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La Johan Cruijff Arena è in festa dopo i primi palpitanti minuti della loro nazionale arancione a questi Europei 2020(1). Gioia e sorrisi che però erano completamente spariti dai volti degli oltre quindicimila presenti, quando a dieci minuti dalla fine l’Ucraina aveva trovato un insperato pareggio, facendo tornare prepotentemente tutti i fantasmi della vigilia su De Boer, prima del definitivo 3-2 finale che spegne ogni polemica e lancia gli Orange in vetta al gruppo C.

Le polemiche del pre partita

Già perchè nonostante questa nazionale olandese goda di un certo favore dei pronostici (sicuramente come vincente del girone, poi si vedrà) e abbia ottenuto anche dignitosi risultati fin qua, a una buona fetta del pubblico e della critica proprio non va giù questo modulo di De Boer che continua a proporre una difesa a cinque (o a tre con due esterni “difensivi” se vogliamo) dopo aver abbandonato il più offensivo 4-3-3.

Nella patria del calcio totale, quasi uno smacco al tanto talento in rosa e alla storia stessa degli Orange. Il CT olandese del resto, non era ancora mai riuscito a farmi amare dal proprio pubblico, tra qualche gaffe clamorosa in alcune sue dichiarazioni e un gioco che riusciva a impressionare solo contro formazioni di bassa categoria.

E proprio prima dell’esordio agli Europei, il “caso” del modulo era esploso prima con un’immagine virale postata sui social e poi con le dichiarazioni dello stesso fratello Ronald, che senza mezzi termini aveva espresso tutto il suo sdegno per questa difesa a cinque che, a suo dire, avrebbe fatto rivoltare Cruijff nella tomba.

L’esordio agli Europei

Ecco perchè questo esordio contro l’Ucraina, era diventato un doppio banco di prova particolarmente importante per la nazionale e per il suo allenatore. In primis ovviamente c’erano da ottenere i tre punti per partire bene in un gruppo che con Ucraina, Austria e Macedonia del Nord si appresta a essere molto combattuto.

Poi appunto, c’erano da dissipare tutti i dubbi della vigilia e andare oltre alle critiche con una vittoria e possibilmente un bel gioco, dovendo peraltro fare a meno sia di Donny van de Beek (Europeo nemmeno iniziato per lui) sia di De Ligt che se non altro era insieme ai compagni anche se non disponibile per ora.

Per il resto in realtà non c’erano molti dubbi di formazione per De Boer, che può comunque contare su un centrocampo di qualità assoluta, una coppia di attaccanti di livello e anche un trio di difensori esperti.

La sfida con l’Ucraina

La squadra di Shevchenko del resto, vuole parimenti giocarsi tutte le sue chances di passare il turno, soprattutto dopo un’annata complicatissima causa covid che ne ha stravolto la condizione e i risultati.

Trascinata dal pubblico di casa però, è l’Olanda a dominare il primo tempo con una serie di occasioni che i suoi avanti sprecano malamente là dove il portiere ucraino Buschchan non ci mette del suo per salvare il risultato.

L’avvio della ripresa segue lo stesso canovaccio, con i padroni di casa che si gettano in avanti alla disperata ricerca del gol, che questa volta arriva con uno dei suoi elementi migliori, Wijnaldum. Pochi minuti dopo la spinta olandese non si esaurisce e anzi raddoppia, con un altro dei grandi protagonisti del match, l’attaccante Weghorst, che su una ribattuta del portiere si trova nel posto giusto per ribadire in rete (nonostante le molte proteste degli ucraini, ma la posizione era regolare).

Sembra partita chiusa, al settantesimo con l’Olanda in vantaggio di due gol e padrona del campo. Ma il calcio si sa, è strano, ed ecco allora che un po’ a sorpresa è proprio l’Ucraina a trovare prima il gol di Yarmolenko che accorcia le distanze e poi solo quattro minuti dopo sulle ali dell’entusiasmo, anche il pareggio con Yaremchuk (servito da un Malinovsky per la verità non in grande serata fino a quel momento).

Partita di nuovo sul pareggio a soli dieci minuti dalla fine, con l’inerzia e il morale ora tutto dalla parte degli ospiti e lo stadio ammutolito. De Boer è una maschera che già immagina le pesanti critiche che verranno fuori dopo aver gettato via così una partita già vinta.

