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Una partita determinante, per la Juventus. E tanti saluti al freddo di Bodo, dove i bianconeri devono provare a scaldare almeno la classifica. Così si ripartirà, anche dopo il pari di Firenze, il terzo di fila considerando anche quelli con lo Sporting Lisbona e quello nel derby, con il Toro, che aveva chiuso la fase pre sosta e – s’immaginava – pure quella in cui l’adattamento di Spalletti avrebbe preso il sopravvento.

Al rientro in campo, l’ex ct però non ha dato la sterzata attesa, ancor meno dal punto di vista tattico. Piccolo spoiler: non lo farà nemmeno stavolta. Troppo alta la posta per poter rischiare di cadere. Troppo poco il tempo per poter lavorare. Intanto, la classifica dice: Juve al 26° posto, fuori dalla zona playoff, e sorte che condivide proprio con il Bodo, 29esima e a quota 2 punti.

Chi gioca?

Guai però a sottovalutare i norvegesi. Per un discorso di clima, certo. Però anche per una condizione di mentalità e di qualità. Il Bodo dovrebbe agire con un 4-3-3 molto dinamico, tra i calciatori in campo qualche ricordo italiano dovrebbe affiorare. Intanto, Aleesami, ex Palermo. Poi Hauge, soprattutto Hauge: ex Milan, e oggi stella del Glimt. Sarà l’esterno a sinistra con Hogh centravanti e Auklend a destra. Andando a ritroso, a centrocampo regia di Berg (capitano) con Blomberg e Fet mezzali. Difesa a 4 con Sjovold e Bjorkan terzini, Gundersen e Bjortuft centrali. Para Haikin.

E la Juve? Non avrà a disposizione Gatti per un’influenza, e allora centrale dovrebbe tornarci Kelly, con Kalulu a destra e Koopmeiners ancora a sinistra. Non si cambia, non subito. Cambiaso sarà largo a destra nel 3-4-2-1 visto pure al Franchi, Kostic dall’altra parte, e Locatelli e Thuram nel mezzo. A star fuori potrebbe essere McKennie, dentro dunque Conceiçao con Yildiz e uno tra David e Vlahovic, col canadese favorito.

Chi tenere d’occhio?

La Juve deve dare delle risposte, e su questo nessuno ha mezzo dubbio. Però, tra chi tenere d’occhio, il nome spesso fatto si conferma: tocca a Jonathan David dimostrare di essere un attaccante ad altezza Juventus. L’ex Lille fatica a trovare continuità, paga una squadra compassata e in generale le difese italiane gli concedono pochi minuti, pochi atti di coraggio. Occhio poi a Kostic: ha dimostrato di star bene, viene da due gol di fila in campionato.

Dall’altra parte, detto di Hauge, resta da capire quanto potrà dare Hogh alla manovra. Berg è il vero metronomo della squadra e limitarlo in impostazione potrebbe fare la differenza per i bianconeri, che non vogliono correre il rischio di restare impantanati tra le sabbie mobili (o la neve?) norvegesi.

Il momento di forma

Non se la passa comunque benissimo, il Bodo. Che viene sì da una vittoria con il Kristelig, ma all’ultimo istante. Nelle ultime 4, compresa anche la Champions – 1-0 del Monaco e sempre in Norvegia -, sono infatti arrivate due sconfitte. Abbastanza pesanti. In campionato si trovano al secondo posto, a una giornata del termine: il Viking a quota 68, il Bodo a quota 67. Sarà un’ultima curva delicata.

La Juventus invece è davanti a un bivio: o svolta, oppure va a sbattere nelle difficoltà di questa stagione. In Champions League non ha ancora vinto: tre pareggi e il ko di Madrid, nonostante avesse ben figurato. Ecco, è il momento di mettere successi in cascina, così da evitare passi falsi che varrebbero milioni determinanti. Quanto? Per ora, una trentina. Ma andando avanti sarebbero oro colato…