In un incrocio che non era esattamente il più probabile di tutti, ma nemmeno il più impossibile, Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti si contenderanno un posto nei quarti di finale dell’ATP Montecarlo.
Dopo che Matteo Berrettini ha vinto un’epica partita contro Sascha Zverev, Lorenzo Musetti si è reso autore della seconda rimonta in altrettanti turni, ma ben più probante perché Jiri Lehecka è avversario di livello molto più alto rispetto a Bu Yunchaokete.
Questo è davvero il miglior Matteo Berrettini di sempre
Chi vi scrive lo sostiene da mesi, diciamo almeno dallo scorso autunno: Matteo Berrettini è ormai non solo pienamente recuperato, ma a tutti gli effetti un giocatore migliore di quello che raggiunse la finale di Wimbledon 2021 e il numero 6 ATP. La conferma è arrivata da questi primi mesi del 2025, dalle vittorie ma anche nelle sconfitte.
Insieme al suo team, che comprende Alessandro Bega e il solito Matteo Rianna come coach e l’ex preparatore atletico di Sinner Umberto Ferrara, è riuscito a migliorarsi a 360 gradi senza stravolgere i capisaldi del proprio gioco. Non proprio una passeggiata, considerando l’età (fra qualche giorno saranno 28 anni) più che gli infortuni. Anzi, proprio per proteggere il suo corpo da una sfilza incredibile di acciacchi e guai fisici, ha apportato alcune modifiche. Il dritto è appena meno letale di prima, ma in compenso è anche meno strappato, sollecitando dunque molto meno gli addominali. Ciò ha riguardato anche la torsione operata nel rovescio coperto, che rimane il suo punto debole ma oggi lo è molto di meno. Lo si era visto a Miami contro Fritz, lo si è visto ieri contro Zverev.
Ma ciò che ha reso Matteo Berrettini un giocatore nuovo è soprattutto la condizione atletica, aspetto in cui i miglioramenti del romano sono qualcosa di sorprendente. Lo scambio da 48 colpi vinto contro Zverev ne è soltanto una dimostrazione quasi accademica…
Ferrara ha lavorato moltissimo sul fondo, rinforzandolo nei punti deboli (i polpacci) e consentendogli di diventare competitivo sulle lunghe distanze come non era mai stato.
Lorenzo Musetti parte da dietro
Il titolo di questo paragrafo sintetizza al meglio le prime due partite di Lorenzo Musetti all’ATP Montecarlo. Sia contro Bu Yunchaokete che contro Jiri Lehecka, “Muso” ha seguito lo stesso copione ai limiti dell’autolesionismo: partenza a rilento, con primo set perso e faticosa quanto esaltante rimonta. Non solo, perché con entrambi gli avversari Musetti ha proseguito con questa scelta di rispondere da molto dietro la linea di fondo, rimanendo comunque in una posizione molto arretrata che lo ha esposto a palle corte o a lunghe rincorse lasciando sguarnite ampie fasce di campo.
Come si è detto altre volte, Lorenzo si trova probabilmente in comfort zone, potendo caricare bene i colpi e sfruttare al massimo le sue belle e amplissime aperture. Questo però confligge molto con il tennis a velocità supersonica che si gioca oggi e costringe il toscano a fare il tergicristallo molte più volte del dovuto, ma anche a lasciare spesso il comando dello scambio al rivale di turno, con l’ovvia conseguenza di dover spendere energie supplementari per riprenderselo.
L’impostazione non ha impedito di vincere contro il cinese Bu, troppo più debole per impensierirlo davvero. Jiri Lehecka, al contrario, debole non è per nulla, ma era alla seconda partita sulla terra battuta in un anno, ovvero dal ritiro nella semifinale di Madrid 2024. Peraltro, quella madrilena è una terra rossa notoriamente molto più scorrevole di quella monegasca e questo, come si diceva in fase di presentazione, dava a Musetti qualche piccolo vantaggio in termini tecnici e anche mentali.
Sotto di un set anche stavolta, Lorenzo ne è venuto fuori elevando la qualità del suo tennis e approfittando dell’evidente calo da parte del rivale. Questo non può però essere un piano-partita realisticamente praticabile, per un giocatore che ambisce – anche legittimamente – alla top 10. Peraltro, alla top 10 ambisce anche la nuova versione del suo rivale di domani.
Breve storia di Berrettini-Musetti
Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti si sono incontrati soltanto due volte, in carriera. La prima risale all’autunno del 2022, in finale all’ATP 250 Napoli con vittoria 7-6 6-2 di Musetti. Era l’anno in cui Berrettini aveva dovuto rinunciare a Wimbledon per via del Covid e aveva in seguito raggiunto i quarti allo US Open, ma a Napoli non era al meglio per un problema al piede sinistro. Nonostante ciò, venne fuori una partita divertente e così avvenne anche nel secondo scontro, molto più recente: nel giugno scorso, sull’erba di Stoccarda. Era una semifinale che venne letteralmente dominata da un Berrettini straripante, anche se il Musetti “da erba” lo avremmo in realtà scoperto solo qualche settimana dopo.
Sulla terra monegasca, dove entrambi hanno la residenza e dunque sono abbastanza “di casa”, ci sarà il terzo confronto tra i due. Sarà ancora una volta uno scontro di stili tennistici, ma anche di modi diversi di lavorare su se stessi.