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Dell’Australian Open 2023 si possono dire molte cose, ma non che ci stia annoiando. Tra sorprese in quantità, favoriti che esplodono e un Djokovic in versione “araba fenice chi?”, il day 8 ci ha lasciato impressioni interessanti e tante cose di cui prender nota.

Australian Open: il day 8 maschile è un alfa-omega del tennis con Shelton e Nole

Per le statistiche, è il primo classe 2002 a centrare i quarti in uno Slam. Certo ci era riuscito già Carlos Alcaraz che è un 2003, ma di sicuro Brian Shelton è il primo nato nel 2002 a riuscirci. Sul giovane americano, tuttavia, questo record è forse la cosa meno interessante da dire.

Shelton, la fortuna aiuta gli audaci

Il figlio d’arte (il padre Brian fu buon tennista negli anni ’90) nativo di Atlanta ha approfittato di un tabellone in tutta evidenza molto favorevole. Zhizhen Zhang (n. 96) al 1° turno, Nicolas Jarry (154) al secondo, Alexei Popyrin (113) al 3° e J.J. Wolf (67) agli ottavi non sono certo spauracchi. E anche incontrare il n. 35 Tommy Paul ai quarti non è la più nera delle sfortune, diciamocelo pure. Però si dice che la fortuna aiuti gli audaci, e il tennis di Ben Shelton audace lo è eccome.

Contrariamente ai classici cyborg moderni da servizio e dritto al fulmicotone, Ben aggiunge una mobilità inusuale per un 1,93, insieme a una caratteristica che lo rende una rarità assoluta, nel tennis odierno: gioca divertendosi, eppure con una naturale inclinazione ad alzare il livello nei punti importanti. A 20 anni è un bel dono, da parte di madre natura.

La silenziosa rinascita degli USA

Una sub-plot dell’esplosione di Ben Shelton si legge tra le righe, ed è la quieta rinascita del tennis statunitense. Yankee era J.J. Wolf, l’avversario battuto la notte scorsa, uno che sembra sia stato ibernato ai primi anni ’90 e scongelato oggi, almeno da un punto di vista estetico e soprattutto con quelle acconciature da primo Agassi. Americano sarà anche il suo prossimo avversario Tommy Paul, uno che certo non può dirsi un predestinato ma che si sta ritagliando spazi importanti nell’elite del tennis. Tommy ricorda un po’ il nostro Sonego, con i dovuti distinguo. Inoltre, è statunitense (seppure con DNA ceco) anche Sebastian Korda, che stanotte affronterà Karen Khachanov per un posto in semifinale. Tre americani fra i top 8 di uno slam non si vedevano da parecchi anni.

Alex De “Umiliaur” s’imbatte in un Djokovic in gran spolvero

E poi c’è Nole, uno che ormai sfugge a qualsiasi definizione.

Quella vistosa fascia sulla coscia e i frequenti problemi sugli allunghi avevano fatto immaginare che per Djokovic stesse arrivando il tempo di abdicare. Invece no, per gentile concessione di un Dimitrov che non è stato capace di affondare il coltello nel momento di maggiore debolezza del campione serbo.

Poi, stamattina, il povero Alex De Minaur ha dovuto affrontare un Nole completamente rimesso e ne è stato ipnotizzato, racimolando appena 5 giochi. Il decimo Australian Open si avvicina sempre di più.

Aryna Sabalenka impressiona, Magda Linette sorprende: il day 8 delle donne

La giunonica Sabalenka ha sempre avuto qualcosa che le mancava per arrivare a sfondare definitivamente nell’olimpo del tennis femminile. Un quid molto più mentale che fisico, e che potrebbe essere stato raggiunto proprio in questo Australian Open 2023.

Vekic banco di prova per Aryna

Anche Belinda Bencic si è dovuta inchinare alla potenza e – soprattutto – alla spietata concentrazione della bielorussa. Ora per Aryna c’è la prova del nove che risponde al nome di Donna Vekic (a proposito, bentornata dopo tanti infortuni): non certo Steffi Graf, ma una con cui la bielorussa ha perso 5 volte su 6. Se esiste una prova di maturità, dopo 4 turni senza perdere un set, è questa.

Linette, miss perfection

Tuttavia, i titoli di giornata li prende tutti Magda Linette. La 30enne di Poznan raggiunge il suo primo quarto di finale in uno Slam ed è l’unica delle top 8 nel singolare femminile ad esserci riuscita in questo Australian Open (nel singolare maschile invece sarà una prima volta per Korda, Lehecka, Shelton e Paul). Magda ha sicuramente approfittato dei mostri apparsi in sogno a Caroline Garcia, atleta maturata tardi ma che ancora deve fare uno step ulteriore, per potere ambire a vincere uno Slam. Davvero troppi, 33 errori gratuiti, per poter dire di meritarsi il passaggio del turno. Dal canto suo, Linette ha fatto tutto quanto in suo potere per alimentare le insicurezze della sua avversaria, servendo il 75% (settantacinquepercento) di prime palle e concedendo appena 3 palle break alla francese. Grazie e au revoir.

Via ai quarti: cosa ci attende questa notte all’Australian Open

I quarti di finale iniziano con Khachanov-Korda, un match tra outsider-ma-non-troppo, due giocatori con potenziale parzialmente inespresso. Per il 22enne Korda non è certo un problema, per il 26enne Khachanov lo è un po’ di più, ma parliamo pur sempre di un giocatore capace di raggiungere almeno i quarti in tutti e 4 gli Slam, oltre ad avere ottenuto la sua prima semifinale nell’ultimo disputato (US Open 2022). Segue Tsitsipas-Lehecka, con il sorprendente ceco chiamato all’impresona quasi impossibile, vista la qualità mostrata dal greco contro Sinner.

Tra le donne, il day 9 propone i due quarti della parte alta del tabellone, quella orfana di Iga Swiatek. Sia in Rybakina-Ostapenko che in Pegula-Azarenka abbiamo nomi legittimi e potenzialità di spettacolo.