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Di Phil Ivey si è scritto e detto tantissimo.

Conosciamo la sua storia personale, quella che racconta del 21enne “No Home Jerome“ diventato il “Tiger Woods del poker“.

Le sue vittorie, tante e di grande valore, sono documentate. 10 braccialetti WSOP, 1 titolo WPT, 200 in the money e troppi final table per essere elencati, il tutto per oltre 38 milioni di dollari accumulati in carriera con i tornei live.

I media – di ogni tipo – hanno raccontato non solo i suoi momenti di gloria (ad esempio l’ingresso nella Hall of Fame del poker nel 2017) ma anche le rovinose cadute personali.

Quello che però non smette di sorprendere è la sua capacità di giocare un poker che non invecchia mai. Dopo 25 anni di carriera – il suo primo ITM è datato 1998 – Phil Ivey riesce ancora a dare lezioni al tavolo da poker. A tutti.

Forse è lui il più grande giocatore di tutti i tempi, ma la differenza temporale che lo separa dai campioni pre-internet è tale che il giudizio va sospeso. In realtà il paragone può solo essere con Stu Ungar, l’unico in possesso di un innato talento assoluto per il gioco. Ma va detto che Ivey, a differenza di Ungar, ha affrontato e spesso battuto almeno due generazioni di poker players, forse anche tre.

E continua a farlo.

Orpen Kisacikoglu (credits PokerNews)

Orpen Kisacikoglu è invece un professionista turco che macina risultati da ormai più di 10 anni. Al momento occupa il 71mo posto della All Time Money List, con poco meno di 13 milioni di dollari ottenuti in 74 piazzamenti a premio nei tornei dal vivo.

Il picco lo ha raggiunto nel 2022 quando ha chiuso al secondo posto il Main Event da 100mila euro di buy-in alle Triton Poker Series di Madrid. Quell'”argento” si è trasformato in una moneta sonante da 2 milioni di euro. Il turco vanta altre due vincite a 7 cifre, un braccialetto WSOPE conquistato nel 2022 a Rozvadov (€50.000 High Roller) e un terzo posto sempre alle WSOPE in Repubblica Ceca ma nel 2019 e con il torneo di Short Deck.

Parliamo quindi di un giocatore affermato, con una grande esperienza di eventi High Roller e con una quindicina di anni di esperienza in meno rispetto a Ivey.

I due si sono affrontati nel 2019, al SHR del partypoker Millions di Rozvadov.

Phil Ivey (credits PokerNews)

I bui sono 500/1.000 bb ante 1.000 quando Phil Ivey (stack 334.000) rilancia 3.000 da cutoff con K♥10♥. Orpen Kisacikoglu risponde da bottone tribettando a 11.000 con A♣K♦ in mano e 121.000 chips nello stack. I bui foldano, ma non Ivey che opta per il call.

L’azione si sposta su questo flop: 9♠5♠7♠. Il campione americano fa check e Kisacikoglu ne approfitta per c-bettare 8.000. Il fold di Ivey sembra scontato e invece arriva un altro call.

Il turn è un 3♠. A questo punto un colore di picche diventa una minaccia seria. Ivey sceglie di nuovo il check e il suo avversario fa lo stesso.

Il river porta un J♥. Ivey guarda per pochi secondi il board e poi se esce con una puntata pari a metà del piatto, cioè 20mila chips. La size non è enorme ma è sufficiente per ottenere il fold del professionista turco che non sa di avere la mano migliore.

Quando e come il Tiger Woods del poker abbia immaginato questo bluff e cosa abbia letto nel suo avversario rimane un suo segreto.

A noi resta lo stupore per la sua giocata ma anche il dovere di ricordare che alla fine il torneo è stato vinto da Orpen Kisacikoglu.

Immagine di testa: Phil Ivey (credits PokerNews)