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I Day1E e F dell’Estrellas Main Event di Barcellona, iniziati ieri e conclusi all’alba di oggi, hanno avvicinato ulteriormente il field del torneo al primato di 6.313 entries stabilito lo scorso anno.

Complessivamente ci sono state 2.403 registrazioni da 1.100 euro ciascuna che hanno portato il totale a 4.331 dopo 6 flight. Il Day1E ha contribuito con 1.467 ingressi dai quali sono emersi 219 giocatori qualificati al Day2. Il Day1F, invece, ha totalizzato 936 buy-in pagati, 141 dei quali sono diventati pass per la fase unica che inizia venerdì. Al momento il Day2 conta già 649 partecipanti, tutti già in the money.

Con numeri di questo tipo, il nuovo record è realmente in vista. Così come è in vista una lotta per il titolo che passerà attraverso una vera e propria maratona. Ciò detto, passiamo ai protagonisti dei due flight di ieri.

Avihai Smadga (credits RIHL)

Il primo è l’israeliano Avihai Smadga che ha chiuso il Day1E al comando con 983.000 chips. Il suo stack è anche il più alto dei 6 flight fin qui disputati.

Nel chipcount finale ci sono anche alcuni nomi noti. A cominciare dal belga Matthias De Meulder (16° nel count con 465.000 chips) per proseguire con il professionista polacco dell’online Mateusz Sikora (106.000) e con due pro sponsorizzati dalla “picca”: il tedesco Benjamin Spragg e lo spagnolo Ramon Colillas, appaiati a quota 59.000 chips.

Per Colillas, vincitore nel 2019 del primo PSPC, è stata una giornata all’insegna della rincorsa. Il pro spagnolo non ha mai navigato in acque davvero tranquille e ha dovuto più volte fare dei fold difficili, come ad esempio in un’azione contro Alessio Di Cesare: l’italiano check-calla al turn 10♠2♣A♣10♦ e poi va all-in al river 6♥ dopo la bet 16k di Colillas. Il pro spagnolo ci pensa per un paio di minuti e alla fine decide di mollare il colpo, forse con un Asso in mano.

La svolta è arrivata verso le fine dell’undicesimo livello quando Colillas è finito ai resti contro Bartolomej Basiaga. L’azione si svolge al flop: su un board che recita 9♥3♣4♥, Basiaga mette quello che gli resta (circa 30k) con A♠4♠. Colillas decide di investire gli ultimi 20bb chiamando con A♣K♥. Allo showdown lo spagnolo è abbondantemente sotto (circa 80-20) ma un 6♥ al turn e un J♥ al river gli fanno chiudere un fortunoso colore runner-runner.

Tra i pro che abbiamo citato, quello più spumeggiante è stato sicuramente Sikora. Il polacco ha dato spettacolo ad un tavolo particolarmente vivace che lo ha visto al comando per almeno metà giornata. Poi, da loose aggressive quale è, il grinder dell’online ha dilapidato un bel po’ di chips. Ecco un esempio.

Apre un giocatore da mid posizione a 2.600 (i bui sono 600/1200 bb ante 1200) e Sikora tribetta fino a 6k da cutoff. L’original raiser chiama. Il flop porta K♥J♠9♣. L’azione è: check, bet 2,5k di Sikora, all-in 15,7k del giocatore in mid position. Il polacco tanka un po’ ma alla fine chiama. Allo showdown mostra Q♠J♠, second pair e progetto di scala a incastro (gutshot). Il suo avversario è però avanti grazie a K♦7♦ (top pair) e mantiene il vantaggio sia al turn 6♥ che al river 5♥. Sikora perde così un terzo del proprio stack, anche se rimane sopra average con circa 70k.

Mateusz Sikora (credits RIHL)

E veniamo agli italiani. Un mare quelli iscritti, tanti i qualificati al Day2. Il migliore di tutti è stato Alessia Isaia che ha imbustato 384.000 chips a fine giornata (26° posto nel chipcount del Day1E). Il “fabbro” ha giocato in maniera molto accorta – com’è giusto che sia in un torneo lungo e affollato come questo – e non è mai stato veramente in difficoltà.

Dietro a lui c’è Andrea Capannoli (30° con 374.000 gettoni). Seguono: Gabriele Re (304.000), Paolo Boi (270.000), Ervin Gjini (264.000), Alessio Di Cesare (250.000), Stefano Iolli (214.000), Yin Zhang (208.000), Domenico Paparo (207.000), Massimiliano Mauceri (203.000), Giuseppe Tarsia (190.000), Fabio Peluso (171.000) vincitore di un braccialetto WSOPE l’anno scorso, Andrea Capannoli (169.000), Alessandro Seganti (163.000), Andrea Bottinelli (158.000), Attilio Gatta (133.000), Andrea Crobu (104.000), Enrico Landi (100.000), Monica Nezosi (99.000), Matteo Ferrara (80.000), Manuel Corvetti (72.000), Salvatore Camarda (62.000) e Claudio Di Giacomo (61.000).

Il Day1F è stato invece vinto dallo spagnolo Diego Thielke che ha totalizzato 767.000 chips. Lo segue Aristidis Theodoridis, giocatore di origini greche ma nazionalità italiana, con 595.000 pezzi.

Nel resto del count non compaiono altri nomi particolarmente noti ma ci sono tanti italiani. Questi: Michele Napoli (389.000), Luigi “Gigetto” Pignataro (337.000), Federico Giai (318.000), Rolando Camardese (228.000) che però, al contrario di Theodoridis, ha origini italiane ma batte bandiera dei Paesi Bassi, Federico Herrera (155.000), Luca Grazioli (152.000), Lorenzo Arduini (152.000), Vincenzo Calenda (127.000), Damir Savio (120.000), Daniele Sunzeri (120.000), Matteo Zanardi (117.000), Clara Rodigari (92.000) e Cristian Battaglia (63.000).

Sono quindi 14 gli “azzurri” che hanno staccato il ticket per il Day2. Quelli che ci arrivano dal Day1E ammontano a 23, per complessivi 37 qualificati nella giornata di ieri. Al momento, gli italiani già ITM sono 60 e rappresentano circa il 10% del field che prosegue la corsa nel Main Event dell’Estrellas Barcellona 2023.

Il Day2 è in programma domani (venerdì 25 agosto) con start fissato alle ore 12:00 e livelli da 60 minuti ciascuno. Noi ci saremo e questa volta sarà report in diretta. Rimanete sintonizzati.

Chiudiamo con la consueta mano clamorosa della giornata e che riguarda un player italiano, il già citato Matteo Ferrara. Nel corso del 6° livello del Day1E, l’italiano rilancia con K♦K♠ sull’apertura da early di un avversario. Subisce però l’all-in dello SB che copre sia lo stack dell’original raiser che quello di Ferrara. Il doppio call porta allo showdown: il giocatore da early è dominato perché ha J♦J♣ ma anche Ferrara è a rischio perché lo SB è andato all-in con A♦A♥. Al flop scende tuttavia un provvidenziale K♣ che consegna all’italiano una dotazione di chips fondamentale per il resto della giornata.

Immagine di testa: Alessio Isaia (credits RIHL)