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Dal lontano 1970, anno in cui si è svolta la prima edizione, il Main Event delle World Series Of Poker è per tutti il campionato del mondo di poker. La ragione è legata soprattutto al prestigio che da subito ha ammantato questo torneo, il primo ad essere ufficializzato, e che con il passare del tempo ha finito per attirare la crème del poker mondiale. Ormai ogni anno una media di 7.000 giocatori si riunisce per partecipare al ME WSOP, paga $10.000 di iscrizione per avere la chance di diventare il “campione del mondo di poker” e – soprattutto – sogna di mettere le mani su una montagna di dollari, più o meno 8-9 milioni.

Ma in realtà il ME WSOP non è né il torneo più ricco in termini di prima moneta, primato che spetta al faraonico Big One for One Drop; né vanta il field più ampio, superato nelle ultime edizioni da competizioni con buy-in molto più contenuti e strutturate su molteplici flight, come il $888 Crazy Eights, il Millionaire Maker, il Colossus o il BIG 50. E molto probabilmente non è neppure il più tecnico: in questo caso lo scettro spetta al $50.000 Poker Players Championship (PPC).

Sin dal suo esordio nel 2006, quando ancora era chiamato $50.000 H.O.R.S.E., questo torneo ha catturato l’attenzione dei migliori giocatori al mondo, capaci di misurarsi in 5 specialità diverse (Texas Hold’em, Omaha hi-low, Razz, Seven Card Stud, Seven Card Stud hi-low split-Eight or better), sulla distanza di 5 giornate e con formato short handed. Il primo vincitore è stato il leggendario David “Chip” Reese.

David "Chip" Reese (1951-2007)
David “Chip” Reese (1951-2007)

Nel 2010 il torneo è diventato ancora più tecnico con l’introduzione di altre tre specialità (badugi, 2-7 draw lowball, 2-7 triple draw) e nel 2015 si è trasformato addirittura in un 10-game, con due versioni limit. Si è trattato però un esperimento isolato, perché dal 2016 al 2019 il PPC è tornato ad essere un 8-game. Nel 2021 l’organizzazione delle WSOP ha deciso di alzare di nuovo l’asticella, portando a 9 le specialità che ora sono: No-Limit Hold’em, Seven Card Stud, Omaha Hi-Lo 8 or Better, Razz, Pot-Limit Omaha, Limit Hold’em, Seven Card Stud Hi-Lo 8 or Better, No-Limit 2-7 Lowball Draw e 2-7 Lowball Triple Draw.

Con così tanti giochi nei quali è necessario sapersi destreggiare e un buy-in a 5 cifre, il torneo è diventato l’arena per un’élite di professionisti considerati tra i migliori al mondo. Basta osservare l’elenco dei vincitori, tra i quali ci sono giocatori che hanno fatto la storia del poker, come Freddy Deeb, Scotty Nguyen, Brian Rast e Dan Cates. Proprio quest’ultimo ha realizzato nell’edizione 2022 un fantastico back-to-back e ha così raggiunto Brian Rast a quota due vittorie.

Eppure né Rast né Cates sono i recordmen del Poker Players Championship, perché qualcuno è riuscito a fare ancora meglio: Michael Mizrachi, che in bacheca ha messo ben tre braccialetti PPC.

Michael Mizrachi mostra il terzo braccialetto PPC WSOP (credits PokerNews)

Per dare un quadro più completo di questo grande giocatore, dobbiamo aggiungere all’elenco altri due braccialetti ($1.500 Stud WSOP 2019 e Mixed NLH WSOPE 2011), due titoli WPT, un anello WSOP Circuit e altri 12 tavoli finali delle World Series Of Poker. In tutto, è andato ITM 209 volte dal 2004 ad oggi, per uno score economico che supera i 17 milioni di dollari. Non a caso è soprannominato “The Grinder”, letteralmente “Il Macinatore”.

E tuttavia la sua storia rimane ancorata a “quel triplete”.

La prima vittoria di Michael Mizrachi nel $50.000 Poker Players Championship (PPC) arriva nel 2010. Come anticipato, è il primo anno in cui il torneo passa dall’essere un H.O.R.S.E. a un 8-game con l’aggiunta del 2-7 triple draw in doppio formato e del Pot Limit Omaha. All’evento si iscrivono 116 giocatori, tra i quali ci sono David OppenheimJohn Juanda e anche il fratello di Michael Mizrachi, Robert, possessore di 4 braccialetti WSOP. I due fratelli si ritrovano al final table, ma Robert si arrende al 5° posto, preceduto da Juanda e Oppenheim. Nell’ultimo atto della partita, Michael Mizrachi supera il russo Vladimir Shchemelev e vince così il suo primo titolo WSOP, per una moneta da 1.599.046 dollari.

Il secondo titolo PPC arriva due anni dopo. Il formato del PPC 2012 è sempre lo stesso, un 8-game mix, e all’evento questa volta partecipano 108 player. Di nuovo, tra gli iscritti ci sono “nomi pesanti”: quelli di Stephen Chidwick, Luke Schwartz, Andy Bloch e di un giovane Viktor “Isildur1” Blom, all’epoca nuovo prodigio del poker online sfornato dalla scuola scandinava. Ma The Grinder si lascia dietro tutti. dopo aver battuto il connazionale Chris Klodnicki in heads-up, Michael Mizrachi mette il secondo sigillo sul PPC, questa volta per $1.451.527 di primo premio.

Michael Mizrachi (credits PokerNews)

L’ultimo centro in ordine di tempo è datato 2018. Il field si è assottigliato un po’, solo 87 entry, a testimonianza di quanto impegnativo tecnicamente ed economicamente sia il Poker Players Championship delle WSOP. Lo spettacolo, però, non manca. Ancora una volta, Michael Mizarchi raggiunge il final table da chipleader incontrastato, dopo essersi lasciato alle spalle professionisti del calibro di Phil Ivey, Brian Rast e Shaun Deeb. Nell’ultima giornata, gli avversari da superare si chiamano Aaron Katz, Benny Glaser, Mike Leah, Dan Smith e lo specialista di mixed game nonché 4 volte “braccialettato” John Hennigan. Accompagnato dal tifo degli spettatori che urlano “Grind-er! Grind-er! Grind-er!” durante il final table, Mizrachi li sbaraglia tutti. L’ultimo ad arrendersi è proprio Hennigan, che fa da comprimario in una pagina straordinaria di poker: Mizrachi vince il terzo braccialetto PPC e altri 1,2 milioni di dollari.

E’ un risultato fantastico. Vincere il primo titolo è stato bellissimo. Il secondo è stato grande. Ma il terzo è un qualcosa di mai visto prima“, ha dichiarato Michael Mizrachi alla fine del torneo.

Una vittoria che ha anche il sapore dolce della rivincita su chi non lo ha mai considerato un grande giocatore.

Nonostante le due vittorie PPC precedenti a quella del 2018, il suo stile di gioco non convenzionale gli ha procurato un certo numero di critici. Dopo la terza vittoria, “The Grinder” sente di poter reclamare il giusto credito da parte di tutti. “Penso di aver fatto abbastanza per avere dalle persone il rispetto che merito“, ha detto.

E dopo aver vinto il suo quinto braccialetto nel $1.500 Seven Card Stud Hi-Lo 8 or Better un anno dopo, nessuno può più dubitare che Michael Mizrachi si sia guadagnato un posto nell’olimpo del poker.

Foto di testa: Michael “The Grinder” Mizrachi (foto PokerNews)