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L’evoluzione storica degli sport europei, fa capo a tutta una serie di passaggi fondamentali che danno origine a piccoli e grandi stravolgimenti delle proprie competizioni, tra le squadre delle varie nazioni.

È stato così per il calcio, che ha vissuto la trasformazione della Coppa dei Campioni in Champions League, ma lo è stato anche per tante altre discipline sportive, prima tra tutte la pallacanestro.

In origine fu la Coppa Campioni “russa”

La Coppa dei Campioni di basket nacque alla fine degli anni 50, quando uno sparuto gruppetto di capi Federazione di Unione Sovietica, Jugoslavia, Spagna, Francia e Cecoslovacchia, coordinato dall’allora segretario internazionale della FIBA Jones, si misero in testa di mandare una proposta a tutti i loro colleghi europei per creare una manifestazione di carattere europeo che ricalcasse l’appena nata Coppa dei Campioni di calcio.

L’esito riuscì almeno inizialmente, a metà, anche perché le prime edizioni andarono tutte alle squadre sovietiche, facilitate, tra le altre cose, dalle decisioni del regime franchista, poco propenso a mandare le squadre spagnole, all’epoca fortissime, in terra russa.

Da allora si sono succeduti un mucchio di avvenimenti, fino al cambio epocale che ha trasformato la Coppa dei Campioni in Eurolega a inizio millennio.

Ma quali sono le vittorie della competizione da parte delle squadre del nostro Pese? Eccole.

Italia al Top insieme alla Spagna

Le squadre italiane sono andate a segno in Eurolega in ben 13 occasioni e questo rappresenta un record di vittorie, seppur da condividere con un’altra nazione dal nobile passato cestistico, la Spagna.

La cosa non proprio esaltante, è invece il fatto che nessuna squadra italiana ha vinto la competizione nel nuovo millennio, ad eccezion fatta per la Virtus Bologna, allora Kinder, che nel 2001 portò a casa il prestigioso trofeo nell’anno della clamorosa scissione tra la ULEB e la FIBA, quando fu giocato una sorta di doppio torneo.

La ULEB Euroleague fu vinta, appunto, dalla Virtus, mentre l’altra competizione, ben meno prestigiosa, la FIBA Suproleague, fu conquistata dagli israeliani del Maccabi Tel Aviv.

Questo orribile ibrido durò fortunatamente una sola stagione, con tutte le federazioni che si misero d’accordo per rientrare sotto il tetto ULEB, del quale nessuno ha più fatto a meno.

Da allora nessuna compagine italiana riuscì a vincere il titolo più prestigioso del Vecchio Continente, anche se la Virtus stessa, la Benetton Treviso e la Fortitudo Skipper Bologna, ci andarono vicine centrando tre finali consecutive dopo il successo delle “V Nere” di inizio millennio, sconfitte da Panathinaikos, Barcellona e Maccabi Tel Aviv.

Il primo storico successo della Simmenthal Milano

Dobbiamo tornare indietro fino al 1965, per scovare il primo successo di una squadra italiana in Coppa dei Campioni e riesumare il marchio Simmenthal, che fece da partner alle “scarpette rosse” per parecchi anni.

La vittoria nella massima competizione europea fu centrata da Milano anche grazie alla presenza del talentuoso cestista americano Bill Bradley, giunto nel capoluogo lombardo all’indomani della conquista del titolo di miglior giocatore universitario USA nella stagione precedente e, visto che in campionato non si poteva utilizzare, i dirigenti della squadra, i mai dimenticati Bogoncelli e Pagani, lo fecero esordire da professionista in Coppa Campioni, dove, in quel di Bologna, Milano si liberò prima del CSKA e poi dello Slavia Praga.

La gloriosa storia della Milano del basket, dominante in Italia, è puntellata da altre due vittorie, peraltro consecutive, nella Coppa principale.

Sono gli anni della Tracer, quelli della doppietta contro il Maccabi Tel Aviv, la prima nel 1987, conquistata a Losanna e la seconda nel 1988 a Gand. Sono gli anni indimenticabili di campioni come Mike D’Antoni, Roberto Premier, Dino Meneghin e Bob McAdoo, con Dan Peterson in panchina, che poi lasciò il posto al suo secondo, Franco Casalini.

