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Tecnica, barlumi di genialità mista a follia, comportamenti fuori dalle righe, fascino latino, femminilità.

Magari un nugolo di aggettivi può non trovarvi d’accordo, ma che Jennifer Capriati abbia lasciato ricordi indelebili per almeno una generazione, questo è fuori di dubbio.

E quanti cuori spezzati.

Gli albori di una carriera breve

Jennifer Maria Capriati nasce a Long Island, New York, in una soleggiata giornata di inizio primavera nel marzo del 1976 e nessuno tra i visitatori dell’ospedale giunti a festeggiare il suo arrivo, può solo pensare che in quella culla sonnecchia la futura numero 1 al mondo nel giro di 25 anni.

La piccola Jenni vede la luce grazie all’amore di papà Stefano che ha ovviamente origini italiane, pugliesi e brindisine nella fattispecie, e mamma Denise.

Il padre aveva giocato a tennis con alterne fortune, prima di incontrare la futura madre di Jennifer, che rivestì il ruolo di donna di casa prima, e quello difficilissimo di centro nevralgico di una famiglia che, appena Jenni cominciava la sua preadolescenza, andava piano piano alla deriva.

Eh sì perché i problemi di cui sapete tutti, arrivano da lontano e da un rapporto non proprio ideale con i genitori di Jennifer.

Tutto precoce

Dopo alcuni anni dal ritiro avvenuto nel 2004 a soli 28 anni, quello definitivo, giunto dopo molteplici voci di un suo ennesimo ritorno alle competizioni, la tennista americana mise in soffitta ufficialmente una carriera da 14 titoli WTA in singolare, tra cui ben tre tornei del Grande Slam, vincendo inoltre per due volte la Fed Cup con la nazionale a stelle e strisce e, a soli 16 anni, la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Barcellona del 1992.

L’anno in cui raggiunse il suo massimo splendore per quanto riguarda la sua attività agonistica, fu il 2001, quando assaporò il trono della numero 1 al mondo della classifica WTA, rimanendo in vetta per 18 settimane a cavallo tra il 2001 e il 2002.

Di precocità abbiamo parlato per il fatto che, all’epoca, la Capriati mise a ferro e fuoco tutta una serie di record che la misero sulla bocca di tutti, fin dalla sua tenera età.

Jennifer comincia a prendere la racchetta in mano all’età di 3 anni, vincendo il primo tiolo Juniores a 8, ma passa professionista in un momento della vita in cui le altre ragazze della sua età hanno appena posato la Barbie e stanno scoprendo la discoteca, 13 anni, quando brucia tutti i record e sfiora soprattutto la vittoria al torneo di Boca Raton, o, se preferite, il più famoso e conosciuto Virginia Slim, dove supera i primi 4 turni, prima di cadere in finale contro Gabriela Sabatini, diventando la più giovane tennista professionista a giocare una finale di un torneo.

Dopo qualche settimana si ripete a Hilton Head, anche questa volta in finale, ma sconfitta da Martina Navratilova, per un inizio folgorante che le permette di catapultarsi al 24° posto della classifica riservata alle donne.

Al Roland Garros continua a stupire il mondo, uscendo solo in semifinale, ma diventando anche in questo caso la più giovane giocatrice che entra ad un tabellone principale di un Grande Slam come Testa di Serie. Succede al successivo Wimbledon, a soli 14 anni.

Entra in Top Ten qualche settimana dopo, quando vince il torneo di Dorado, in Portorico, battendo anche in questo caso tutti i record di precocità.

Il più grande talento precoce della storia dello sport?

Non sono in pochi ad etichettare la Capriati come il più grande talento precoce della storia di tutti gli sport, non tanto per i risultati singoli che la statunitense mise a segno da ragazzina, quanto per la continuità che diede ai suoi successi.

A 13 anni mise in condizione gli USA di impazzire letteralmente per lei, immortalata sulla mitica copertina di Sport Illustrated

Un presente dignitoso, il rapporto col papà

Non si sa moltissimo dell’ultima parte della vita di Jennifer Capriati, che non è però caduta in disgrazia assoluta come pensano in tanti.

Qualcosa di lei si apprende dai social, che la Capriati utilizza con una certa frequenza, soprattutto “X”, il vecchio Twitter, nel quale la Capriati svela parecchio sui suoi stati d’animo, come ad esempio, tra gli ultimi, il rapporto difficile ma dolce con il suo papà, Stefano, peraltro scomparso poco meno di 10 anni fa per una malattia incurabile all’età di 80 anni.

Non sono in pochi a considerare i picchi, positivi e negativi, della carriera di Jennifer Capriati, legati a doppio filo con il rapporto con il padre Stefano, molto presente, forse fin troppo nella vita professionale della figlia.

