Il sipario sta per alzarsi. Tra pochi giorni, dal 15 giugno al 13 luglio, gli Stati Uniti diventeranno il crogiolo in cui si fonderanno passione, talento e sogni, ospitando il Mondiale per Club. Un torneo che, nella sua nuova veste, promette scintille e, soprattutto, un palcoscenico inedito per le giovani promesse del calcio mondiale. L’erba sintetica, illuminata dal sole estivo americano, sarà la tela su cui dipingeranno le loro prime, indelebili pennellate.
E mentre i giganti europei si preparano a incrociare i tacchetti con l’orgoglio del Sud America, dell’Asia e dell’Africa, i riflettori si posano, quasi per incanto, su quei volti adolescenti che già portano sulle spalle il peso leggero di un futuro grandioso. Inter e Juventus, bandiere italiane in un contesto globale, dovranno fare i conti anche con queste gemme ancora grezze, però pronte a brillare.
E’ tipo un inno alla giovinezza che irrompe, senza chiedere permesso, nel salotto dei “grandi”. Questi ragazzi, alcuni ancora con lo sguardo un po’ smarrito di chi non crede del tutto alla propria fortuna, altri con la sfrontatezza dei predestinati, sono quelli su cui posare gli occhi.
Endrick (Real Madrid)
Il nome di Endrick risuona ancora, e senza Ancelotti potrà trovare pure più spazio a Madrid. A soli 18 anni, questo ragazzo è già un abitante del futuro. Quando si muove in campo, tra le figure imponenti di Kylian Mbappé e Vinicius Jr, non è un’ombra, ma una presenza comunque vivida, un’energia che scompiglia l’aria. La sua prima stagione in Europa, con il Real Madrid, è stata un’audace dichiarazione d’intenti: oltre 30 presenze, il gol all’esordio in Champions League che lo ha reso il più giovane marcatore del Real in quella competizione, e sette reti complessive.
La maglia della nazionale brasiliana, già indossata con quel gol a Wembley contro l’Inghilterra, sembra una seconda pelle. Endrick non teme i riflettori, li cerca, li abbraccia. Il Mondiale per Club sarà per lui un’altra tela su cui dipingere, con la leggerezza di chi sa che ogni tocco, ogni dribbling, è già leggenda in costruzione. La sua è una danza tra le difese, una promessa sussurrata. Per ora.
Nico O’Reilly (Manchester City)
Il Manchester City, una fabbrica di campioni, continua a sfornare talenti con la precisione di un orologio svizzero. Nico O’Reilly, ventenne centrocampista tuttofare, è l’ultimo gioiello di questa catena di montaggio. Nonostante una stagione altalenante per il City, O’Reilly ha lasciato il segno. Dal suo debutto nel Community Shield, ha scandito il ritmo della FA Cup con la sua presenza, segnando il primo gol contro il Salford in una vittoria schiacciante per 8-0, e mettendo a segno una doppietta contro il Plymouth.
La sua influenza dalla panchina nel quarto di finale contro il Bournemouth ha confermato la fiducia di Pep Guardiola. O’Reilly non è un fulmine a ciel sereno, ma una costante, un elemento di equilibrio che il suo tecnico sa di poter schierare ovunque.
Estevao (Palmeiras, poi Chelsea)
Non appena Endrick si è affermato come la stella nascente del calcio brasiliano, ecco che un altro nome si affaccia all’orizzonte, portando con sé il profumo di terra rossa e samba. Estevao, attaccante del Palmeiras, è un talento così cristallino che il Chelsea ha già staccato l’assegno per portarlo in Premier League a partire dal 1° luglio 2025. Il Mondiale per Club sarà la sua ultima sinfonia con la maglia del Palmeiras, un’occasione per salutare il pubblico brasiliano con un’esibizione che mostri in anticipo cosa ci aspetta.
Ventuno gol in 64 partite, un esordio in nazionale: questi numeri raccontano solo una parte della storia. Estevao è un artista del dribbling, un pittore di gol. Ogni suo movimento è una pennellata, ogni sua giocata un’opera d’arte. Il suo addio al Palmeiras, su un palcoscenico mondiale, sarà un capitolo da ricordare, una promessa mantenuta, un’anticipazione di un futuro già scritto.
