Sono in totale undici gli italiani scelti nella storia del Draft, a partire da Dino Meneghin (il quale però non ha mai giocato un minuto sui parquet della Nba) fino ad arrivare al duo Procida-Spagnolo, a cui si aggiungono quattro giocatori dal doppio passaporto (italo-americano) passati anche loro dal Draft. Tra questi, Andrea Bargnani e Paolo Banchero sono state le uniche prime scelte assolute, mentre Marco Belinelli è il solo ad aver raggiunto l’anello. In tutto ciò, l’attesa è per Saliou Niang, dichiaratosi eleggibile per il Draft 2025.
Dino Meneghin (1970)
Immaginate essere selezionati al Draft e non ricevere la comunicazione da nessuno: è proprio ciò che è successo a Dino Meneghin, chiamato con la pick 182 dagli Atlanta Hawks nel lontano 1970. In quegli anni, però, i contatti con il basket americano erano pochi e Meneghin non fu avvertito di quella scelta, per cui non si trasferì e non giocò nemmeno un minuto sui parquet dell’Nba.
Augusto Binelli e Riccardo Morandotti (1986)
Ai Draft 1986 e 1987 gli Atlanta Hawks pescarono in entrambi i casi in Italia: nella prima edizione citata gli Hawks chiamarono Augusto Binelli con la scelta 40, mentre nella seconda selezionarono Ricky Morandotti con la pick 136. I due giocatori però non disputarono neanche un minuto in Nba, con Binelli che rimase alla Virtus Bologna e Morandotti che si trattenne a Torino, sponda Auxilium.
Stefano Rusconi (1990)
Il primo giocatore che, passando per il Draft, mise effettivamente piede in campo nella massima lega cestistica americana fu Stefano Rusconi. I Cavaliers lo selezionarono con la pick 52 nel 1990 e, qualche anno più tardi, Rusconi poté coronare il suo sogno: nella stagione 1995-96 disputò 7 partite con la maglia dei Phoenix Suns, prima di tornare in Italia.
Andrea Bargnani (2006)
Fatta eccezione per Paolo Banchero (italo-americano), Andrea Bargnani è stata l’unica prima scelta assoluta azzurra. Chiamato dai Toronto Raptors nel 2006, il “Mago” ha disputato 561 partite in Nba indossando le canotte di Raptors, Knicks e Nets, mostrando un talento offensivo clamoroso. La sua ampia parentesi in Nba si è conclusa nel 2016.
Marco Belinelli (2007)
Chi ha raggiunto un obiettivo più che tangibile è stato Marco Belinelli, campione Nba con la maglia degli Spurs nel 2014. Chiamato dai Golden State Warriors nel 2007 (18esima scelta assoluta), Belinelli si è ritagliato un ruolo chiave nel corso degli anni e ha raggiunto l’apice con le maglie di Bulls prima e soprattutto Spurs poi. In totale ha giocato 925 gare oltreoceano, chiudendo la carriera Nba proprio a San Antonio.
Danilo Gallinari (2008)
Anche il “Gallo” ha avuto una carriera di tutto rispetto in Nba. Dopo aver dominato con la canotta dell’Olimpia Milano, i New York Knicks decisero di sceglierlo con la pick 6 al Draft 2008 e da quel momento iniziò a dimostrare il suo reale valore: New York, Denver, Los Angeles (sponda Clippers), Atlanta, Boston e, nel 2023-24, Washington, Detroit e Milwaukee sono risultate le tappe della vita cestistica in Nba di Gallinari, ora in forza ai Vaqueros de Bayamon (Porto Rico). 828 partite giocate e 12278 punti segnati (14.8 di media) rendono tranquillamente l’idea del talento smisurato di Danilo, al quale è mancata solo la ciliegina sulla torta, il titolo.
Alessandro Gentile (2014)
Nel suo periodo d’oro (2011-2015), Alessandro Gentile fu chiamato dai Minnesota Timberwolves (che cedettero i diritti ai Rockets) con la 53esima scelta al Draft 2014. Gentile non disputò nessuna partita in Nba, preferendo rimanere in Europa.
Nico Mannion (2020)
Uscito dal college di Arizona, Mannion ebbe una grande opportunità, ovvero giocare al fianco di Steph Curry. Selezionato dai Warriors al Draft 2020 (48esima chiamata), giocò 30 partite con la squadra guidata da coach Kerr, per poi sbarcare in Europa alla Virtus Bologna.
Gabriele Procida e Matteo Spagnolo (2022)
Procida e Spagnolo ormai sono un duo inseparabile e, non a caso, sono stati chiamati nello stesso turno del Draft Nba 2022. I Pistons, infatti, selezionarono Gabriele con la 36esima scelta assoluta (via Trail-Blazers), mentre i Timberwolves chiamarono Matteo con la pick 50: entrambi, però, non hanno ancora fatto il grande salto. Procida firmò subito con l’Alba Berlino, raggiunto poi anche da Spagnolo nell’estate 2023, con quest’ultimo che riuscì anche a disputare la Summer League con Minnesota nel 2022, senza ricevere un contratto per quella stagione.
Mike D’Antoni, Alex Acker, Travis Diener e Paolo Banchero
Ci sono altri quattro atleti italo-americani passati anche loro dal Draft. Due di questi, Travis Diener e Mike D’Antoni, hanno giocato anche alcune partite con la maglia azzurra, mentre gli altri due non hanno mai indossato la canotta dell’Italia, per quanto lo stesso Acker abbia giocato per diverse stagioni in serie A1.
Mike D’Antoni, leggenda delle Scarpette Rosse dal 1977 al 1990, è stato chiamato con la pick 20 al Draft 1973 dai Kansas City – Omaha Kings, per poi scendere in campo dal 1973 al 1976, anche con la canotta degli Spurs. Travis Diener e Alex Acker invece sono stati scelti al Draft 2005: il primo è stato selezionato con la pick 38 dagli Orlando Magic, mentre il secondo con la pick 60 dai Detroit Pistons. Diener è rimasto nella lega dal 2005 al 2010 (Magic, Pacers e Blazers), Acker per due anni (2005-06 e 2008-09).
Il nome più discusso, quantomeno in Italia, è quello di Paolo Banchero, il quale ha deciso di diventare parte di Team Usa giocando il Mondiale 2023 e rifiutando la maglia azzurra. Al di là delle polemiche relative a questo evento, Paolo è stato selezionato con la prima scelta assoluta dai Magic nel 2022 e fino ad ora non ha deluso le aspettative.