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Levante, Elche e Oviedo sono le tre squadre neopromosse nella Liga, che disputeranno quindi il prossimo massimo campionato spagnolo a partire da agosto.

Due club “yo-yo”, abituati a salire e a scendere tra prima e seconda serie, più uno storico assente dalla élite da quasi un quarto di secolo: andiamo a vedere le loro aspettative in ottica 2025-26.

Levante, la prima delle tre neopromosse nella Liga

Vincente della stagione regolare della Segunda Divisiòn spagnola, il Levante riporta nella massima serie il sempre rovente derby della città di Valencia.

I blaugrana ancora una volta si sono aggrappati alla loro bandiera, José Luis Morales, detto “El Comandante”. Assoluto mito delle “minors” spagnole, con tutto il rispetto, ex trequartista diventato ormai attaccante vero, potrebbe diventare il calciatore con più presenze nella storia del club nella prossima stagione.

Oltre a Morales, da segnalare senza dubbio come giocatore “di culto” il georgiano Kochorashvili, già visto un anno fa agli Europei con la nazionale di Kvaratskhelia. Incursore sublime, ancora molto giovane (è del 1999), sfortunatamente per il Levante è già stato ceduto allo Sporting Lisbona per 7.5 milioni.

Dopo tre stagioni di purgatorio comunque il club Granota rivede la luce. Obiettivo naturalmente salvarsi, magari facendo lo sgambetto al Valencia in uno dei due derby in programma.

Elche, difesa ed esperienza

La seconda delle squadre neopromosse nella Liga è un altro club della Comunità Valenciana, ma della provincia di Alicante: è l’Elche, miglior difesa dell’ultima Segunda Divisiòn con appena 34 gol subiti in 42 partite.

Miglior difesa e, numeri alla mano, anche il miglior portiere, visto che l’argentino Matias Dituro è stato il meno perforato in assoluto.

Squadra solida, l’Elche, un’altra di quelle yo-yo abituate a salire e a scendere se non subito quantomeno nel giro di poche stagioni, nel caso dei valenciani solamente due.

L’ossatura è in buona parte la stessa dell’anno della promozione, a dire il vero. Dituro, Bigas, Josan e Nico Fernandez sono quattro dei sicuri titolari, più Augustin Alvarez, l’attaccante ex Sassuolo.

Buonissima difesa, quindi, a compensare una certa mancanza di bocche da fuoco. Il miglior marcatore stagionale, Mourad, è andato infatti a bersaglio solamente 9 volte.

L’allenatore è Eder Sarabia, ex vice storico di Quique Setién anche al Betis e al Barcellona. Molto promettente, sarà sicuramente uno dei personaggi a livello di panchina nella prossima stagione.

Ci vorrà qualche acquisto di peso davanti, soprattutto, per puntare alla salvezza. Peggio del ventesimo posto ottenuto nella Liga due anni fa sarà impossibile.

Oviedo, rieccoti con Cazorla

La terza delle squadre neopromosse nella Liga è l’Oviedo. Niente più caldo valenciano quindi, ma il fresco asturiano. Agonico il traguardo della squadra biancoblu, che torna nella massima categoria dopo ben 24 anni.

Questo, pur essendo un club storico, una nobile decaduta che ora tenta di rilanciarsi. Una favola a lieto fine, dopo un playoff durissimo e una finale terminata ai supplementari contro l’arcigno Mirandés.

Promozione che ha avuto un volto-simbolo: Santi Cazorla. A quarant’anni suonati l’ex stella dell’Arsenal, nonché sempre nel giro della nazionale spagnola vincitore di tutto, ha compiuto la sua promessa. Riportare la squadra della sua gioventù nella Liga.

Cazorla, asturiano di LLanera, ha giocato anche in condizioni menomate pur non di mancare all’appuntamento. E ora farà da chioccia a un gruppo che gli concederà probabilmente una “Last Dance” sul palcoscenico più importante.

Salvezza semplice? Forse, visto l’entusiasmo ritrovato dopo 24 anni di assenza dalla Liga, l’Oviedo potrebbe puntare forse a qualcosina di più, magari a un posto a metà classifica.

Anche perché l’allenatore Paunovic è un tipo molto ambizioso, arrivato a stagione in corso per raddrizzare una barca che stava affondando. Il blasone è dalla parte degli asturiani.