Berrettini, ma che ha una sua valenza economica, assolutamente non trascurabile. Entrambi sono ragazzi con cui Madre Natura è stata generosa: alti e belli, hanno entrambi capito presto che l’aspetto estetico è qualcosa che andava monetizzato a dovere. Così, mentre Matteo Berrettini è testimonial di Hugo Boss, Jack Draper risponde prestando il proprio volto e il proprio fisico a Burberry’s.
Icone di stile, oltre che di gioco, Jack e Matteo vivono questo aspetto con la giusta discrezione, nonostante l’era dei social abbia fatto regredire l’opinione pubblica. Soprattutto nel periodo in cui si frequentava con Melissa Satta, Matteo Berrettini è stato più volte nel mirino degli haters, per questa sorta di preconcetto che accompagna molti italiani insieme all’invidia sociale diffusa, che non perdona il successo. Se per sbaglio perdi qualche partita, è perché pensi solo alla f*** o alle campagne pubblicitarie.