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Le quattro semifinali che si sono disputate nella giornata di ieri, hanno originato i nomi degli altrettanti finalisti che si giocheranno il titolo degli Internazionali d’Italia questo pomeriggio al campo Centrale del Foro Italico.

Le partite di ieri hanno prodotto responsi molto simili, non fosse altro che per l’andamento di ciascuna di esse nella suddivisione tra maschietti e femminucce.

Novak Djokovic e Iga Swiatek hanno letteralmente annichilito da numeri uno delle rispettive classifiche, gli avversari di turno, Casper Ruud e Aryna Sabalenka, entrambi liquidati in due set.

Ma se Djokovic ha condotto un match piuttosto ordinato che ha lasciato almeno le briciole al proprio avversario per un 6/4-6/3 finale, la campionessa polacca ha ancora una volta messo a tacere le ambizioni della giunonica giocatrice bielorussa, eliminandola con un perentorio 6/2 6/1 e confermando gli ormai atavici problemi di continuità della sua avversaria.

Più equilibrio nelle altre due semifinali. Tsitsipas si è preso la rivincita della semifinale di Madrid quando fu Zverev a passare, sempre in tre set. Ieri il punteggio è stato molto simile rispetto a quella semifinale spagnola, visto che il greco ha ribaltato il primo parziale andato nelle mani del tedesco e chiudendo con il punteggio di 4/6 6/3 6/3.

Piuttosto equilibrata anche la semifinale femminile della parte bassa, nella quale la Jabeur ha avuto la meglio sull’ottima Kasatkina, autrice di un sorprendente torneo capitolino e arresasi solo alla tenacia della giocatrice nordafricana.

Ecco l’analisi delle due semifinali

Swiatek-Jabeur

La superiorità palesata dalla numero uno del mondo Iga Swiatek nei confronti della malcapitata Sabalenka, è solo l’ultimo dei carichi da novanta che la campionessa polacca ha piazzato sulle spalle della bielorussa, battuta per la terza volta in tre mesi, senza mai perdere un set.

Ma l’ascesa della Swiatek non si ferma certo ai numeri contro la bielorussa. Per quanto riguarda i set siamo a quota 40 sugli ultimi 41 giocati, ma il dato che fa ancora più impressione è il numero di vittorie consecutive che, con quella sulla Sabalenka, sono 27 di seguito.

Prima della finale contro la Jabeur, Iga Swiatek ha a questo punto già eguagliato il numero di vittorie messe a segno nella scorsa stagione, 36, con la differenza che alla fine dell’anno mancano qualcosa come 7 mesi abbondanti e gli appuntamenti più importanti ancora da affrontare.

In questa stagione la Swiatek ha già vinto i titoli di Doha, Indian Wells e Miami, tutti WTA 1.000, oltre che il recente 500 di Stoccarda.

La Jabeur ha dovuto fare una sorta di doppio miracolo per entrare in finale qui a Roma. Dopo l’incredibile rimonta dei quarti di finale contro Maria Sakkari che era davanti di un set, tre giochi e 30-0 ed è riuscita enll’impresa di farti rimontare, anche contro la Kasatkina sono nate difficoltà non indifferenti, visto che al terzo set ha dovuto salvare un match point.

La tunisina è una delle giocatrici più in forma del circuito, avendo messo le mani sulla finale di Charleston, sconfitta dalla svizzera Bencic e, soprattutto, dopo aver firmato il WTA 1.000 di Madrid, regolando in finale la Pegula.

La numero 7 del ranking WTA è in vantaggio 2-1 sulla Swiatek in virtù della sconfitta a Washington nel 2019 e della doppia vittoria dell’anno scorso di Wimbledon e Cincinnati.

Djokovic-Tsitsipas

Interessante sotto tutti i punta la seconda finale in programma oggi che gli spettatori del Foro Italico avranno la fortuna di vedere, quella maschile.

Occorre innanzitutto mettere i balzelli a quella che è la condizione fisica di Stefanos Tsitsipas, che non era data tra le migliori a inizio torneo. Il gomito, vero e proprio tallone d’Achille del campione greco, era dato in miglioramento, ma che il numero 5 del mondo potesse rispondere presente all’appello dei protagonisti della finale di Roma, sembrava un’utopia.

La forza mentale non manca di certo al greco, anche e soprattutto in virtù di un cammino che lo ha visto protagonista di vittorie mai banali, se si eccettua quella contro il nostro Jannik Sinner che, a causa di un problema all’anca, non ha praticamente opposto resistenza per tutto il secondo set.

Nei primi due turni giocati, Tsistsipas ha dovuto allungare al terzo contro Dimitrov e Khachanov, che non sono mai da sottovalutare e, superato l’ostacolo italiano, per il greco è arrivato il tempo della rivincita contro Zverev domato, ancora una volta in tre set, dopo un match dove lo spettacolo è latitato per lunghi tratti, ma ha regalato gemme tecniche preziose soprattutto nella sua parte conclusiva.

L’avversario dell’ultimo atto rappresenta una sorta di mostro finale dei videogames. Novak Djokovic torna ad essere perfettamente in linea con la sua carriera vincente e ritrova la finale in uno dei tornei dove meglio si è comportato.

Djokovic ha eguagliato il record di finali disputate dal maiorchino Rafa Nadal, adesso entrambi a quota 12, ma uscendo vincitore dal match decisivo in sole 6 occasioni.

Tra il 2005 e il 2015, Nadal e Djokovic non hanno lasciati nemmeno le briciole ai propri avversari, dividendosi tutte le edizioni disputate, sette lo spagnolo (2005, 2006, 2007, 2009, 2010, 2012 e 2013) e 4 il serbo (2008, 2011, 2014 e 2015).

Per quanto riguarda gli scontri diretti tra il serbo e il greco, il trend delle loro sfide è stato fin qui piuttosto curioso. Il primo dei loro incontri si disputò nel 2018 e Tsitsipas fu sorprendentemente vittorioso attirando su di sé una valanga di attenzioni che lo misero tra i papabili potenziali super campioni delle stagioni successive.

Da allora si son disputati 9 incontri tra i due e, mentre nelle prime 5 sfide si è assistito a un’alternanza di vittorie tra l’uno e l’altro, che posero addirittura in vantaggio Tsitsipas negli scontri diretti per 3-2, il serbo ha messo le cose decisamente dalla sua parte, vincendo tutti gli ultimi 4 match e salendo nei parziali 6-3.