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È uno US Open, quello che sta per iniziare, interessante per tantissimi aspetti.

Primi fra tutti, quelli che riguardano Novak Djokovic: il fuoriclasse serbo, infatti, ha svariati motivi per provare a vincere questo torneo dello Slam.

Djokovic e lo US Open

Per prima cosa, DjokovicDopo le vittorie di Australian Open, French Open e Wimbledon – potrebbe diventare il primo giocatore a completare il Grand Slam nel singolare maschile dopo Rod Laver nel 1969, e il terzo in assoluto ad essere capace di tale impresa nella storia del tennis maschile (Don Budge nel 1938 e Rod Laver nel 1962 e nel 1969).

Djokovic che peraltro arriva in uno stato di forma molto positivo, dal momento che ha vinto otto degli ultimi 12 tornei del Grand Slam – gli altri quattro hanno visto trionfare Rafael Nadal (3) e Dominic Thiem (1).

Il serbo, poi, in questa edizione può battere il record di finali giocate nell’era Open agli US Open (8), attualmente condiviso con Ivan Lendl e Pete Sampras. Ad ora, per Novak, il bilancio è di tre vittorie e cinque sconfitte.

Gli americani a Flushing Meadows

Per i tennisti di casa, la gloria manca da qualche anno: L’ultimo americano a raggiungere la finale degli US Open fu Andy Roddick nel 2006 quando venne sconfitto da Roger Federer. Roddick è anche l’ultimo americano ad avere trionfato nello Slam di casa (2003).

Nelle ultime 10 edizioni, solo due americani sono riusciti a raggiungere i quarti di finale degli US Open: Sam Querrey (2017) e John Isner (2018).

Tuttavia, il più giovane vincitore nella storia di questo torneo è proprio statunitense: parliamo di quel Pete Sampras, che a 19 anni e 28 giorni, nel 1990, trionfò qui a Flushing Meadows.

L’Europa domina

Trend diverso, invece, per i tennisti del Vecchio Continente: basti pensare che 16 degli ultimi 17 vincitori degli US Open sono stati europei, con l’unica eccezione rappresentata dall’argentino Juan Martin del Potro (vincitore nel 2009 contro Roger Federer). Precedentemente, 10 degli ultimi 11 vincitori erano stati non-europei.

Come europei sono i tre giocatori del tabellone che hanno già vinto questa manifestazione:  Novak Djokovic (2011, 2015 e 2018), Andy Murray (2012) e Marin Cilic (2014).

Zverev e New York

Tante le curiosità inerenti Alexander Zverev, qui finalista nella scorsa edizione: l’unica finale Slam del tedesco è proprio stata quella della scorsa edizione dello US Open (persa contro Dominic Thiem), ma il tedesco non era mai riuscito ad andare oltre il quarto turno nelle sue precedenti cinque partecipazioni a Flushing Meadows.

La scorsa finale, peraltro, è stata persa nonostante un vantaggio di due set a zero contro Thiem. E’ stata la prima volta in cui un giocatore è riuscito a vincere una finale degli US Open dopo avere perso i primi due set; non solo: è stata anche la prima finale degli US Open decisa da un tie-break al quinto set.

Altro aneddoto inerente il tedesco Zverev è che, curiosamente, sia stato l’unico giocatore a fare più di 100 ace agli US Open 2020 (131), ma allo stesso tempo è stato anche quello che ha commesso più doppi falli (64).

Alcune curiosità sparse

Sono tanti, tantissimi gli aneddoti e le curiosità inerenti i singoli giocatori e lo US Open maschile.

Parlando dei tennisti più attesi, riscontriamo come Daniil Medvedev sia l’unico giocatore sempre presente nelle semifinali delle ultime due edizioni degli US Open:  il russo, infatti, ha vinto il 76% delle sue partite finora a Flushing Meadows (la sua % migliore nei quattro tornei del Grand Slam).

