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Il venerdì è il giorno delle semifinali maschili, all’Australian Open 2025. Djokovic-Zverev e Sinner-Shelton definiranno la composizione dell’attesa finale.

Australian Open 2025, day 15: la finale

L’epilogo dell’Australian Open sarà quello che tutti sognavamo? Lo scopriremo soltanto domani, intorno all’ora di pranzo.

Jannik Sinner-Alexander Zverev (dalle 9:30 italiane)

Prima di provare ad analizzare i temi principali della finale Australian Open 2025 tra Jannik Sinner e Sascha Zverev, vorrei soffermarmi un attimo sulla “generazione di mezzo”, quella rimasta schiacciata tra l’era dei Big 3 e la rapida ascesa al potere dei nuovi eroi Sinner e Alcaraz. Quella generazione, per intenderci i nati negli anni ’90, è stata tennisticamente triturata. C’è chi è entrato in profonda crisi (Tsitsipas), chi addirittura si è ritirato per logorio fisico (Thiem), chi stenta a uscire da una dorata mediocrità (Fritz), e poi c’è Sascha Zverev. Il tedesco era il più atteso di quella generazione e forse quello che più di ogni altro ha sofferto le aspettative deluse. Sascha ha perso diversi treni, compresa quella strana finale US Open 2020 che sembrava una sorta di “ora o mai più” tra lui e Thiem, che il tedesco riuscì a perdere da un vantaggio di due set a zero. Eppure è ancora lì, oggi, appollaiato al n.2 ATP e ostinato a provarci sempre. Paradossalmente, a fargli suonare la sveglia potrebbe essere stato il gravissimo infortunio alla caviglia del Roland Garros 2022. In diversi avrebbero smesso, lui è tornato più forte di prima e questa resilienza la fa pesare anche in campo.

Il bilancio contro Jannik Sinner è di 4-2 e il tedesco è tra i pochissimi a essere in vantaggio contro il fuoriclasse di San Candido. Per molti versi, Zverev è stato un po’ il termometro dell’adattamento di Jannik al tennis del piano superiore. Nella prima (ottavi Roland Garros 2020) lo aveva sorpreso, nei successivi due confronti (Colonia 2020 e US Open 2021) non era riuscito a prendergli nemmeno un set. A Montecarlo 2022 era stata grande battaglia ma sempre con Sascha uscito vincitore, e così allo US Open 2023. Quell’ottavo di finale, perso da Jannik 6-3 al quinto, era stata una grossa delusione, che ha poi dato il via al famoso forfait dalla Coppa Davis con annesse infinite polemiche. Eppure, da quella sconfitta Sinner ha iniziato a cambiare marcia e a intraprendere un percorso che lo ha fatto diventare quel mostro ingiocabile che è oggi.

Quella con Carlos Alcaraz sarebbe stata la finale più affascinante, quella con Djokovic la più “facile” (ovviamente considerando il Nole odierno), quella con Zverev rischiava di essere la più dura di tutte. A volte, la numerazione delle teste di serie racconta semplicemente la verità.

Australian Open 2025: che Sinner arriva in finale

Già lo scorso anno, Jannik arrivò all’Australian Open da favorito in pectore, dopo lo strabiliante fine di 2023. Dodici mesi dopo, ritroviamo Sinner bi-campione Slam e primo classificato nel ranking ATP in maniera stra-netta, ma anche reduce da un enorme logorio dovuto alla vicenda doping. La spada di Damocle non è ancora svanita, visto che ad aprile lo attendono le udienze presso il TAS di Losanna, ma ormai il fuoriclasse italiano ha imparato a scendere a patti con questo tipo di incertezza.

Nel frattempo, Jannik Sinner ha elevato ulteriormente il livello del suo gioco e soprattutto della velocità negli scambi. Il ritmo che riesce a tenere oggi l’italiano è letteralmente insostenibile per quasi chiunque. Le variazioni sono ormai parte integrante del suo bagaglio tecnico e raramente sbaglia una scelta tattica.