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Nei tornei di poker live mantenere il focus attentivo è una parte fondamentale del gioco.

Spesso, però, è più facile a dirsi che a farsi. Soprattutto nei “tornei-maratona”, ovvero in quegli eventi che durano 5-6 Day di gara moltiplicati per 9-10 ore al giorno. Una montagna di tempo da trascorrere al tavolo da gioco.

La psicologia definisce l’attenzione come “un processo cognitivo che permette di selezionare alcuni stimoli ambientali, ignorandone altri“.

Se trasferiamo questo concetto alla fase di gioco durante un torneo di poker, gli stimoli da selezionare riguardano gli avversari (azioni con le carte, comportamento al tavolo etc) e lo svolgimento della mano. Quelli da scartare sono tutti gli altri, compreso il rimanere ipnotizzati davanti al cellulare.

Se il focus non c’è, è meglio alzarsi dal tavolo e andare a fare un giro al bar o a prendere una boccata d’aria: in questo modo, almeno, si evita di danneggiare pesantemente il proprio stack.

Un errore di disattenzione può costare caro ed essere fonte di grossi rimpianti, in particolare quando in ballo c’è evento molto importante.

Lo sa bene Andras Koroknai che nel 2012 ha corso un grosso rischio per non essere rimasto concentrato durante il Main Event delle World Series Of Poker. E parliamo di un giocatore che ha vinto tanto pur avendo pochi ITM nel proprio palmares: 3,6 milioni di dollari incassati con 14 piazzamenti a premio (8 alle WSOP), due dei quali sono a 7 cifre.

L’azione incriminata si svolge quando in gara sono rimasti poco meno di 100 giocatori su 6.598 iscritti e i bui sono 15.000/30.000 ante 4.000.

L’ungherese decide di andare direttamente all-in da SB per 2 milioni di chips. Il BB, in quel momento occupato dal pro americano Gavin Smith, folda senza pensarci un istante. A quel punto Koroknai, convinto che il pot sia suo, allunga le mani pronto a ricevere le chips vinte.

Il problema è che, prima del suo all-in, Gaelle Baumann aveva aperto il gioco a 60.000 da utg. Una grossa distrazione da parte di Koroknai che dunque non ha diritto ad incassare il piatto. In teoria dovrebbe aspettare la decisione della giocatrice francese e, in caso di call, procedere allo showdown delle carte.

Purtroppo l’ungherese ha già mandato le proprie nel mucchio degli scarti. Prova freneticamente a recuperarle, ma in ogni caso non c’è nulla di ufficiale che consenta di riprendere correttamente l’azione. Koroknai ha puntato l’intero stack e poi ha “cestinato” le carte: ora corre il rischio di essere player out!

Il tournamente director, invece, opta per una soluzione molto più clemente: trasforma l’all-in in un call-muckato sul raise di Gaelle Baumann. Morale: Andras Koroknai, anziché perdere tutte le chips, ne perde solo 60.000.

La Baumann è un po’ incerta sulla decisione e chiede di poter parlare (telefonicamente) con il “big boss” del torneo, ovvero Jack Effel. Quest’ultimo, tuttavia, conferma la decisione del TD perché “prima di tutto va preservata l’integrità del torneo“. (fonte PokerNews)

Buon per Koroknai che altrimenti si sarebbe trovato di fronte una coppia di K e molto probabilmente non avrebbe raggiunto il clamoroso 6° posto finale da $1.640.902 di premio!

Gaelle Baumann, invece, terminerà il ME al 10° posto, “bubble-woman” del final table, incassando $590.442.

Non siamo in grado di dire se la scelta dal TD sia stata “giusta”, ma siamo certi che Andras Koroknai abbia imparato la lezione.

Immagine by PokerNews.com