Ma appunto, non è finita finchè non è finita. Al minuto 85 infatti, è proprio uno dei giocatori più discussi (e attesi) del match: Dumfries. Il terzino aveva già fallito due occasioni clamorose, ma questa volta trova il colpo di testa vincente che regala all’Olanda una vittoria importantissima per tanti motivi. E il fatto che arrivi proprio da uno di quei terzini schierato nel modulo a 5 dietro, fa sorridere anche De Boer.

Cosa ha funzionato nell’Olanda

Vittoria arrivata sul filo di lana, dopo aver dominato per larga parte la partita, averla gettata alle ortiche e ripresa poi per il rotto della cuffia.

A parte tutto però ci sono diverse cose buone in questa prima uscita dell’Olanda. Perchè per quanto possa far torcere il naso ai puristi del bel gioco quel modulo con i cinque in difesa, la cosa che più di tutte conta è l’approccio dei giocatori in campo.

E che la squadra sia messa in campo per attaccare non ci sono dubbi. Lo fa forse male nel primo tempo, quando la tensione è palpabile e alcuni errori eclatanti dei singoli non aiutano a sbloccarsi. Ma è una pressione costante, giocata anche a ritmi molto alti nonostante il clima e la condizione iniziale.

La sensazione è soprattutto che le cose girino bene quando si aziona quel motorino di De Jong a centrocampo, metronomo di ogni azione imbastita dagli Orange, e vero punto di forza di una squadra che a centrocampo, non ha veramente nulla da invidiare a nessuno (anche Wijnaldum appare in ottima condizione, a prescindere dal gol che apre il match). Funziona e bene anche Weghorst là davanti, forse tra i migliori in campo.

Un discorso a parte lo merita Dumfries, che tutti le pagelle vedono con il voto più alto di tutti, causato ovviamente dal gol determinante per la vittoria, oltre che per una spinta constante offerta sulla fascia, segno appunto che più che il “ruolo” conta l’approccio. E anche l’esterno del PSV pur avendo doti difensive, si è dimostrato avere una buona propensione offensiva.

Bene anche il giovanissimo Timber, piazzato a soli diciannove anni a fare il titolare proprio in una difesa a tre molto criticata. E se la cava benissimo a parte alcune incertezze di reparto però.

Cosa non ha funzionato

In una vittoria arrivata solo sul filo di lana, è chiaro che c’è anche più di qualcosa che non ha funzionato nell’Olanda. Difficile in questo caso dare qualche colpa al modulo di De Boer, che pure ha prodotto 15 tiri in porta di cui circa la metà nello specchio, con un possesso palla ben oltre il 60%.

Diciamo che sono mancati all’appello alcuni degli elementi più attesi. A centrocampo non ha brillato particolarmente l’atalantino De Roon, forse uno dei peggiori in campo, anche se spesso il suo è un lavoro oscuro (ma qua è stato troppo oscuro).

Mentre da Depay, tutti si aspettano sempre il massimo, compreso il gol risolutivo. E questa volta non ha avuto molte occasioni se non proprio una a inizio gara sprecata malamente. Bene, ma non benissimo, è chiaro che dovrà fare parecchio di meglio nelle prossime partite.

Ci sono poi quei due gol presi nel giro di cinque minuti, che non possono essere ammissibili. Arrivati peraltro proprio dopo i cambi di De Boer che avevano cambiato volto al reparto difensivo. Distrazioni, adattamenti tattici, qualche giocatore non ancora al meglio, sono tutti aggiustamenti che dovrà fare l’allenatore, visto che proprio dalla panchina non sono arrivati grandi miglioramenti per la squadra (mentre sarà indispensabile sfruttare i cambi nelle prossime partite).

Il tabellino del match

OLANDA-UCRAINA 3-2 (0-0)

MARCATORI: 52′ Wijnaldum (O), 58′ Weghorst (O), 75′ Yarmolenko (U), 79′ Yaremchuk (U), 85′ Dumfries (O).

Olanda (5-3-2): Stekelenburg; Dumfries , Timber (88′ Veltman), De Vrij , Blind (64′ Akè ), Van Aanholt (64′ Wijndal); De Roon, Wijnaldum , F. de Jong ; Weghorst (88′ L. de Jong), Depay (91′ Malen). All. Frank de Boer.

Ucraina (4-1-4-1): Bushchan; Karavaev , Zabarnyi, Matviyenko, Mykolenko; Sydorchuk ; Zubkov (13′ Marlos (64′ Shaparenko )), Yarmolenko , Malinovskyi , Zinchenko; Yaremchuk . All. Andrij Shevchenko.