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Dal primo al 12 di dicembre 2022 è andato in scena a Bali (Indonesia) l’Esports World Championship, il campionato mondiale di videogame competitivi targato IESF.

Dopo i “test” del 2009 (IESF Challenge) e del 2010 (IESF Grand Final), l’International Esports Federation nel 2011 ha inaugurato ad Andong (Corea del Sud) il suo World Championship. In quella occasione si sono svolti solo due eventi, uno di Starcraft II e uno di FIFA, ma da allora il programma si è ampliato molto, così come è cresciuto il seguito degli appassionati a testimonianza della bontà del progetto.

Vale la pena ricordare che la IESF è l’unica organizzazione federativa capace finora di consolidarsi nel movimentato – e un po’ anarchico – settore degli eSports. Fondata nel 2008 e con base in Corea del Sud, la IESF oggi conta 130 Paesi membri (tra questi c’è l’Italia) e 60 federazioni esportive nazionali/continentali. In sostanza, la IESF è riconosciuta a livello globale da chi pratica gli eSports.

E non solo, perché nel 2013 la federazione è riuscita ad inserire alcuni tornei di videogame nel programma degli Asian Indoor and Martial Arts Games: un risultato molto importante nel processo di avvicinamento agli sport tradizionali, che è il vero obiettivo della IESF.

Anche se il riconoscimento ufficiale da parte dell’intero comitato olimpico è ancora in attesa, il percorso degli eSports verso una maggiore visibilità in altri settori continua senza sosta. Il merito va anche all’IESF World Championship che nell’edizione di Bali, la 12ma, ha segnato un nuovo record con ben 7 eventi da medagliere.

Vediamo come si sono svolti.

World Esports Championships 2022 Bali (credits IESF)

Ai World Esports Championships 2022 i giocatori provenienti da 104 nazioni si sono sfidati con questi titoli: Dota 2, Tekken 7, PUBG (PlayerUnknown’s Battlegrounds), Counter Strike: Global Offensive, eFootball™ 2023, Mobile Legends: Bang Bang. 6 videogame ma 7 eventi perché CS:GO ha mandato in scena anche un torneo riservato solo alle giocatrici.

Cominciamo dal medagliere che ha visto il dominio netto dei padroni di casa, cioè l’Indonesia che ha incassato 3 ori e un bronzo. Un oro è stato invece il bottino di Polonia, Macedonia, Pakistan e Kazakistan. Con due argenti a testa troviamo invece l’Argentina e le Filippine. Un argento per Mongolia, Italia e Brunei. Completano il medagliere Kuwait, Laos, Turchia, Giordania e Team IESF (Russia) con un bronzo ciascuno.

Questi sono i podi di ogni evento:

CS:GO open – Macedonia (1), Mongolia (2), IESF (3)

CS:Go femminile – Polonia (1), Argentina (2), Indonesia (3)

MLBB – Indonesia (1), Filippine (2), Cambogia (3)

Tekken 7 – Pakistan (1), Italia (2), Kuwait (3)

Dota 2 – Indonesia (1), Filippine (2), Laos (3)

PUBG – Kazakistan (1), Brunei (2), Giordania (3)

eFootball 2023 – Indonesia (1), Argentina (2), Turchia (3)

Il torneo ha visto la partecipazione soprattutto di team provenienti dall’area asiatica (Medio Oriente, Far East e zone del Pacifico). Un po’ meno rappresentato è stato invece il mondo occidentale degli eSports, composto soprattutto da giocatori tedeschi, argentini e polacchi.

Due gli italiani scesi “in campo”. Il primo è Carmine “Naples17x” Liuzzi, campione del mondo in carica di eFootball nella categoria Open. Il professionista campano in forza al team QLASH aveva trovato la qualificazione grazie i quarti di finale raggiunti nell’europeo di pochi mesi fa. A Bali si è presentato tra i favoriti per una medaglia e anche la partenza del torneo lo ha confermato.

Liuzzi ha dominato il proprio girone (16 in tutto, con ben 68 team iscritti!) davanti a Giappone, Kuwait e Repubblica Ceca. Nei sedicesimi di finale ha poi eliminato il player della Birmania per due vittorie a zero (Bo3). Negli ottavi, complice in sorteggio iniziale sfortunato, ha però trovato davanti a sé uno dei giocatori di eFootball più forti al mondi: il turco Mucahit “Mucahit21” Servili che si è imposto per 0-2. Con una formula che prevedeva il Loser Bracket solo per gli eliminati ai quarti, il torneo di Liuzzi si è concluso così. Peccato. Per la cronaca, Servili è arrivato terzo, dietro all’indonesiano Elga “Cahya” Putra (1°) e all’argentino Reynaldo “Kingpes_10” Molina Alfonsin (2°). Fuori dal podio anche il campione europeo Marko “Roksa22” Roksic.

Molto meglio è andato il torneo di Daniel Madonia, esporter di Tekken 7 che gioca per il team HG Esports, lo stesso del campione europeo Carlo Vinci.

Eppure “Danielmado” non è partito benissimo. Di fronte si è trovato subito il candidato alla vittoria finale, il pakistano Arslan “Arslanash” Siddique (vi abbiamo raccontato la sua storia qui). Un match a senso unico, con Siddique che ha chiuso in 3 partite secche.

Arslan “Arslanash” Siddique (credits RedBull)

Madonia è così sceso nel Loser Bracket ed è da qui che ha iniziato la sua grande rimonta. Nel primo round ha eliminato per 3-0 il player della Repubblica Domenicana. Il secondo match è stato invece molto più combattutto e solo all’ultima partita (3-2) l’italiano è riuscito a sbarazzarsi del suo avversario thailandese (Nopparut “Book” Hempamorn).

Nella prima finale del LB, Danielmado si è imposto sul sudoreano Chan “jokre” Mo Lee per 3-1. Nella seconda ha trovato il guizzo per chiudere un sofferto 3-2 contro il giocatore del Kuwait Fahad “Yoredz” Al Mutairi.

Riemerso nel tabellone principale, nella sfida per il titolo ha ritrovato Siddique che si è dimostrano ancora una volta il più forte. Lo 0-4 finale per il player pakistano vale non solo l’oro ama anche un fantastico “clean sheet”: nemmeno una partita concessa nell’arco del torneo!

Di fronte a questo, l’argento di Daniel Madonia è un metallo di grandissimo prestigio!

L’appuntamento con i World Esports Championships è per il prossimo anno: la data non è ancora stata annunciata, ma la location sarà Iasi (Romania).