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È stato il dulcis in fundo della prima giornata del Campionato Europeo cominciato lo scorso 11 giugno. Probabilmente ha tradito un po’ le attese per quanto riguarda lo spettacolo, ma la Francia ha vinto con merito al suo esordio contro la Germania.

Francia-Germania, Deschamps porta a scuola Low

Se è vero che anche l’occhio vuole la sua parte, altrettanto vero è che tra Francia e Germania il grande assente è stato lo spettacolo. 

Ad una prima analisi del tabellino, si scopre che la partita è stata decisa solo da un autogol, peraltro abbastanza sfortunato, di Mats Hummels al 20° del primo tempo, ma il campo ha detto Francia, a prescindere dal risultato finale.

La Germania, che giocherà tutte le sue partite all’Allianz Arena secondo le direttive di questo primo campionato europeo “itinerante”, ha vinto la pleonastica corsa al possesso palla, raggiungendo un 60% scarso che potrebbe far pensare a un dominio sostanziale della squadra di Low. 

In realtà il fraseggio tedesco ha portato a tutta una serie di tiri poco pericolosi, 10, dei quali uno solo nello specchio della porta difesa da Lloris. 

Ed è da qui che occorre partire, dalla sagacia tattica di Didier Deschamps, vero protagonista della sfida. 

Galletti disciplinati, Griezmann chiave difensiva

L’allenatore francese ha messo in campo una squadra piuttosto ordinata, che ha badato pochissimo al sodo e che, viste le sostituzioni apportate solo negli ultimissimi minuti di gioco, lo ha probabilmente soddisfatto e non poco. 

La difesa a quattro dell’ex bianconero, ha messo in risalto, soprattutto durante la prima frazione di gioco, una buona predisposizione al gioco manovrato da sviluppare sulla catena di destra, dove Pavard ha permesso spesso l’accentramento di Pogba, MVP del match, grazie alle sue continue discese sull’out di competenza. 

Da quella parte aveva cominciato anche Griezmann, probabilmente la sorpresa in positivo della partita, che si è dannato l’anima per dare una mano ai compagni, soprattutto quando la pressione della Germania è diventata pericolosa nell’ultimo quarto di gara. 

Varane e Kimpembe non hanno quasi mai sofferto gli attaccanti tedeschi, una volta di più davvero deludenti, mentre a sinistra Lucas Hernandez ha svolto il suo compito brillantemente. 

Kantè e Rabiot hanno agito soprattutto in fase di supporto alla difesa, anche se il centrocampista della Juventus è stato pericoloso in un paio di occasioni, soprattutto in quella in cui ha colpito il palo alla destra di Neuer. 

Pogba ha invece dialogato spesso con il trio di attacco che, a dirla tutta, non è stato incisivo come in altre occasioni. 

Mbappè ha illuminato l’Allianz Arena con un paio di galoppate delle sue, mentre Benzemà ha tenuto il centro dell’attacco praticamente da solo, mettendo in difficoltà i due centrali di centrocampo avversari, in questo caso Gundogan e Kroos, che non hanno potuto esprimere tutta la loro forza offensiva, per dare una mano al confuso Hummels. 

Il ruolo di Kantè e Rabiot

In chiave tattica va analizzata invece la partita di Rabiot e Kantè, entrambi presentati come la vera cerniera di centrocampo dello schieramento di Deschamps. 

Se avete un’idea di come gioca il Milan di Pioli, rivedrete con una certa analogia, il ruolo che occupano Kessiè e Bennacer, seppur con ovvie caratteristiche tecniche che poco hanno a che fare col duo francese.

La pressione della Germania negli ultimi 25 minuti di gioco, ha costretto Rabiot e Kantè sacrificarsi con maggiore frequenza in fase difensiva e non sono stati rari gli interventi dei due giocatori che si sono spesso trovati tra i denti del pettine della linea a 4 francese. 

Ricordiamo almeno una mezza dozzina di “rotture” dell’azione avversaria, che hanno alleggerito il compito dei compagni della linea difensiva.

Unica pecca, le ripartenze

Se vogliamo trovare un neo alla prestazione della Francia di ieri sera, dobbiamo soffermarci sul poco utilizzo del contropiede.

La partita si è messa bene per Benzema e compagni molto presto e tutto faceva presagire ad un match in discesa per la Francia, chiamata a quel punto a scatenare le galoppate dei suoi uomini più veloci e potenti, Mbappè in testa.

Questo elemento è forse mancato per indirizzare definitivamente la partita, anche se essa poteva essere chiusa se almeno una delle tre luculliane occasioni capitate a Rabiot ( palo ) e a Mbappè e Benzemà ( entrambi per gol annullati ), avessero portato i galletti avanti di due gol. 

Probabilmente l’atteggiamento fin troppo abbottonato della squadra di Low, non ha permesso questo dinamica, anche se lo strapotere atletico di Mbappè si è intravisto in almeno un paio di occasioni.

Il cammino della Francia

La vittoria della Francia sulla Germania mette i transalpini in una condizione piuttosto favorevole nel girone “F”. 

L’altra partita del gruppo si è chiusa a favore del Portogallo che, come da pronostico, ha messo al tappeto l’Ungheria seppur con parecchie difficoltà. 

Nel prossimo turno la Francia può già ipotecare la qualificazione, visto l’impegno alla Puskas Arena che la vedrà impegnata contro l’Ungheria. 

Con una vittoria contro i magiari, la Francia salirebbe a 6 punti, già qualificata nel caso in cui la Germania non battesse il Portogallo. 

Appuntamento a sabato 19 giugno, per le ore 15,00.