In attesa dell’atteso scontro fra Sinner e Alcaraz di lunedì sera, al Cincinnati Open l’Italia del tennis prova a guadagnarsi ancora una presenza azzurra in entrambe le finali del singolare. A dare la caccia a questo ennesimo traguardo ci sarà Jasmine Paolini.
La toscana sarà opposta alla russa Kudermetova, nella semifinale della parte bassa del tabellone, conoscendo già l’eventuale avversaria in finale, che uscirà dall’altra semifinale tra Elena Rybakina e Iga Swiatek. Ma prima, come di consueto, diamo un rapido sguardo a cosa è successo ieri.
Cincinnati Open: Sinner non si distrae, Alcaraz cammina sui resti di Zverev, i Lorenzi in finale
Tre gli spunti principali, venuti fuori dal sabato del Cincinnati Open 2025. Jannik Sinner ha messo fine al sogno di Terence Atmane, ma il francese esce da questo torneo con il pieno, sia nelle tasche (ha praticamente doppiato il suo prize money in carriera) che soprattutto di fiducia. Come previsto, l’assenza di precedenti e un servizio mancino efficacissimo ha richiesto un bel po’ di tempo a Sinner, prima di adattarsi. L’azzurro ha portato a casa la prima partita di pura esperienza, al tie-break, per poi approfittare del fisiologico calo del rivale nel secondo set.
Più tardi, c’era l’altra semifinale tra Sascha Zverev e Carlos Alcaraz. Il tedesco destava qualche preoccupazione per un malessere apparso durante il quarto vinto contro Ben Shelton. Si tratta di problemi respiratori e di capogiro, la cui natura non è nota ma che impediscono di fatto a Sascha di giocare. Se contro Shelton era comunque riuscito a portarla a casa, anche vista la stanchezza del rivale, contro Alcaraz non c’è stato scampo. Il problema si è ripresentato nel secondo set e lì è finita, di fatto, la partita. Sascha si è trascinato stancamente sul campo, scegliendo di non ritirarsi e riuscendo comunque a conquistare tre giochi nel secondo set, di fronte a un Alcaraz palesemente distratto dalla cosa.
Poco prima di tutto questo, Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego si erano guadagnati la finale del doppio, in una esaltante rimonta contro Joe Salisbury e Noah Skupski, grandi specialisti britannici. Dopo il 6-4 per la coppia inglese, i due “Lorenzi” hanno vinto il secondo per 6-3 e si sono infine imposti nel super tie-break finale, con il punteggio di 13-11. Oggi affronteranno Mektic e Ram per il titolo, alle ore 21 italiane.
Jasmine Paolini-Veronika Kudermetova (dalle ore 19 italiane)
A partire dal 2024, la narrazione intorno a Jasmine Paolini non è mai stata equilibrata. L’azzurra ha avuto quella meravigliosa esplosione tardiva, a 28 anni, che l’ha portata a due finali Slam e vari altri traguardi che la pongono tra le migliori tenniste italiane di sempre. Eppure, quando vince si parla sempre di “grinta” e quando perde la si massacra in maniera più o meno gentile. La verità è un’altra, ovviamente. In un tennis molto fisico come quello odierno, sembrava non ci potesse essere spazio per una ragazza di 163 centimetri e 53 kg di peso. Justine Henin era un paio di centimetri più alta, ma obiettivamente aveva una classe che faceva storia a sé. L’esplosione di Jasmine Paolini ha come premessa anche un periodo in cui il tennis femminile non ha dominatrici, e c’è un livellamento verso il basso. Detto ciò, poche giocatrici hanno un repertorio completo come la toscana, che paga qualcosa per via dell’altezza e della minore potenza naturale, ma guadagna in velocità e grazie a una tecnica esemplare, che le permette anche di sprigionare notevole potenza a sua volta.
Il quarto posto nel ranking WTA e le due finali Slam sono state anche figli delle circostanze, ma nessuno ha regalato nulla a Jasmine, che in questo 2025 ci sta dimostrando tutto il suo valore, pur nelle prevedibili difficoltà. La vittoria di Roma è stato un coronamento straordinario, ma anche questa semifinale di Cincinnati ci restituisce la giusta dimensione della nostra numero uno, capace di soffrire ma rimanendo sempre sul pezzo.
Veronika Kudermetova ha avuto una carriera per certi versi simile, con meno acuti e la grande abilità nel doppio come altro elemento in comune. La russa ha però qualità ed ha obiettivamente approfittato di un tabellone non impossibile: Lamens, Bencic, Tauson, Linette e Gracheva le rivali battute, alcune delle quali impegnative ma non paragonabili a Sakkari, Krueger, Krejcikova e Gauff, sconfitte dalla nostra.
Kudermetova conduce 3-1 nei precedenti, ma l’ultimo risale al 2021 e non dovrebbe fare molto testo.

