Tutti gli appassionati di poker conoscono il sito thehendonmob.com. E’ il più grande database dedicato a questo gioco: tornei, location e profili dei giocatori di tutto il mondo. Quello che forse non tutti sanno è che, prima di diventare un sito di riferimento online, Hendon Mob era il nome di un gruppo di giocatori londinesi. Quattro moschettieri al servizio di Sua Maestà che hanno cambiato il modo di essere poker player in Europa, e non solo.
Si chiamano Joe Beevers, Barny Boatman, Ross Boatman e Ram Vaswani. Quella che segue è la loro storia.

GLI INIZI
Siamo a metà degli anni ’90 del secolo scorso quando il primo tassello dei futuri hendon mobbers viene posato. I protagonisti sono Ram Vaswani e Joe “The Elegance” Beevers.
Entrambi hanno già un po’ di poker alle spalle. Vaswani, pur essendo ancora un professionista di snooker, ha già iniziato a giocare a poker con il five card stud. Beevers, invece, vive di scommesse sportive ma al tempo stesso organizza partite di dealer’s choice in alcuni circoli privati: soprattutto a Luton, perché in quel periodo i casinò di Londra chiudevano alle 16:00. Galeotta per il loro incontro è una scommessa su un cane da corsa.
“Cinque o sei settimane dopo stavo giocando una partita privata di poker a Mill Hill quando suonò il campanello” racconta Beevers. E’ Vaswani che vuole partecipare: “sono arrivato durante una partita che lui stava organizzando insieme a un comune amico. Ho iniziato a giocare in quel suo circolo privato, dopodiché ci siamo spostati a Hendon“, un’area urbana situata nel borgo londinese di Barnet, a nord-ovest di Londra, a circa 11 km da Charing Cross.
Tra i due c’è subito intesa e questo fa funzionare il circolo. La voce si diffonde, arrivano nuovi giocatori. Tra questi ci sono i fratelli Boatman. Il primo ad aggregarsi è Ross, il più giovane dei due (classe 1964). Diventa subito un “regular” delle partite organizzate da Beevers e Vaswani, nonostante abbia un altro lavoro piuttosto interessante. E’ un attore già affermato, soprattutto per la serie tv London’s Burning dove interpreta Kevin Medhurst, uno dei pompieri della London Fire Brigade.
Il gioco però gli piace, forse anche più di recitare. Molti anni dopo, Ross Boatman dirà: “Quando lasciai quel programma, nulla si avvicinava ad esso in termini di successo televisivo, ma il mio interesse per il poker era molto forte e, poco a poco, mi diede qualcos’altro. Non so esattamente cosa, ma l’eccitazione, l’indipendenza e il non dover dipendere da qualcuno per trovare lavoro erano fantastici.”
Forse è con questa prospettiva che Ross convincere Barny, il fratello maggiore, a unirsi al gruppo. Ha quarant’anni (classe 1959), è giornalista e ha partecipato al progetto Channel Cyberia — un sito dedicato a giochi e scommesse. Ma soprattutto a Barny Boatman il poker piace, così come a suo fratello con il quale ha già gestito un po’ di partite private. Tra i due fratelli c’è grande complicità e, quando incontrano Vaswani e Beevers, scatta subito la scintilla. Fanno amicizia e decidono di girare insieme per Londra a caccia di partite buone.
Un giorno, al Grosvenor Victoria, John “Large” Kabbaj li vede e dice: “ecco che arriva la Hendon Mob.” Voilà: il dado – anzi il nome – è tratto.
Il quartetto si fa conoscere. Una parte del merito va a Victoria Coren, non ancora “in Mitchell”, che li intercetta durante una sessione di gioco al casinò. Pochi giorni dopo, la futura due-volte vincitrice del Main Event EPT, pubblica su The Evening Standard un articolo dove descrive The Hendon Mob come il “nuovo che avanza nel poker.”
Beevers, i due Boatman e Vaswani sono elettrizzati. Da lì nasce l’idea per il primo grande salto: Las Vegas.

WSOP, IL DATABASE E PRIMA POKER
La prima apparizione di tutti e quattro a Las Vegas nel 2000 ha un valore soprattutto promozionale, anche se di fatto Barny Boatman raggiunge un ottimo 16° posto nel Main Event, quello poi vinto da Chris “Jesus” Ferguson. Fatale per il più anziano dei Boatman un bluff smascherato da Hasan Habib.
