Vai al contenuto

Molti dei record realizzati nel poker raccontano di grandi vittorie, payout milionari e sequenze di titoli conquistati. Non tutti, però, sono così. Esistono altri tipi di record, meno “rumorosi” ma altrettanto importanti. Quelli realizzati da Tiffany Williamson appartengono alla seconda categoria.

Immagine credits WSOP

Il nome di Tiffany Williamson è strettamente legato alle World Series of Poker del 2005. Un’edizione che arriva due anni dopo la clamorosa vittoria di Chris Moneymaker nel Main Event, quella che mette in scena la versione di Cenerentola senza lo straccio ma con le carte in mano. La morale di quella storia è tanto semplice quanto efficace: chiunque può farcela con il poker.

Grazie alle televisioni e al web, il messaggio si diffonde velocemente. Nel 2004 il numero di iscritti al Main Event WSOP è passato dagli 839 del 2003 a 2.576. All’edizione 2005 le entry sono invece 5.619. Tra queste c’è anche Tiffany Williamson, nonostante sia una debuttante assoluta. Nel suo background, infatti, non c’è il percorso tipico del giocatore incallito. C’è però una grande passione per il poker, nata dopo il trasferimento dagli Stati Uniti in Inghilterra.

La Williamson sbarca a Londra alla fine del 1999, dopo aver conseguito il titolo di Dottore in Giurisprudenza (Juris Doctor) alla Columbia Law School di New York. Nella capitale inglese trova subito lavoro presso lo studio legale David, Polk and Wardell, ma soprattutto scopre il Texas Hold’em grazie al Gutshot, una nota pokeroom live. E’ ai tavoli della sala da gioco londinese che Tiffany Williamson vince due satelliti per le World Series Of Poker 2005.

Tuttavia i ticket coprono solo il viaggio (andata e ritorno) e il soggiorno a Las Vegas, manca il buy-in da 10.000 dollari per il Main Event. A quello provvede ancora lei vincendo il terzo satellite consecutivo, direttamente nella Sin City del Nevada. E così ha inizio il percorso di Tiffany Williamson che attraversa il Main Event WSOP 2005.

Tiffany Williamson (credits PokerNews)

Il suo ingresso in sala al Day1 del torneo non passa inosservato. E’ una della poche donne presenti ed è afro-americana, molto probabilmente l’unica anche se non ne siamo certi al 100%.

Di sicuro, però, c’è la sua inesperienza con il poker di alto livello. Tutti gli avversari lo capisco subito. Alcuni professionisti che si siedono al suo stesso tavolo le consigliano di concentrare il gioco nella fase preflop, rilanciando forte con le mani buone e rischiando gli all-in per evitare di essere “outplataya” sul board. Lei prende alla lettera il suggerimento.

Al Day1 chiama un all-in con A-Q. L’avversario è in vantaggio, ma al flop la Williamson trova un K e J che le danno gli out per la scala ad incastro. Al river arriva proprio il 10 che la mantiene in gara.

Il giorno dopo si ripete: chiama un all-in con un modesto A-7 in mano. Shahram Sheikhram ha invece una coppia di Donne, ma nuovamente Tiffany Williamson si salva, questa volta con un Asso al flop.

Un passo dopo l’altro, gestendo lo stack e con qualche aiuto della dea bendata, la giocatrice americana raggiunge gli ultimi 5 tavoli. Qui trova il campione del mondo in carica, Greg Raymer, con il quale ingaggia una mano difficile. L’azione prende il via quando un giocatore apre da early position con 7-7. Tiffany Williamson rilancia il pot con A-J. La “palla” arriva a Raymer che decide di andare all-in con la coppia di K. L’original raiser folda, mentre la Williamson entra in un lungo think-tank, così lungo che le viene chiamato il “time”. Alla fine la player statunitense chiama ma questa volta non c’è l’asso a salvarla.

Tiffany Williamson studia Greg Raymer (credits WSOP)

Buon per lei che il suo stack fosse superiore a quello di Raymer. E soprattutto che il sospirato asso torni a favorirla, qualche mano più tardi. Ancora con A-Q, questa volta contro i Kappa di Terry Burt: la giocatrice chiama l’all-in e trova il fortunoso sorpasso sul board.

Grazie a questo double-up, Tiffany Williamson raggiunge i final 15 del torneo. Qui la sua corsa si arresta per opera di John Barch, poi terzo dietro a Steven Dannenmann e al nuovo campione del mondo, l’australiano Joe Hachem.

Il 15° posto nel Main Event WSOP 2005 vale a Tiffany Williams 400.000 dollari di premio e due primati: quello della più alta vittoria conseguita da una donna in un singolo evento delle WSOP (record superato da Vanessa Selbst nel 2014) e quella della prima giocatrice afro-americana capace di accumulare più di un milione di chips nel ME WSOP. Saranno record meno scintillanti di altri, ma crediamo siano altrettanto degni di essere raccontati.

Complessivamente, Tiffany Williamson ha accumulato 503.000 dollari in 17 piazzamenti a premio, l’ultimo dei quali è datato 2014. Il suo second best è un 36° posto al Main Event dell’Aussie Millions 2008. (fonte thehendonmob.com)

Immagine di testa credits PokerNews/WSOP