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Nonostante i suoi 68 anni di età e una carriera nel poker che dura da quasi 30, Barny Boatman è uno che va di fretta.

Lo si è visto ieri, nel final day dell’EPT Main Event di Parigi edizione 2024. Il veterano inglese ha messo in fila i 5 avversari presenti al tavolo, tutti molto più giovani di lui (il più vicino era il 54enne Eric Afriat), in meno di 5 ore, pause comprese.

E lo ha fatto partendo dal terzo stack del count, distanziato di quasi 16 milioni di chips dal tedesco David Kaufmann, leader assoluto al termine del Day5. Ma contro Boatman, ieri, non c’è stata possibilità. La combinazione di enorme esperienza, grande capacità di lettura degli avversari e ottime carte nei momenti giusti, è risultata devastante.

Articolo scritto nel 2000 da Victoria Coren sui quattro The Hendon Mob (credits PokerNews)

Presente al debutto del TH in Europa, del quale è stato uno dei promotori all’interno del quartetto londinese The Hendon Mob (la loro storia è qui), Boatman ieri ha realizzato il suo 230° in the money. E anche il più ricco, ben 1.287.800 euro, nonostante nel suo palmares ci fossero già 3 braccialetti WSOP e tanti piazzamenti di valore.

La vittoria di Parigi arriva dopo tante partecipazioni al più grande tour europeo di poker che Barny Boatman frequenta sin 2004, anno di nascita dell’EPT. Nel 2011 aveva chiuso 4° a Sanremo e quello era rimasto il suo miglior risultato fino a ieri, quando il player di “sua Maestà” ha coronato alla grande questa lunga love story. Con l’aggiunta di un record: quello del vincitore più anziano di un Main Event targato European Poker Tour.

A questo punto, quale potrebbe essere il prossimo obiettivo di Barny Boatman? Forse un titolo WPT che gli consegnerebbe il famoso Triple Crown (3 vittorie, una per tour: WSOP, EPT e WPT) e probabilmente un posto nella Hall Of Fame del poker.

Nell’attesa di poter raccontare un’altra sua impresa, vediamo in sintesi come si è svolto ieri il final table.

I last 6 hanno iniziato giocando gli ultimi 30 minuti del livello 32. Con bui 100k/200 bb ante 200k, Owen Dodd (2,8 milioni di chips), Eric Afriat (2,5) e Peter Jorgne (2,4) si sono ritrovati con poco più di 10 bb e hanno dovuto forzare l’azione.

Il primo out è Eric Afriat che, dopo aver chiamato da BB l’apertura preflop di Boatman (bottone), sul board 10♣10♠Q♠ decide di andare in check-raise all-in con Q♣[8], coppia floppata. Purtroppo per lui, l’inglese ha in mano K♥K♦ e lo domina fino alla fine. Il canadese è 6° per €261.650.

Giusto il tempo di entrare nel lv 33 (125k/250k ante 250k) e il tavolo scende a 4 left. Rimasto con solo 1.375.000 chips, Peter Jorgne le mette tutte da under the gun con A♦9♣. Aleksejs Ponakovs ci pensa un po’ e alla fine chiama da BB con 8♣7♣. Il flop J♦5♠6♣ mantiene il vantaggio dello svedese che però si assottiglia perché Ponakovs ha trovato il progetto di scala bilaterale. Un 4♠ al turn lo completa e rende Jorgne drawing dead. Dopo il 2° posto ottenuto lo scorso anno proprio a Parigi, Peter Jorgne è 5° per €340.100.

Niente trofeo per Peter Jorgne (credits RIHL)

5 minuti più tardi esce anche il terzo short. L’altro britannico presente al tavolo, Owen Dodd, va all-in da SB per 1.325.000 e riceve il call di David Kaufmann da BB. Allo showdown, è un coin flip 2♦2♣ vs A♦10♥ con Dodd in leggero vantaggio. L’inglese resta avanti fino alle prime quattro carte del board, poi alla quinta si materializza l’ace on the river, A♥, che consegna top pair a Kaufmann ed elimina Dodd al 4° posto per €442.150.

Owen Todd (credits RIHL)

Raggiunta la fase 3-handed, la durata dei livelli scende a 45 minuti. Nel frattempo, sia Boatman che Ponakovs si sono avvicinati a Kaufmann in termini di stack. Soprattutto Boatman che ha davvero inserito il turbo dell’aggressività, oltre ad aver fatto un ottimo call sul lettone.

Il sorpasso sul tedesco è nell’aria. Barny Boatman limpa da SB con 10♠7♠. David Kaufmann, che in mano ha Q♦8♣, si limita al check. Il flop serve il pranzo completo all’inglese, mettendo in tavola 9♦7♥7♣. Con il fullhouse floppato, Boatman punta 275k chips e Kaufmann fa call. Il turn è un 10♥. Questa volta è Boatman che deve chiamare un milione di chips dopo aver checkato, ma la sua è chiaramente una trappola per indurre Kaufmann a bluffare. Il river porta un 8♥. Adesso l’inglese cambia mossa ed esce puntando 1,2 milioni. Kaufmann usa un time bank e poi decide di rilanciare a 5 milioni: tribet all-in da 15 milioni di Boatman che obbliga il tedesco al fold.

Barny Boatman ha preso la chiplead con 24 milioni di pezzi, lasciando Kaufmann e Ponakovs intorno ai 14 milioni. Non la mollerà più, anzi la incrementerà nonostante un coin flip (AQ < 99) perso contro il lettone.

Ed è proprio quest’ultimo che all’inizio del livello 36 (250k/500k ante 500k) si ritrova con le briciole dopo un all-in call perso contro Kaufmann (A8 > KJ). Riesce a recuperare qualcosa, ma poi la scena si ripete: da SB David Kaufmann mette ai resti (3,65 milioni) Aleksejs Ponakovs che chiama da BB. Showdown: A♥8♣ per il lettone vs coppia di 3 del tedesco. Il board 7♦10♠Q♦5♠10♣ elimina Aleksejs Ponakovs al 3° posto per €574.850 di premio.

David Kaufmann (sx) e Aleksejs Ponakovs (dx) (credits RIHL)

L’heads-up dura due mani. Barny Boatman (stack 35.625.000) nella prima apre con 7♦3♣ e e poi c-betta sul flop ottenendo il fold di David Kaufmann (16.775.000).

Nella seconda è il player tedesco che rilancia 1.850.000 da SB. Barny Boatman gli risponde da BB tribettando fino a 2.850.000. Il call di Kaufmann fa scendere questo flop: 9♠J♥6♦. Il britannico continua con altri 2 milioni che il suo avversario chiama. Al turn scende un 5♦. Adesso Boatman decide di andare all-in diretto: David Kaufmann ci pensa per un minuto al termine del quale annuncia il call.

Showdown: Boatman ha J♦2♦, top pair, per Kaufmann c’è second pair con A♦9♣. Il river Q♣ decreta la vittoria di Barny Boatman da 1.287.800 euro. Il tedesco, rientrato nel circuito solo nel 2023 dopo una pausa durata 7 anni, si porta a casa €804.750. E magari anche la voglia di proseguire.

Barny Boatman (credits RIHL)

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