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Francesco Camarda è il baby-fenomeno del momento.

L’attaccante delle giovanili del Milan è alla ribalta dei media nazionali, dopo i numeri stellari conseguiti nel vivaio rossonero in pochi anni e grazie alle sue prestazioni con le maglie della varie selezioni della nazionale italiana.

E stiamo parlando di un classe 2008. Si avete letto bene. Appena 14 anni e già in grado di giocare anche con la Primavera del Milan.

Un predestinato, nel vero senso della parola, questo ragazzino nato a San Cataldo in Provincia di Caltanissetta. Lì, gli scout del Diavolo lo hanno pescato poco prima dello scoppio della Pandemia.

Da quel momento amore a prima vista, con Camarda grande tifoso del Milan e innamorato di Ibra. Proprio come lo svedese, nel tempo libero pratica la Kick – Boxing.

A Milanello però, la società cerca di fare scudo su questo ragazzo. A 14 anni non servono pressioni, ma mente libera da unire alla passione e al divertimento.

Nonostante lo scudo dei meneghini, si parla già di prima squadra e di una possibile chiamata di Roberto Mancini.

100 presenze e più di 400 gol

La forza di un attaccante si stima sempre sul numero di reti che segna. Pensate ad Haaland, Mbappè, Messi e così via.

Se pensate che le loro medie-gol siano fuori dall’umano, significa che non avete visto quelle del gioiellino rossonero. Francesco Camarda in due anni e mezzo con la maglia delle giovanili del Milan ha fatto paura e delirio.

Dall’Under 12 all’Under 16 dei rossoneri non conosce ostacoli: 100 presenze e oltre 400 gol. Un numero mostruoso, per una media di oltre 4 reti a match.

E non importa se gli avversari hanno la stessa età del siciliano, oppure siano più grandi anche di due o tre anni: Francesco Camarda segna a ripetizione. Come un Terminator del gioco del calcio.

Basti pensare che lo scorso 22 dicembre la società lo ha voluto premiare con la prima convocazione in Primavera, ovvero con ragazzi che vanno dai 17 ai 20 anni mediamente.

L’occasione è stata l’amichevole fra la squadra guidata da Ignazio Abate e la Solbiatese che milita nei dilettanti. Successo del Milan per 4-2 e decisivo lo stesso Camarda che cala la doppietta. Insomma non conosce ostacoli.

E pensare che ad inizio dicembre, l’attaccante dei meneghini è stato promosso dall’Italia Under 15 all’Italia Under 16. Praticamente sfida ragazzi che hanno un anno in più.

Esordio e rete, alla prima occasione in area di rigore austriaca per il promettente siciliano che a suon di gol si sta prendendo il proscenio.

Un predestinato da tutelare

Lo abbiamo detto. Francesco Camarda non soffre la differenza di età, quando si trova spesso a giocare contro difese più grandi di lui. Decisivo sotto porta, con il suo fisico scardina i rivali senza problemi.

In grado di calciare di destro e di sinistro, fortissimo nel gioco aereo, il centravanti del Milan è dotato di una velocità impressionante, soprattutto in profondità, unita ad una tecnica eccelsa e che in pochi possono avere ad appena 14 anni.

Con le sue reti lo scorso anno ha condotto l’Under 15 del Milan alla vittoria del titolo italiano: nella finale di Tolentino gol di rara bellezza, Fiorentina al tappetto e Scudetto nelle mani dei giovani rossoneri che la scorsa stagione erano proprio allenati da Abate, adesso alla guida della Primavera.

I numeri mostruosi, le dote innate e le prestazioni scintillanti hanno smosso anche i media nazionali e molti parlano di un futuro roseo, nei prossimi mesi, nella prima squadra del Milan.

Insomma, Pioli lo segue e in ottica svecchiamento del reparto offensivo, Camarda che compirà 15 anni il prossimo 10 marzo è l’ideale.

Ovviamente la società rossonera si compattata attorno al ragazzo. Primo per togliere pressione a Francesco e in secondo luogo per evitare una sorta eccessiva esposizione mediatica per l’attaccante.

Nella storia rossonera recente, tutti sono rimasti scottati dal crollo di Hachim Mastour: baby prodigio prelevato a soli 14 anni dalla Reggiana, con il Milan che soffia il talento all’Inter. Gli anni di rodaggio nel vivaio rossonero e poi una lenta uscita di scena dai radar: prima a Milanello e poi nel calcio che conta.

Maldini in primo luogo sa cosa significa vivere sotto i riflettori quando si è ancora minorenni. Per lui che ha esordito a 16 anni con il Milan in Serie A, la ribalta fu amplificata dal fatto di essere il figlio di Cesare, leggenda rossonera e primo capitano ad alzare la Coppa dei Campioni.

Dunque, da una parte la società meneghina fa muro e al proprio interno ci sono i dirigenti ideali per preservare la crescita di Camarda, senza dover bruciare forzatamente tappe e quanto altro.

Italia e Mondiale 2026? Molto più di una semplice ipotesi

In un momento storico così scarno per il calcio italiano, fatta eccezione per la vittoria del Campionato Europeo, avere dei giovani talenti da coltivare fa vedere in maniera meno scura il futuro.

Due qualificazione ai mondiali fallite in maniera consecutiva hanno lasciato il segno e il trionfo nella notte di Wembley non può bastare per cancellare l’amarezza.

Il merito principale di Mancini in questi anni è stato quello di dare grande fiducia e spazio ai giovani. Infiniti gli under 21 e under 18 che sono scesi in campo con la maglia azzurra a partire dal 2018.

L’ultimo in ordine di tempo è stato il promettente Simone Pafundi che con la primavera dell’Udinese ha stregato il CT della nazionale. E stiamo parlando di un 2006 che ha soltanto 16 anni che non ha ancora esordito in Prima Squadra.

Per questa serie di motivi, in tanti pensano che lo stesso Roberto Mancini stia seguendo in maniera concreta anche Francesco Camarda e non ci sarebbe da stupirsi se fra qualche mese dovesse arrivare la prima chiamata.

Vero che ci sono di mezzo le qualificazioni ad Euro 2024, ma come abbiamo detto, il CT non è uno che si impaurisce davanti all’età dei suoi giocatori. Anzi, più sono giovani e più apre le porte di Coverciano.

Solo spifferi? Fantacalcio? Oppure qualcosa di più concreto? Difficile dirlo adesso, anche sé i numeri dell’attaccante del Milan sono pazzeschi.

Talmente pazzeschi da indicare il Mondiale 2026 come l’obiettivo principale del giocatore. Ovvero farsi trovare pronto per una convocazione nella kermesse che si giocherà fra meno di quattro anni tra Canada, Stati Uniti e Messico.

Prima, verrebbe da dire guardando al recente passato, ci sarebbe da qualificarsi. E poi in un secondo momento, pensare alle convocazioni. Eppure l’ipotesi di un Camarda al centro dell’attacco azzurro è assai affascinante.

Un ragazzino partito dalla Sicilia che prima si prende il Milan e poi la maglia dell’Italia. Nel segno di Francesco Camarda, a suon di gol.