Più in generale, gli Hendon Mobbers macinano risultati. C’è chi incassa maggiormente, Vaswani, ma esiste la regola per cui il 5% delle vincite di ciascuno va distribuito agli altri tre: un sistema per creare una liquidità generale e mantenere lo spirito di gruppo.
Nel frattempo, soprattutto per iniziativa di Barny Boatman, il quartetto ha acquisito un dominio su Internet e creato un sito dedicato al poker, dove i giocatori possono mandare foto e risultati. L’area più seguita si chiama Mobster of the Month.
In realtà, tutto questo non sta portando grandi soldi, così come le vincite arrivano soprattutto da tornei con payout modesti. Le cose cambiano quando il gruppo viene invitato al Late Night Poker: “…perché eravamo già volti noti del poker“, spiega Ross.
Gli Hendon Mobbers partecipano allo show, ottengono risultati e di lì a breve arriva la sponsorizzazione di Prima Poker (poi Microgaming) che vuole promuovere il gioco. Il proprietario Roger Raatgever propone una sponsorship da 100.000 sterline, Barny Boatman rilancia a un milione di dollari. Alla fine arriva l’accordo: un milione va bene ma il 20% delle vincite deve andare alla pokeroom. Affare fatto.
Con un milione in tasca, i quattro iniziano il loro tour a caccia del successo internazionale.
A tirare la volata è ancora Ram Vaswani che vince a Dublino l’Irish Winter Main Event 2004 targato EPT, un prequel della futura tappa irlandese del nascente tour europeo. Proprio l’EPT sarà un appuntamento chiave per Vaswami che chiude 2° a Copenhagen alle spalle dell'”Outlaw” Noah Boeken nel 2005. E questo non sarà l’ultimo acuto per Vaswami che nel frattempo, tra il 2002 e il 2003, ha già raggiunto 6 volte un final table WSOP. Insomma, è lui che fino al 2005 guida la compagnia e consegna agli altri il 5% delle sue vincite. Ma questo per Vaswani non è mai un problema, anzi. “Non credo che avrei mai potuto fare la stessa cosa da solo. Non avrei potuto viaggiare da un festival all’altro senza i miei amici più cari. Viaggiavamo senza sosta, insieme.”
Sia chiaro, non c’è solo Vaswani a portare risultati di valore. Alla fine del 2003, Barny Boatman ha già accumulato 60 itm, comprese due deep run nel ME WSOP e altri due final table WSOP. Suo fratello Ross ha incassato $115.944 con il primo posto nell’European Poker Classics 2002 di Londra. Joe Beevers ha conquistato l’Irish Poker Open nel 2003 per poco meno di 55mila dollari, oltre a 52 itm. I loro in the money sono tanti, ovviamente rintracciabili su thehendonmob.com.
Di risultati e fama beneficia anche lo sponsor, Prima Poker, che vede crescere sia il proprio brand che il business. E così arriva il rinnovo del contratto.
Tuttavia, la concorrenza sta crescendo. Chris Moneymaker ha già regalato il sogno di poter arrivare alle WSOP e vincere il Main Event grazie a un satellite. Prima Poker non regge la competizione su Internet e il deal con Hendon Mob finisce dopo due anni. A sostituire Prima Poker ci sarà una piattaforma ancora più radicata nel nascente mondo del gioco online.

FULL TILT
Howard Lederer, uno dei fondatori di Full Tilt, contatta Barny Boatman. Il futuro vincitore dell’EPT a Parigi nel 2024 racconta: “siamo stati i primi europei contattati da Full Tilt. Il deal con loro ci ha portati a un altro livello. Erano anni emozionanti, il poker era in crescita, le tv lo portavano nelle case delle persone e tutti scrivevano di noi.“
Da quel momento, Las Vegas diventa una tappa obbligata per il quartetto che ci va – spesato dalla pokeroom – per promuovere non solo il proprio marchio ma soprattutto quello di Full Tilt. E anche per giocare: Ram Wasvami rompe il ghiaccio per gli Hendon Mob vincendo il primo braccialetto nel torneo Limit Shootout delle WSOP 2007.
