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Quando nel 2013 il regista Ron Howard uscì al cinema con il celebre film “Rush”, colossal ambientato nel mondo della Formula Uno degli anni ’70 e più precisamente sul dualismo Lauda-Hunt, lo stesso regista hollywoodiano sottotitolò idealmente la sua creazione con lo slogan “il dualismo più grande della storia dei motori”.

Nonostante una produzione straordinaria, i puristi della Formula Uno non possono trovarsi d’accordo con Howard: del resto, la rivalità più grande, in Formula Uno, non può che essere quella tra Ayrton Senna ed Alain Prost.

Chi era Ayrton Senna?

Ayrton Senna, brasiliano classe 1960, grazie ad una famiglia di origine italiana piuttosto benestante, inizia da bambino a gareggiare sui kart, denotando un talento innato per le competizioni sulle quattro ruote. Dai 12 ai 18 anni, infatti, conquista svariati campionati kart sudamericani, tanto da convincere il padre, nel 1979, a portarlo in Europa per verificare se potesse avere una chance in qualche classe automobilistica più prestigiosa.

In pochi anni, Ayrton passa dai kart alla Formula Ford, per poi salire di categoria e affermarsi in Formula Tre. Nel 1984 è la piccola scuderia inglese Toleman a voler dare una possibilità all’emergente Senna in Formula Uno.

Il brasiliano ripaga la fiducia ricevuta, conseguendo un secondo posto eccezionale a Monaco e due terzi posti in Inghilterra e Portogallo (risultati straordinari per una scuderia con ben poche velleità).

Senna passa in Lotus, dove in tre stagioni coglie ben sei vittorie e svariati podi; nel 1988, pertanto, è la McLaren ad ingaggiarlo, ponendolo nella condizione di poter gareggiare per il titolo del mondo assoluto.

Ayrton resta in McLaren sino al 1993, e, prima di passare in Williams e scomparire tragicamente nel 1994, coglie tre titoli iridati e due secondi posti, con 41 vittorie e 80 podi, laureandosi in ogni caso come uno dei più grandi piloti della storia della Formula Uno. Ma quello che resta più impresso, più ancora dei successi, è forse il dualismo con Alain Prost.

Chi è Alain Prost?

Alain Prost nasce nel 1955 nei pressi di Saint Etienne, in Francia. La sua storia motoristica è forse un po’ diversa dalle solite, dal momento inizia sì con i kart, ma relativamente tardi, e si dedica unicamente alle corse solo all’età di 20 anni, anno in cui vince il suo primo campionato senior.

Nel 1976 passa alla Formula Renault, dove domina il campionato, per disputare nel 1978 la Formula Tre, stravincendolo. Nel 1980, il talento di Prost non può più passare inosservato, e lo ingaggia la McLaren. Nonostante una parentesi di tre stagioni con Renault, Prost resterà in McLaren sino al 1989, quando la clamorosa rivalità con Ayrton Senna lo costringe a terminare la carriera in Ferrari e quindi in Williams.

A fine carriera, Prost conta quattro titoli mondiali, 51 vittorie e 106 podi.

Senna e Prost in McLaren

Le stagioni maggiormente rilevanti, per Senna e Prost, sono forse quelle datate 1989 e 1990: entrambi in McLaren, entrambi favoriti per il titolo.

Il 1988 si era concluso con una battaglia appassionante (ma tutto sommato corretta) che aveva visto trionfare Senna, con Prost a pochi punti di distanza.

Nel 1989, molti pensano ad un campionato sulla falsariga del precedente, con una rivalità tra il francese e il brasiliano che si limita solo alla pista.

Tuttavia, nella seconda gara, quella di Imola, succede qualcosa: le McLaren registrano la pole position e la seconda posizione in griglia, e i due piloti stringono un patto prima della partenza secondo cui Senna non attaccherà il compagno al primo giro, in modo da permettere ad ambo le vetture di prendere il largo sui rivali ed eventualmente giocarsi la vittoria in seguito: Senna non sta ai patti, sorpassa infatti Prost alla curva della Tosa, e da lì iniziano le polemiche tra i due.

La stagione prosegue con una sorta di “guerra fredda” tra i due contendenti al titolo. Non mancano le dichiarazioni alla stampa dell’uno o dell’altro pilota piuttosto pepate e velatamente polemiche, ma ancora in un contesto di sostanziale correttezza. Insomma, tra due contendenti all’alloro mondiale, può risultare abbastanza normale che si provochino un po’, giusto?

Tuttavia, in occasione del Gran Premio del Giappone, arriva l’episodio che non può essere ignorato. Prost si trova in testa a pochi giri dal termine, ma Senna recupera terreno velocemente. A sei tornate dalla fine, il brasiliano attacca il francese che chiude la porta con veemenza, col risultato che entrambi finiscono fuori. Prost si ritira, mentre Senna resta all’interno dell’abitacolo, attendendo che i commissari lo spingano nuovamente in pista. Questi riesce infatti a ripartire, vincendo la gara. I commissari, però, optano per la squalifica per essere rientrato a spinta tagliando una chicane.

Prost vince il mondiale, ma dall’incidente di Suzuka il rapporto con Senna risulta totalmente sfasciato, in pista e fuori. Tanto che Prost, da campione del mondo, decide di abbandonare la McLaren (“con Senna è impossibile lavorare”) e passa in Ferrari.

1990: la storia si ripete

La stagione inizia come era finita la precedente: Senna e Prost si contendono il titolo senza che nessun altro pilota riesca ad inserirsi, ed è fin da subito un appassionante testa a testa tra i due che sembra potersi risolvere solo nelle ultime gare.

Dopo un campionato fatto di dichiarazioni antipatiche e allusive, con i tifosi schierati per metà a favore del brasiliano e per metà dalla parte del francese, si arriva alla parte finale del campionato con Senna in vantaggio su Prost, contrariamente all’anno precedente.

Suzuka si rivela, di nuovo, l’ideale ring per i due contendenti: Senna conquista la pole, affiancato dal rivale francese. Al via, Prost scatta meglio, ma Senna, che con uno “zero” del rivale diventerebbe Campione del Mondo, lo urta violentemente mettendo ko entrambe le vetture.

Il commento di Senna rimane nella storia delle rivalità sportive: “Le corse sono fatte così, qualche corsa finisce alla prima curva, qualche corsa finisce a sei giri dalla fine”, ironizzando polemicamente sul finale del campionato precedente.

Quell’episodio segna la fine di una rivalità clamorosa, dal momento che l’anno successivo Prost soffre un evidente calo prestazionale in Ferrari, tale da non metterlo più in condizione di gareggiare con Senna per il titolo (vinto agevolmente da quest’ultimo).

I due, con le loro scaramucce, dichiarazioni al veleno e –l’abbiamo visto- manovre pericolose, hanno scritto una storia straordinaria di Formula Uno.

Nel 1994, Prost è al commento della televisione francese quando vede Senna morire durante il Gp di Imola. L’evento –logicamente- lo scuote enormemente, tanto che al funerale del povero Ayrton, Prost trasporta il feretro dell’ex rivale, mettendo idealmente fine alla loro storica rivalità.

Disegnando un vero e proprio finale da cinema, degno di Ron Howard.