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Il poker, soprattutto quello dal vivo, è un gioco di inganni, dissimulazioni e tentativi di confondere l’avversario. Lo scopo è sempre quello di nascondere la propria mano: un obiettivo che può essere raggiunto con le giocate, ma anche con atteggiamenti fisici, quali la postura al tavolo, piccoli movimenti, e verbali.

Alcuni giocatori di poker hanno fatto del trash talking un’arte. Su questo punto, però, dobbiamo subito fare chiarezza: c’è una linea che separa l’essere volgari o offensivi – atteggiamenti che sono immediatamente sanzionati sia nel gioco live che online dai responsabili della pokeroom – dal continuo parlare, punzecchiare, infastidire con provocazioni verbali l’avversario.

Il tipo di trash talking al quale facciamo riferimento è il secondo. Un metodo nel quale eccellono professionisti del calibro di Phil Hellmuth, Mike Matusow (non a caso soprannominato “the mouth”) e Tony G, al secolo il lituano Antanas Guoga.

Questi campioni della parlata al tavolo, accomunati anche per una certa teatralità, spesso riescono a mandare fuori giri l’avversario, portandolo così a commettere errori decisivi. In altri casi, però, l’arma del trash talking si rivolge contro di loro, come nell’esempio che vi proponiamo.

Antanas “Tony G” Guoga (credits WSOP)

I protagonisti sono Tony G e l’ex professionista Vanessa Rousso. Di quest’ultima vi abbiamo parlato in un precedente articolo, motivo per cui spenderemo due parole su Antanas Guoga. Nato in Lituania ma australiano d’adozione (dall’età di 11 anni), Tony G si appassiona subito al poker. Il suo primo in the money ufficiale è datato 2002, ma il più importante è quello arrivato nel 2019 con il 4° posto nell’High Roller delle WSOPE a Rozvadov (Rep. Ceca), per 800.000 euro di payout.

Ad oggi Tony G. vanta 7,2 milioni di dollari accumulati in tornei dal vivo e 137 piazzamenti a premio in eventi internazionali (dato TheHendonMob.com). Tra le sue “perle” da showman – più o meno simpatico – c’è la partecipazione al Bad Boys of poker II (2006) vestito in kimono per promuovere il poker in Giappone. Sempre con addosso il classico indumento giapponese, vince il torneo battendo in finale un altro campione di trash talking, Mike Matusow.

Nel 2014 Guoga viene eletto europarlamentare per il Partito Liberale lituano e da quel momento il poker esce quasi completamente dalla sua vita, per fare posto alla politica e allo sport. Tony G è infatti un grande appassionato di pallacanestro: fra il 2010 e il 2012 è stato il manager della nazionale di basket lituana e oggi è co-proprietario del team B.C. Lietuvos Rytas di Vilnius. Dopo la pandemia, Antanas Guoga ha tuttavia lasciato la politica per tornare al suo primo amore: il poker.

Vanessa Rousso (credits PokerNews)

L’azione che proponiamo si svolge durante una partita di cash hame high stakes. Tutti foldano fino a Tony G che, in posizione di small blind, inizia il suo teatrino con un gran sorriso malizioso: “Guarda un po’, Vanessa, siamo rimasti solo noi due“. E poi rilancia a 1.200 dollari (i bui sono 200/400) con 6♣5♠, accompagnando le chips con la prima lezione per lei: “se rilanci anche tu, crei un pot abbastanza grande per farti bluffare in seguito“.

La Rousso ha A♥A♣ e decide di intrappolare il lituano facendo solo call. Tony G, per metterle pressione, punta 2.000 dollari “in the dark”, ovvero senza aver visto il flop. Ed è anche fortunato perché le prime tre carte del board sono: 6♠J♠5♣, doppia coppia per lui! La giocatrice franco-americana rilancia a 5.000. La faccenda inizia a farsi seria, perché Guoga controrilancia fino a 20.000. E poi incalza l’avversaria: “Se vuoi puoi andare all-in. Sei pronta?“. Vanessa Rousso lo guarda senza mai rispondere. Da provocatore consumato, Tony G qui piazza la battuta che suscita l’ilarità di tutto il tavolo: “Se vinci la mano mi fai stare zitto!

Ma Vanessa Rousso non abbocca e decide di chiamare. Il destino di Guoga è proprio dietro l’angolo: al turn arriva infatti un clamoroso A♠ che trasforma la coppia della giocatrice in set. Il pro lituano punta 10.000 e ribadisce il concetto (“se mi batti mi chiudi la bocca“) ma questa volta sembra un po’ meno convinto. La Rousso si volta verso di lui e con tono di sfida gli risponde: “Come?” “Andando all-in” risponde lui, ma la giocatrice è troppo furba e sa di poterlo intrappolare fino al river limitandosi al call. L’ultima carta del board è un 5♥ che consegna fullhouse a entrambi, ma quello della statunitense è superiore. “Adesso devi dimostrare che hai gli… attributi” dice Guoga. Vanessa Rousso lo guarda, ci pensa qualche secondo e poi va all-in per 192.800 dollari. Tony G snappa solo per pagare l’intero monster pot alla giocatrice.

Nonostante il lituano sia un fastidioso parlatore al tavolo, è anche un buon incassatore e la prende bene. Senza perdere il sorrisetto, commenta: “Bel colpo Vanessa. Questo mi ha zittito davvero“.

Foto di testa: Vanessa Rousso (by PokerNews)