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Una famiglia all’insegna della velocità.

Così si potrebbe sinteticamente riassumere il quadro delineato dalla composizione della famiglia olandese Verstappen: dal padre Jos, pilota di Formula Uno di metà anni ’90, al figlio Max, astro nascente delle quattro ruote, ormai già da quattro stagioni in Formula Uno, già autore di svariati record e per molti l’erede putativo di Lewis Hamilton.

Per raccontare questa storia, dobbiamo fare un passo indietro e andare idealmente al 1972, nei Paesi Bassi.

Jos, infanzia tra i motori

Jos Versappen nasce a Montfoort, nei pressi di Utrecht, nel 1972. La sua storia motoristica – come per tanti piloti – nasce nei kart, grazie ad un padre appassionato di velocità.

Così, a 8 anni, inizia a correre e a 12 coglie le prime vittorie nazionali, per poi affermarsi nella medesima categoria a livello europeo.

Nel 1991 il diciannovenne Jos passa alla Formula Opel, vincendo il campionato; nel 1993, poi passa alla Formula Tre tedesca, in cui diventa subito iridato (peraltro succedendo di un paio d’anni a Micheal Schumacher). A 22 anni, Jos sembra quasi pronto per il grande salto in Formula Uno.

Un olandese volante, anzi no

L’ingresso di Jos Verstappen nel mondo della Formula Uno avviene quasi per caso, dal momento che inizialmente la scuderia Benetton gli offre il posto da tester, per migliorare l’auto del team composto dall’astro nascente Micheal Schumacher e da JJ Lehto. Quest’ultimo, però, complici cattive performance e un incidente penalizzante, si vede passare davanti Verstappen nella gerarchia, a cui in itinere deve cedere il posto di secondo pilota.

La stagione 1994, per Jos Verstappen, è però riassumibile in due flash ben distinguibili: il primo, in cui si è sfiorata la tragedia (nel contesto di quel maledetto anno ’94 in cui persero già la vita Senna e Ratzenberger) durante il Gran Premio di Germania, quando un incidente al pitstop vide la Benetton di Verstappen trasformarsi in una drammatica e spettacolare palla di fuoco, col pilota olandese salvato solo dal tempestivo intervento di svariati estintori; in seguito, passato lo spavento, lo stesso Jos avrà modo di cogliere un paio di soddisfazioni salendo sul podio due volte, in Ungheria e Belgio.

Dalla stagione 1995 in avanti, però, succede qualcosa di poco chiaro, per cui la carriera dell’olandese, invece che spiccare il volo con la conferma in Benetton o l’approdo in altre scuderie competitive, si arena collezionando solo continui ingaggi presso scuderie minori senza troppe velleità.

Tra il 1995 e il 2003, infatti, Jos Verstappen corre con le varie Simtek, Footwork, Tyrrell, Stewart, Arrows e Minardi, cogliendo la miseria di sette punti mondiali in sette stagioni.

L’unica vera gioia, anche se non dal punto di vista professionale, gli è forse arrivata nel 1997, quando dall’unione con Sophie Kumpen (anch’ella pilota), nasce il piccolo Max.

Un talento ultra precoce

Proprio come papà Jos, Max viene fatto accomodare nei kart all’età di otto anni, nel 2005. Nel giro di otto anni, quindi fino ai sedici, Max vince tutto quello che c’è da vincere: l’Euro Series KF3, la Nations Cup KF3 e la World Series KF3, nel 2011 l’Euro Series KF3, nel 2012 la Master Series KF2 e nel 2013 l’Euro Series KZ1 e la Master Series KZ2. L’aneddoto forse più interessante è costituito dai frequentissimi scontri in pista con un altro precoce talento delle quattro ruote, un certo francese di belle speranze che risponde al nome di Charles Leclerc.

Nel 2014 Max passa in Formula Tre, non riuscendo a vincere il Campionato del Mondo ma cogliendo svariate vittorie che lo fanno entrare nell’orbita Red Bull, dal momento che è lo stesso Chris Horner a collocarlo nel Red Bull Junior Team.

Complici gli ottimi risultati che Max continua ad inanellare, il 3 ottobre dello stesso anno la Toro Rosso lo fa esordire in occasione delle prove del Gran Premio del Giappone, a soli 17 anni e 3 giorni.

Tale padre tale figlio? No, meglio

L’ascesa di Max continua velocemente, tanto che la stagione successiva, la 2015, a soli 17 anni, 5 mesi e 15 giorni viene chiamato a guidare in gara la Toro Rosso, diventando il più giovane pilota di tutti i tempi in Formula Uno.

Senza patente per strada, ma già prima guida nella classe regina dei motori: non poteva che essere un predestinato.

Il giovanissimo pilota olandese si mette progressivamente in luce, terminando quarto sia in Ungheria che negli Stati Uniti.

Ma più che per i piazzamenti finali, ciò che colpisce di Max è la costanza: dopo qualche ‘fisiologico’ ritiro ad inizio stagione, l’olandese porta sempre la macchina al traguardo, comportandosi molto meglio di alcuni suoi colleghi di maggiore esperienza.

Nel 2016 il trend non si interrompe, anzi: dopo sole tre gare il direttivo Red Bull prende una decisione che sembra essere clamorosa, “retrocedendo” il pilota russo Kvjat – su cui aveva puntato in inverno – in Toro Rosso e promuovendo Max Verstappen in Red Bull, la prima vettura della facoltosa scuderia austriaca.

I risultati non si fanno attendere, dal momento che nella gara d’esordio in Spagna Max coglie addirittura una clamorosa vittoria: sfruttando l’incidente occorso al duo Mercedes Hamilton-Rosberg, Verstappen diventa a 18 anni, 7 mesi e 15 giorni il più giovane vincitore di sempre in Formula Uno.

Da quel momento in avanti, Max Verstappen infrange svariati record, dal momento che si attesta abbastanza stabilmente nei top 3 piloti di ogni singola stagione, battendo più volte il compagno di scuderia Ricciardo e mettendo in difficoltà ora le Ferrari (nel 2019 diventano straordinari i confronti con Leclerc, proprio come ai tempi dei kart) ora le Mercedes.

Al termine della stagione 2019, per la soddisfazione di papà Jos, Max segna 102 Gp disputati, con 8 vittorie e 31 podi.

I record di Max Verstappen

Tra i tanti record battuti dal baby-olandese figlio d’arte, vogliamo ricordare:

Più giovane vincitore di un GP (Spagna 2016, 18 anni 7 mesi e 15 giorni);

Più giovane sul podio (Spagna 2016, 18 anni 7 mesi e 15 giorni);

Più giovane in testa ad un GP (Spagna 2016, 18 anni 7 mesi e 15 giorni);

Più giovane a punti ( Malesia 2015, 17 anni 5 mesi e 29 giorni);

Più giovane al via di un GP (Australia 2015, 17 anni 5 mesi e 15 giorni);

Unico olandese a vincere un Gp (il miglior olandese era stato Jos Verstappen, terzo in Ungheria 1994);

Unico a vincere un Gp col numero 33;

Primo a vincere un Gp col motore Tag-Heurer.

Siamo certi che la lista sia destinata ad aumentare. A papà Jos, di certo, non dispiacerà.