Warren Zaire-Emery (PSG)
A Parigi, tra le luci di una Champions già in bacheca, praticamente Warren Zaire-Emery è già un veterano. Sarebbe stato facile scegliere Douè, per questo abbiamo deciso di andare oltre: a soli 19 anni, è alla sua terza stagione da titolare in prima squadra con il PSG, un dato che fa quasi paura. Ha infranto record su record, diventando il più giovane debuttante del club nel 2022, a soli 16 anni.
E’ uno dei volti della nuova era del PSG, quella che punta sui giovani talenti piuttosto che sui nomi roboanti. Tre volte vincitore della Ligue 1, sette presenze con la nazionale francese dal 2023: il suo è un percorso inarrestabile, una progressione che non conosce ostacoli.
Rodrigo Mora (Porto)
Il Porto, da sempre fucina di talenti portoghesi, ha trovato in Rodrigo Mora un’altra gemma preziosa. A 15 anni, ha stabilito un nuovo record, diventando il più giovane debuttante professionista nella storia del calcio portoghese, giocando con la squadra B del Porto. Ora, a soli 17 anni, è già parte integrante della prima squadra.
Centrocampista intelligente, con una visione di gioco raffinata e un tocco di palla vellutato, ha collezionato 25 presenze e segnato 5 gol in questa stagione. Mora è un direttore d’orchestra in miniatura, un tessitore concreto di trame di gioco, capace di disegnare traiettorie impensabili.
Franco Mastantuono (River Plate, poi Real Madrid)
Il River Plate, la culla di tanti fuoriclasse argentini, presenta al mondo Franco Mastantuono, 17 anni, un ragazzo che già porta sulle spalle le speranze di un’intera nazione. Il suo debutto, nel gennaio dello scorso anno, e il suo gol contro l’Excursionistas un mese dopo, lo hanno reso il più giovane marcatore nella storia del River, battendo il record dell’icona del club Javier Saviola.
Quasi 50 presenze con la maglia dei “Millonarios” testimoniano la sua rapida ascesa. Ma il destino di Mastantuono è già scritto: ad agosto, compirà 18 anni e indosserà la gloriosa maglia del Real Madrid, che ha versato 45 milioni di euro più 10 di bonus per assicurarselo. Prima di partire per l’Europa, però, ci sarà il Mondiale per Club con il River Plate, dove affronterà anche l’Inter. Sarà un’occasione imperdibile per ammirare da vicino uno dei talenti più promettenti del pianeta.
Marc Guiu (Chelsea)
Il Chelsea, alla ricerca di un finalizzatore implacabile, potrebbe aver trovato in Marc Guiu la risposta ai suoi interrogativi. L’attaccante spagnolo, reclutato dal Barcellona, ha già mostrato lampi della sua implacabile indole da goleador in maglia blues, con sei reti in otto partite durante la fase a gironi della Conference League. Guiu, 19 anni, è un predatore d’area, un cecchino che non perdona.
La sua capacità di posizionarsi, di fiutare il gol, lo rende un pericolo costante per le difese avversarie. Il Mondiale per Club sarà un banco di prova significativo, un’occasione per affrontare difese più solide e mostrare che la sua fame di gol non conosce confini. Sembra che questo giovane abbia la capacità di abbracciare qualsiasi sfida gli si presenti, con la freddezza di un veterano.
Samu Aghehowa (Spagna)
La Spagna ha un nuovo attaccante da ammirare, e si chiama Samu Aghehowa. Dopo non essere riuscito a trovare spazio nell’Atletico Madrid, questo attaccante, che a maggio compirà 21 anni, si è trasferito al Porto la scorsa estate, e questa scelta si è rivelata la sua fortuna. Come punto di riferimento dell’attacco del Porto, è stato tra i migliori marcatori della Primeira Liga e ha già fatto il suo debutto con la nazionale spagnola.
Aghehowa è un attaccante completo, forte fisicamente ma anche dotato di una notevole tecnica. La sua presenza in area è ingombrante, la sua capacità di far reparto e di segnare lo rende un’arma letale. Se continuerà a brillare negli Stati Uniti, non passerà molto tempo prima che i grandi club europei tornino a bussare alla sua porta.