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Serie A in formato elettronico. Olimpiadi per videogame e simulatori. Grandi tornei di tennis giocati con pc e joypad. CONI che parla di Sport Virtuali. Perché gli eSports interessano così tanto allo sport tradizionale?

E’ una domanda sempre più frequente e che esige l’analisi di un settore agonistico – quello dei videogame – in costante crescita, ma che a prima vista potrebbe far sorridere se accostato alle competizioni “reali”.

Di questo argomento abbiamo parlato con Gianluca Pizzamiglio il quale, nel ruolo di Responsabile Marketing dell’Udinese Calcio, vive quotidianamente questo processo di trasformazione non solo dello sport, ma della società stessa.

La risposta alla domanda iniziale è tanto chiara quanto sincera: “Il pubblico degli eSports è un target di riferimento per il mondo dello sport, in particolare per il calcio. E’ un mezzo per avvicinare le nuove generazioni e appassionarle allo sport tradizionale, che ha bisogno di rinnovamento. Le competizioni di videogame e la comunicazione collegata parlano il linguaggio dei giovani. Inoltre, è un modo per consolidare il legame con la community regionale, un elemento importante per l’Udinese Calcio”.

Non sorprende quindi che la società friulana sia una delle più attive nell’ambito degli eSports. Per l’edizione 2020-2021 delle eSerie A TIM, l’Udinese ha presentato sia un team di FIFA21 sia uno di Pro Evolution Soccer. Alessandro “Dastardly_27” Nordio è arrivato 4° nella competizione del titolo targato EA Sports e ha vinto il titolo di migliore atleta del torneo. Yuri “YuriFutsal10” Bacoli (PES) è stato invece meno fortunato, ma non meno abile. Il Genoa di Rosario “NPK02” Accurso (risultato poi il vincitore finale) gli ha sbarrato la strada nel WB, ricacciandolo nel LB dove è stato eliminato dal forte pro della Juventus Ettorito97. Due partite tiratissime e decise sul filo di lana.

La cosa che più conta, però, è che entrambi i player sono il frutto dell’Academy Esports creata dal club bianconero. “E’ il fiore all’occhiello del nostro settore esportivo, perché ci consente di avvicinare in maniera diretta i giovani” spiega il responsabile marketing della società. “Più di 200 giocatori per le selezioni dei due team, un risultato fantastico che vogliamo ripetere ancora”.

In particolare su questo punto l’Udinese è stata lungimirante. Dopo aver adocchiato gli eSports alla fine del 2018, la società di Giampaolo Pozzo ha subito compreso l’importanza di organizzare eventi esportivi. “Nel 2020 abbiamo lanciato il primo Dacia Arena eFootballPES Tournament che si è concluso nel febbraio del 2021. Alla fase finale hanno preso parte 8 team di Serie A. Ma non si tratta di uno spot isolato, perché la nostra ambizione è quella di rendere la Dacia Arena un luogo ideale per ospitare eventi di gaming a 360°”.

Un po’ sul modello di quanto hanno fatto altre grandi società di calcio, come ad esempio l’Arsenal, lo Shalke 04, il Real Madrid e il Barcellona. Ci sono però delle differenze. Il Barcellona, ad esempio, ha scelto di concentrarsi solo sui titoli sportivi, al contrario dello Shalke che è attivo anche su League of Legends. La strategia dell’Udinese è chiara: “La nostra apertura è anche verso giochi non strettamente sportivi” commenta sempre Gianluca Pizzamiglio. “Abbiamo un team di Rocket League e stiamo seguendo da vicino anche i titoli di Riot (LoL e Valorant) e alcuni sparatutto. Per questa ragione abbiamo creato un brand specifico per Udinese Esports (quello della foto di testa, ndr), simile a quello della società di calcio ma con un’aggiunta grafica per differenziare questo settore dagli altri”.

Infine, la ciliegina sulla torta mediatica si chiama Esports Arena: una trasmissione dedicata interamente al mondo esportivo, in onda tutti i venerdì alle 18:30 su Udinese TV, Canale 110 in Friuli e in Veneto, in streaming in tutto il mondo su www.udinesetv.it.

Va infine sottolineato che l’Udinese è tra le poche società di calcio italiane (un’altra è la Juventus) ad aver scelto la via autarchica per il proprio settore eSports: tutto gestito internamente, senza rivolgersi ad organizzazione esportive o società media esterne.

Alla Dacia Arena il dado è quindi tratto. Calcio sì, ma con le sue “appendici” che oggi si chiamano competizioni videoludiche.

Foto di testa courtesy of Udinese Esports

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