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Tra le tante giocate spettacolari che hanno reso immortale Stu Ungar, c’è il “call del secolo“, ovvero la chiamata con dieci carta alta che smaschera il bluff in draw di Mansour Matloubi.

Un’action che è entrata di diritto nella storia del poker ma che 28 anni dopo ha trovato una degna rivale, anche se la distanza temporale tra quel poker e quello di oggi rende difficile fare un paragone.

A favore di Ryan Riess, protagonista della giocata che vi stiamo per presentare, c’è il peso del contesto. L’americano deve infatti chiamare per il suo intero stack al final table di un torneo che vale quasi un milione di euro. A favore di Ungar c’è un poker ancora privo di quell’incredibile palestra offerta dall’online e di quei software di analisi che oggi consentono ai giocatori di essere molto più preparati.

Lasciamo a voi la scelta, ammesso che sia necessaria, tra le due giocate.

Ryan Riess con il braccialetto del Main Event WSOP 2013 (credits WSOP/PkerNews)

Siamo al final table dello European Poker Tour di Montecarlo, annata 2019. In gara ci sono ancora 5 giocatori: il pro tedesco Manig Loeser, l’ungherese Viktor Katzenberger, il “funambolico” giocatore cinese Wei Huang e l’italiano Nicola Grieco. Il quinto è ovviamente l’americano Ryan Riess, che a quel tavolo è il giocatore più titolato. Vanta infatti il braccialetto del Main Event WSOP conquistato nel 2013, ma anche un clamoroso bis sfiorato cinque anni più tardi con un quarto posto che ancora grida vendetta. Il quadro complessivo di Ryess parla di un giocatore che finora ha totalizzato 16 milioni di dollari con oltre 200 in the money. Ryan Riess ha raggiunto 6 volte il tavolo finale di un evento WSOP/WSOPE.

I bui sono 60k/120k con ante 120k quando l’azione arriva a Manig Loeser, altro grande professionista, dopo i fold di Huang, Katzenberger e Grieco. Il tedesco sceglie di appoggiarsi da small blind con 6♠2♥, azione che Ryan Riess (BB) segue con un check. Scende il flop: J♦9♦8♣. E’ un board molto coordinato che induce entrambi i giocatori alla prudenza: check-check.

Il turn, un J♣, rende la situazione ancora più “tricky” e i due contendenti scelgono nuovamente di non investire chip. Quando però al river il dealer gira un 9♥, Loeser punta 1,5 milioni, coprendo lo stack di Riess. L’americano va in the tank, usa anche un time-bank prima di prendere una decisione. Alla fine chiama con 10♠2♣: un call pazzesco con 10 carta alta che smaschera il bluff di Loeser e gli fa incassare il monster pot!

Manig Loeser (credits PokerNews)

La giocata di Ryess entra di diritto tra le più spettacolari nella storia del poker. Non sarà però sufficiente a farlo rimanere a lungo nel torneo. Uscirà qualche mano più tardi, eliminato da Huang al termine di una pesante bad beat: i due finisco ai resti con Q♣3♠ (Ryess) e J♦6♦ (Huang), ma il board A♦A♥Q♠10♦K♥ regala un’improbabile scala runner-runner al cinese.

Per la cronaca, a vincere il torneo sarà proprio Manig Loeser per 603.777 euro di prima moneta, dopo un deal a tre con Wei Huang (2° per €552.056) e Viktor Katzenberger (3° per €529.707).

Foto di testa: Ryan Riess (by PokerNews)