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Esattamente, sapete cosa voglia dire vincere una finale di Coppa del Mondo? Oltre il risultato, oltre il sacro e il profano, il concreto e il filosofico, significa anche che un giocatore deve aver giocato un minimo di 630 minuti in sette partite, senza contare gli eventuali tempi supplementari.

Ci vuole grande resistenza, per capirci. Ci vuole capacità di durata e determinazione per raggiungere la fine dei tempi regolamentari in una finale del Mondiale. Ma cosa succede se la partita è in parità dopo 90 minuti? E se hai affrontato lo stesso problema nelle gare precedenti? Si va ai supplementari. Benedetti, maledetti, comunque transitori. Spesso non sono decisivi, a volte sono decisi da un guizzo.

In alcuni casi sono stati sì necessari i minuti extra novantesimo per decretare il vincitore della Coppa del Mondo, mentre in altri è stato necessario ricorrere ai calci di rigore.

Vediamo tutte le volte che una finale di Coppa del Mondo è stata decisa ai tempi supplementari.

Italia-Cecoslovacchia: Mondiale 1934

Italia, 1934. Nel pieno della dittatura fascista, per l’Italia non c’era altro risultato in quel 10 giugno. Allo Stadio Nazionale di Roma, gli azzurri, allora in nero, affrontano la Cecoslovacchia, vincendo per 2-1. Ma non senza patemi.

In un clima torrido (oltre 40 gradi), davanti a Benito Mussolini e Jules Rimet, Pozzo schierava Luis Monti, l’oriundo che 4 anni prima affrontò l’Uruguay in finale, ma in maglia Albiceleste d’Argentina. L’Italia era nettamente sfavorita: fu la Cecoslovacchia a comandare la gara, mentre gli azzurri si dimostrarono nervosi e impacciati. Dopo due pali con Puc e Sobotka, proprio Puc sblocca il risultato con un rasoterra al 71′. A nove minuti dal termine, è Orsi a pareggiare i conti, con un tiro a giro dai venti metri.

Si va ai supplementari e ci vogliono appena 5 minuti: Schiavio, lanciato da Pozzo nella ripresa, viene servito in area da Guaita e calcia potente da posizione ravvicinata: è 2-1. Ed è Coppa del Mondo, la prima della storia italiana.

Inghilterra-Germania: Mondiale 1966

30 luglio 1966, Wembley, Londra. L’Inghilterra vince il primo Mondiale della propria storia, davanti a 96924 spettatori. Un’enormità. Ma come ci arrivarono, i Tre Leoni, a quei supplementari thriller? Intanto subendo: a sbloccare la finale fu infatti la Germania, con la rete di Haller. Al 18′, il pari di Hurst, su assist di Moore. Al 45′ è 1-1.

Nella ripresa, tante occasioni per entrambe le squadre. Ma sono gli inglesi a portarsi avanti con Peeters, che sfrutta uno stop sbagliato da Beckenbauer (rarità). Quando gli inglesi sembravano pregustare il sapore del primo Mondiale, la Germania va col guizzo decisivo: Emmerich, su punizione, viene premiato da una serie di rimpalli che spiazzano la difesa. Weber calcia in porta e… 2-2.

Ai supplementari, vive l’episodio: Ball serve un cross per Hurst, che si gira e calcia da vicino. Prima traversa, poi linea. E’ gol, è gol, l’arbitro lo dà dopo un tentennamento. Alla fine? Pure 4-2, ancora Hurst: una tripletta che chiude i conti, e che conti, con la storia.

Argentina-Olanda: Mondiale 1978

Estadio Monumental, Buenos Aires, Argentina. Come accaduto in Italia (per l’Italia) e in Inghilterra (per l’Inghilterra), anche stavolta la nazione ospitante arriva in finale e deve passare dai supplementari per vincere la Coppa. L’Albiceleste, comunque, ce la farà. E lo farà contro l’Olanda che ha cambiato il calcio.

Arbitrata dall’italiano Gonnella, la finale inizia subito con una vivacità di scontri molto particolare. La tensione, insomma, è alle stelle. E un po’ si scioglie al 38′, quando Ardiles fa partire l’azione che porta a Luque, e da Luque arriva a Kempes. 1-0, sudamericani avanti.

Nella ripresa, dopo tanto provarci, a riuscirci è il terzino sinistro Poortvliet: minuto 82, il gelo avvolce l’Estadio Monumental, già in festa. A tempo scaduto, palo incredibile di Rensenbrink. Ci volevano i supplementari e alla fine sono proprio loro a dare ragione all’Argentina, che pure aveva dominato l’extra time. Al minuto 105, ancora Kempes a entrare in area, a scavalcare Jongbloed con un pallonetto, col portiere che la tocca e che l’appoggia ancora per Kempes. 2-1: boato. Al 115′, Bertoni riprova le stesse emozioni: 3-1. Boatissimo. E coppa del mondo all’Argentina.

Spagna-Olanda: Mondiale 2010

Se non consideriamo i calci di rigore, che hanno sì deciso i Mondiali del 1994 (vince il Brasile a Pasadena, contro l’Italia) e quelli del 2006 (stavolta è l’Italia a vincere, Francia battuta), la Coppa decisa ai supplementari dal Monumental è quella in Sudafrica, nel 2010. La prima in assoluto nel continente africano.

La Spagna di Del Bosque era arrivata da favorita alla super sfida con l’Olanda, ancora una volta nel lotto delle migliori, anche se rivoluzionata nel gioco e naturalmente negli uomini. Dopo uno 0-0 particolarmente sostenuto – con un errore pazzesco di Robben, con Casillas eroe per sempre -, è Andrés Iniesta, l’Ilusionista, il mago e il creatore di sogni, a graffiare il pallone e a regalare il vantaggio decisivo agli iberici. 1-0 e Copa del Mundo.

Germania-Argentina: Mondiale 2014

Su cinque finali, fino al 2014 compreso, ben quattro finirono 0-0 ai tempi regolamentari. A spezzare l’ormai rito ci ha pensato la Francia in Russia, nel 2018, che ha battuto anche agilmente la Croazia. Ma in Brasile, otto anni fa, la Germania era favorita e con un potenziale offensivo importante. Superiori ai tedeschi? Solo gli attaccanti dell’Argentina, Higuain e Messi, più Aguero: la finale si presentava perfetta.

E’ proprio il Pipita a tradire l’Albiceleste, con un errore pazzesco; per il resto, tanto Neuer e un guizzo, che arriva ai supplementari dopo il pari a reti inviolate del tempo regolamentare. A segnare un pezzo di storia è Mario Gotze: lanciato nel momento del bisogno, ha avuto lui bisogno di un momento. Indimenticabile. Iconico.