C’è un filo sottile, quasi invisibile, che separa il caos dall’armonia. A volte si chiama calciomercato, altre visione, altre ancora disperazione ben mascherata. In questo giugno inconsueto, illuminato da un Mondiale per Club alle porte, il Chelsea cammina su quel filo con l’ambizione di chi non può permettersi di cadere.
Dal 15 giugno al 13 luglio inizia il nuovo torneo targato Fifa, e i Blues sono negli Stati Uniti per affrontare (intanto) Leon, Esperance e Flamengo, con l’obiettivo dichiarato di tornare grandi in un palcoscenico globale. Ma per farlo, la dirigenza ha scelto la via dell’intervento straordinario, approfittando della finestra di mercato aperta appositamente per questa competizione. E lì, tra nomi, trattative, rifiuti e sogni, prende forma una squadra ancora fluida, ma con una poetica inquietudine.
Il caso Maignan
Il tempo, si sa, non aspetta nessuno. E Mike Maignan ne è la perfetta metafora. Un portiere che sarà trentenne il mese prossimo, nonostante altri 4 anni di contratto al Milan e un futuro che ormai guarda verso Londra. Il Chelsea è pronto a pagare 18 milioni di euro, non uno di più, per un numero uno che – nella notte delle stelle della Nations League – si è lasciato sfuggire un tiro di Lamine Yamal, proprio mentre l’eco del mercato già lo trasportava lontano da San Siro.
Un errore? Forse. Ma anche un simbolo: Maignan vuole il Chelsea, ha già fatto sapere ai rossoneri di non voler rinnovare. Eppure, la squadra di Enzo Maresca ha già cinque portieri in rosa. Da Sanchez a Petrovic, da Kepa a Jorgensen fino al giovane Penders. Tanti nomi, poca certezza. In questa sovrabbondanza c’è la confusione tipica delle orchestre disordinate: servirebbe un direttore. Forse, appunto, Maignan.
Delap: il nuovo volto
Tra le poche certezze, c’è invece Liam Delap. Volato via da Ipswich per 30 milioni di sterline, accolto a Stamford Bridge con la forza e l’entusiasmo di chi si è conquistato ogni centimetro della sua carriera. Dodici gol in Premier League, il saluto commosso alla tifoseria del Town, e ora il salto nel blu.
Delap sarà al Mondiale per Club. Niente Under-21, niente esitazioni. Conosce già Maresca, Palmer e Lavia dai tempi del Manchester City. Ha 22 anni ma sembra sapere già tutto di questo calcio che non aspetta. Il suo è un trasferimento che non chiede consenso poetico, ma ne possiede uno, nella malinconia con cui lascia la provincia e nella luce che spera di accendere a Londra. In bocca al lupo!
Sarr e Gittens: due prospettive, la stessa visione
A completare il quadro giovanile c’è Mamadou Sarr, 19 anni, pilastro difensivo dello Strasburgo che il Chelsea ha appena accolto con un contratto faraonico fino al 2033. Il suo futuro sembra lungo, dritto e luminoso, come quelle strade americane che i Blues percorreranno a breve.
Diverso il discorso per Jamie Gittens. L’accordo con il giocatore c’è, il Chelsea lo vuole, lui vuole il Chelsea. Ma il muro si chiama Borussia Dortmund, e quel muro per ora non si sgretola: i tedeschi vogliono almeno 50-60 milioni, a fronte dei 35 inizialmente offerti dai londinesi. Gittens è già un’idea, ma non ancora un volto da cartolina. Tuttavia, il tempo lavora a favore dei Blues. Almeno questa volta.
Kudus, Sterling e le incognite della trequarti
Sul fronte offensivo, l’orizzonte si fa più incerto. Mohammed Kudus è stato offerto al Chelsea: lui, che al West Ham ha brillato a intermittenza, potrebbe essere un jolly importante. La trattativa è in fase embrionale, ma testimonia il fermento di un reparto in continua trasformazione. Nel frattempo, la stessa discussione ha toccato Robert Sanchez, altro nome coinvolto nel rebus portieri: un domino di volti e ruoli che forse si chiuderà solo una volta volati negli USA.
E poi c’è Raheem Sterling. L’ala inglese, reduce da un prestito poco ispirato all’Arsenal, non andrà al Mondiale per Club. Il suo futuro è in bilico. A 30 anni, con due anni ancora di contratto, è simbolo di un ciclo che si chiude. Ha segnato un solo gol con i Gunners: troppo poco per chi era stato chiamato a guidare, a ispirare. Ora resterà a Londra, ad aspettare che qualcuno gli dica cosa sarà.