L’epopea Varese

Qualche anno prima del doppio trionfo milanese, Milano si divideva vittorie e trofei con un’altra squadra lombarda, la plurititolata Varese, che a inizio anni 70 portò a casa la bellezza di 5 Coppe dei Campioni, anche se il dato più impressionante, rimane il fantastico e storico filotto di 10 finali consecutive, un record ancora oggi imbattuto e ormai difficilmente raggiungibile.

L’indimenticabile periodo di massimo splendore di Varese, coincise con la presidenza di Giovanni Borghi, amatissimo industriale a capo della Ignis, che portò la sua squadra in capo al mondo cestistico.

Le 5 vittorie arrivarono grazie a tutta una serie di allenatori dalle idee geniali, che misero in campo tecnica e atletismo di gente come Dino Meneghin (sì, sempre lui), capitan Ottorino Flaborea, Bobby Morse, Charlie Yelverton e Manuel Raga.

Le finali vinte dalla Ignis, si chiusero a favore della squadra italiana, contro le compagini che volevano a tutti i costi spezzare il dominio varesino, dal CSKA Mosca nel 1970 e nel 1973, alla Jugoplastika Spalato nel 1972, nel 1975 e nel 1976 contro il Real Madrid.

Da notare che nella seconda vittoria contro il Real, Varese aveva nel frattempo cambiato lo sponsor, portando il marchio Mobilgirgi sulle magliette.

Le vittorie Cantù e Virtus Roma

All’inizio degli anni 80, invece, fu Cantù a diventare protagonista in Europa, con un doppio successo che rappresenta il fiore all’occhiello della squadra, ancora una volta, lombarda.

Furono Aldo Allievi e Arnaldo Taurisano a portare la piccola cittadina in provincia di Como sul tetto europeo, inanellando tutta una seria di successi in campo nazionale ed internazionale, centrati grazie alla presenza di gente come Pierluigi Marzorati, Ciccio Della Fiori e Charlie Recalcati, tutti protagonisti dei primi fasti canturini.

Ma le due Coppe dei Campioni arrivarono nel 1980, grazie alle vittorie sul Maccabi Tel Aviv e, soprattutto, sull’odiata Milano, contro cui la Ford vinse una partita indimenticabile per 69-68.

In quegli anni cominciò ad esplodere il talento brianzolo fatto in casa di Antonello Riva, al quale vennero affiancati i due indimenticabili americani, Bryant e Brewer.

Il trittico di successi dell’Italia del basket, si completò l’anno successivo con il trionfo della Virtus Banco di Roma, che sconfisse il Barcellona in una partita nervosa e tiratissima per 79-73.

In quell’anno, il 1984, Roma non fece un gran cammino in campionato, chiudendo addirittura nona, ma il percorso in Coppa dei Campioni fu esaltante, tanto da sconfiggere squadre ben più attrezzate come l’eterno Maccabi e il Bosna Sarajevo.

La finale di Ginevra mise ancora una volta in cattedra l’estro e il talento di Larry Wright, uno degli americani più forti mai arrivati in Italia.

Doppia Virtus Bologna

Chiudiamo con il doppio successo della Virtus Bologna, che, al già citato ultimo trionfo datato 2001, va aggiunta al vittoria del 1998.

È l’anno dello storico tiro da 4 di Danilovic, che nella decisiva finale scudetto contro la Fortitudo, spianò la strada per la conquista del titolo.

Il primo trionfo della Virtus in Eurolega, vide la luce qualche giorno prima di quella finale, al Palau Sant Jordi di Barcellona, dove al termine della finale dal punteggio più basso della storia dell’Euroleague, 58-44, Bologna sconfisse l’AEK di Atene.

Della seconda vittoria della Kinder di allora, abbiamo già fatto accenno, ma occorre aggiungere che in quell’occasione, l’atto conclusivo venne disputato con la formula delle partite mutliple, al meglio delle tre vittorie, che la squadra di Messina portò a casa per 3-2.