Gli Italiani, lo sappiamo, negli ultimi mesi sono on-fire: come non citare allora Matteo Berrettini, che ha raggiunto almeno i quarti di finale nelle ultime due partecipazioni a tornei del Grand Slam, perdendo in entrambi i casi contro Novak Djokovic (quarti di finale al Roland Garros e finale a Wimbledon). In precedenza Berrettini aveva raggiunto i quarti solo una volta in 12 partecipazioni ai tornei dello Slam (semifinale contro Nadal agli US Open del 2019).

Attesa anche per Stefanos Tsitsipas, che ha raggiunto almeno la semifinale in due dei tre Major giocati nel 2021 (semifinale in Australia e finale a Parigi). Il greco non ha mai superato il terzo turno in carriera a New York.

Tra i favoriti si trova anche il russo Denis Shapovalov , che ha raggiunto i quarti di finale in due degli ultimi quattro tornei del Grand Slam giocati, inclusa la semifinale di Wimbledon lo scorso luglio. Gli US Open sono l’unico Major in cui ha vinto più del 60% dei match giocati (il 73%).

Lo US Open al femminile

Anche al femminile, le curiosità non mancano. Indubbiamente, la delusione maggiore riguarda Serena Williams, ritiratasi a poche ore dall’inizio del torneo per problemi muscolari: un peccato, perché Serena (che condivide con Chris Evert il record di sei) successi agli US Open, vincendo un altro torneo del Grand Slam avrebbe eguagliato il record assoluto di vittorie di Margaret Court (24 trionfi nei Majors).

Le americane agli US Open

Nelle recenti edizioni, poca gloria per le tenniste di casa: nello specifico, le ultime tre edizioni degli US Open non hanno visto trionfare nessuna tennista americana (Naomi Osaka nel 2018 e nel 2020, Bianca Andreescu in 2019). L’ultima volta che si è registrato un digiuno più lungo di successi da parte di tenniste americane è stato tra il 2003 e il 2007, con cinque edizioni di fila senza vittorie.

L’ultima americana a trionfare a Flushing Meadows fu Sloane Stephens nel 2017, che curiosamente in quella circostanza fu la giocatrice col ranking più alto a vincere a New York dagli anni 2000 in poi (in quel momento, infatti, era al posto 83 in classifica).

Attesa per la Barty

Senza la Williams, la grande favorita è Ashleigh Barty che, dopo il successo dello scorso luglio a Wimbledon, può diventare la prima giocatrice a vincere due tornei dello Slam di fila dopo Serena Williams nel 2015 (che vinse in fila Australian Open, Roland Garros e Wimbledon).

Ashleigh Barty che, peraltro, è stata la prima australiana a vincere il singolare femminile a Wimbledon dopo Evonne Goolagong nel 1980, e potrebbe essere la prima australiana a imporsi a New York dopo Samantha Stosur nel 2011.

Sono state solo otto le giocatrici capaci di vincere Wimbledon e gli US Open nello stesso anno nell’era Open: Margaret Court, Billie Jean King, Chris Evert, Martina Navratilova, Steffi Graf, Martina Hingis, Venus Williams e Serena Williams (ultima a riuscirci, nel 2012).

Osaka in agguato

Attenzione alla giapponese Naomi Osaka, numero 2 del ranking: potrebbe infatti diventare la prima giocatrice a vincere due edizioni degli US Open di fila dai tempi di Serena Williams, capace di trionfare per tre anni consecutivi tra il 2012 e il 2014.

Osaka, poi, che è stata l’unica giocatrice capace di vincere sempre almeno un titolo del Grand Slam nelle ultime quattro stagioni: Australian Open 2019 e 2021, US Open 2018 e 2020.

Occhio alla Halep

Interessanti le statistiche riguardanti la rumena Simona Halep: anzitutto, gli US Open sono l’unico torneo del Grand Slam in cui non ha mai raggiunto la finale. Il suo miglior risultato a Flushing Meadows resta la semifinale del 2015 in cui venne sconfitta da Flavia Pennetta, poi vincitrice del titolo nel derby italiano in finale contro Roberta Vinci.

Simona Halep che conserva un record non lusinghiero: la sconfitta del 2018 contro Kaia Kanepi resta l’unica sconfitta al primo turno degli US Open da parte della testa di serie numero 1.