Da lì in avanti, sarà un crescendo di visibilità e successi al tavolo da poker. Nei sette anni successivi, i quattro vincono ancora tanto, grazie soprattutto al loro rapporto interno. Sono una famiglia sui generis. Si aiutano, si scambiano suggerimenti di gioco, si prestano soldi. Tutto questo dura fino al 2011. E’ l’anno del Black Friday. Full Tilt scompare insieme a tanti soldi dei giocatori, l’online subisce l’onda d’urto e il poker in generale entra in difficoltà.
“Avevamo 10.000 giocatori attivi su Full Tilt e abbiamo perso il 98% dei ricavi aziendali da un giorno all’altro” ricorda Beevers. “Siamo passati da un ufficio con sette dipendenti a soli due. Un ragazzo era appena venuto a lavorare con noi e ho dovuto licenziarlo.”
Gli Hendon Mob si trovarono di fronte a una decisione che avrebbe segnato il loro futuro: vendere tutto o andare avanti? Una cosa è certa — qualunque fosse stata la scelta, non ci sarebbe stato modo di tornare indietro.

THE HENDON MOB: LA FINE
I tempi cambiano e, dopo una breve sponsorizzazione con Genting, il quartetto decide di vendere il database. “Abbiamo venduto The Hendon Mob in blocco: l’attività, il sito, tutto ad Alex Dreyfus» ricorda Joe Beevers, il mobster che aveva lavorato così tanto per costruire l’azienda in 15 anni di avventure nel poker. “Alex è una persona splendida, eravamo contenti di averla ceduta a lui.“
La transazione viene completata nel 2013, anno che di fatto mette fine all’esperienza comune dei quattro giocatori.
Beevers per un periodo si dedica full time al poker, giocando soprattutto in UK, e trova la sponsorizzazione della catena di casinò Grosvenor. Poi, insieme al pro player inglese Neil Channing, crea Betting Emporium, un sito ricco di consigli sulle scommesse sportive in un’ampia gamma di discipline: tennis, calcio, football americano e corse di cavalli. Gli abbonati sono arrivati subito in massa e continuano a farlo ancora oggi. Infine, nel 2019 Joe Beevers ha fatto da poker coach al pugile David Haye per il documentario “David vs Goliath“, dove l’ex campione dei pesi medi partecipa al torneo Goliath di Londra.
Ram Wasvani, invece, opta per una pausa. “Ero saturo di poker. Dopo tanti anni passati a viaggiare e giocare senza sosta, era il momento giusto per fermarmi e riposare. Avevo un bambino piccolo e questo ha cambiato tutto, non ho rimpianti.” C’è anche una quota di lungimiranza in tutto questo. “Quando hai contratti di sponsorizzazione e all’improvviso non ci sono più, le cose cambiano. Per me era arrivato il momento di prendermi una pausa.“
Sarà lunga, fino al 2021, poi Vaswani è tornato all’ovile del poker live. Dal 2021 ad oggi ha realizzato 22 itm, uno in un side event dell’EPT di Barcellona 2024.
Discorso simile per Ross Boatman, che torna al cinema trovando un ruolo molto diverso dai precedenti, tutti caratterizzati da maschi determinati e combattivi. L’occasione si presenta con la famosa serie tv “Mum” per la BBC, premiata con un BAFTA. Ross interpreta un uomo sottomesso che vive in periferia. Questo ruolo gli ha permesso di dimostrare le sue qualità di attore poliedrico. Non ha smesso completamente di giocare, ma ha ridotto la sua presenza nelle pokeroom. Dal post-pandemia ad oggi ha realizzato tre itm.
Barny Boatman è invece l’unico che opta per la carriera di poker pro ad alto livello. Tuttora vanta il curriculum più ricco dei quattro. E’ arrivato 4° all’EPT Sanremo 2011 e nel 2013 ha vinto il primo braccialetto WSOP per $546.080. Poi un altro alle WSOPE 2015. Infine, l’EPT di Parigi conquistato nel 2024. Nel frattempo si è spostato a Madrid e ha scritto un libro, He Played For His Wife And Other Stories, pubblicato nel 2017.
Nonostante le strade diverse che hanno intrapreso, i quattro moschettieri londinesi sono sempre rimasti in contatto, mantenendo intatto quell’alone di famiglia allargata che è sempre stato loro.
E che dura ancora oggi, come ha sintetizzato proprio Barny Boatman alla fine dall’intervista concessa a PokerNews. “Abbiamo venduto il sito, ma noi rimarremo sempre gli Hendon Mob.“
Immagine di testa credits Thehendonmob.com