Ma la verità, ed è l’unica e incontestabile che noi possiamo annotare, è che la Capriati ha convissuto con pathos ineguagliabile la condizione che l’ha legata al padre, anche quando ha deciso di dargli una mano nel momenti di maggiore difficoltà, oppure, oppure come sottolineato nel discorso rilasciato all’indomani dell’approdo nella Tennis All Of Fame femminile:

In questo momento voglio davvero ringraziare mio padre per avermi insegnato tutto quello che so e per avermi dato le basi del mio tennis. Sapeva come insegnarmi nella maniera migliore perché io comprendessi e mi fidassi di lui. Mi ha insegnato molto anche della vita fuori dal campo. Mi ha insegnato cos’è l’amore senza condizioni, cosa vuol dire esserci sempre. Ha un cuore d’oro, e ti ringrazio, papà, per essere come sei”. ( Fonte Ubitennis.com ).

Buona parte delle peripezie che hanno riguardato la vita della Capriati, l’hanno tagliata fuori da quel mondo dorato che è il tennis professionistico, quasi a dimenticarsi di cosa è stata la Capriati per più di un decennio.

Freschezza, trionfi, fantasmi, caduta, risalita, resilienza.

Il tutto in un pugno di anni che l’hanno vista salire agli onori della cronaca quando Internet muoveva i primi passi, per poi passare parecchi gradi dell’inferno di una vita che non è mai scontata.

Problemi e ritiri

Non vogliamo soffermarci analiticamente su tutti quelli che sono stati i problemi di Jennifer Capriati, peraltro stra-conosciuti da tutti coloro che hanno una mezza infarinatura dello sport con la racchetta.

Ciò che preme sottolineare, è invece la forza del talento che ogni tanto coccia con gli episodi di una vita che non va sempre dritta come si vorrebbe, che talvolta ha la meglio, o se preferite la peggio, decidete voi, su quelle che sono le carriere dei campioni di ogni sport.

La prima crepa viene fuori nel 1993 e sono in tanti a pensare che il problema maggiore sia l’entrata improvvisa ed immediata in quello che Wallace chiama lo “Show”, il circuito professionistico delle racchette più forti al mondo.

Jennifer inizia un lungo e incessante calvario che la vede arrestata a 17 anni per scippo prima e possesso di droghe leggere poi, nell’arco di meno di un anno.

Nel 1995 non gioca praticamente mai e gli anni successivi sono ancora più difficili, perché prova a rientrare nel circuito ma con grossissime difficoltà e frequenti ricadute.

Non entriamo nello specifico, ma nel 1999, all’improvviso vince il torno di Strasburgo che rappresenta una nuova sportellata a ciò che di negativo aveva compiuto fino a quel momento e si riprende quella vita alla tutti pensavano fosse destinata.

Come scritto in precedenza, il 2021 è il suo anno d’oro, con le vittorie di Australian Open e Roland Garros, con tanto di alloro WTA nell’ottobre dello stesso anno.

Nel 2004 decide di abbandonare l’attività agonistica a causa dei suoi problemi alla spalla, che diventano il motivo ufficiale del suo abbandono.

La vita della Capriati prosegue con alti e bassi e la cronaca è spesso spietata con le sue dichiarazioni, anche e soprattutto quelle che l’hanno portata ad avere pensieri suicidi e a soffrire di depressione.

Seguono le brutte storie di sovradosaggio accidentale di una sostanza farmacologica prescrittale dal medico e soprattutto quella dell’episodio che l’ha legata al suo ex compagno Ivan Brannan.

Jennifer oggi

Sembrerebbe che la ormai quasi 50enne Jennifer Capriati si sia ritirata a vita molto meno mondana in quel di Singer Island, a un paio d’ore di macchina da Miami, penisola della Contea di Palm Beach, un territorio occupato prevalentemente da piste ciclabili, verde a profusione, sentieri e, soprattutto, una delle spiagge più belle della Florida, lunga qualcosa come quasi 8 kilometri.

La sua dimora è rappresentata da un condominio piuttosto lussuoso, che flirta con Palm Beach e fa parte di un comprensorio a 5 stelle con tanto di spiaggia privata sull’Oceano Atlantico.

Il posto è una sorta di rifugio per gli statunitensi che preferiscono passare al calduccio brevi periodi dell’anno, all’interno delle loro case sul mare, ma per la Capriati tale luogo è diventato la sua casa abituale.

Niente male, si direbbe, e in effetti è così. Più di un campione che ha avuto problemi simili a quelli che ha superato la Capriati, non ha attraversato il resto della sua vita in un posto così.

Questo per mettere in risalto una probabile accortezza nella gestione delle finanze della ex campionessa americana, che gestisce anche un negozio di alimentari frequentato da Venus Williams, anche lei residente del posto.

Insomma, ancora una volta un nuovo inizio per la Capriati, sperando che la serenità sia stata definitivamente raggiunta.