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Nella notte di domenica 18 giugno (l’alba del giorno successivo in Italia) si è concluso il torneo con il buy-in più “pesante” delle World Series Of Poker 2023: il #40, $250.000 Super High-Roller No Limit Hold’em.

Un evento al quale hanno preso parte specialisti di eventi High-Roller, grandi nomi del palcoscenico pokeristico internazionale e anche qualche giocatore decisamente meno noto ma dotato di un conto in banca piuttosto largo.

Ha vinto lo statunitense Christopher Brewer, giocatore molto esperto di eventi ad alto buy-in, che nell’heads-up finale si è imposto sul pro russo Artur Martirosian, già 3° quest’anno al ME PCA e vincitore nel 2021 dell’EPT di Sochi. Entrambi si sono lasciati alle spalle un tavolo finale ricco di big names, quali Chance Kornuth, Dan Smith, David Peters e Brandon Steven, e completato da un paio di professionisti europei, Alex Kulev e Martin Kabrhel, e dal meno conosciuto player USA Steven Veneziano. Questo è il quadro delle 9 posizioni finali con i rispettivi payout:

Risultati a parte, l’evento ha offerto una questione piuttosto interessante, anche se non bella per l’immagine del poker. Un’azione che sta scuotendo le WSOP.

IL CASO MARTIN KABRHEL

Martin Kabrhel è un professionista ceco che colleziona risultati nei tornei di poker dal 2009. Ad oggi vanta 134 ITM live, dei quali 36 sono targati WSOP/WSOPE. Ha vinto un anello del circuito WSOP a Rozvadov nel 2019 e ha centrato piazzamenti importanti in alcuni eventi high-roller. Il suo migliore risultato è l’8a piazza da 2.990.088 dollari conquistata nel Super HR delle WSOPE 2018 (Rozvadov), seguito dal 3° posto nel torneo di cui abbiamo parlato sopra e che ha portato le sue vincite in carriera a quota 11,7 milioni di dollari. Nel suo curriculum c’è anche una piccola bandierina quasi italiana: il 17° posto nell’Italian Poker Tour 2009 di Nova Gorica.

E’ innegabile che Kabrhel sia un professionista in grado di fare soldi con le carte, il problema è che spesso lo fa in maniera non del tutto… limpida. Dal punto di vista tecnico il suo gioco è molto loose-aggressive, fatto di tanti rilanci con carte marginali e bluff estremi. Qualche volta funziona, altre no.

Ecco che allora il ceco si aiuta con un atteggiamento fastidioso al tavolo, nel tentativo di mettere a disagio gli avversari. Se non basta, aggiunge qualche trucco illecito, come ad esempio segnare le carte. Questa accusa gli è stata mossa più volte in passato e adesso si è ripresentata durante il $250k SHR delle WSOP.

Ad attaccare Kabrhel è stato Andrew Robl che si è stupito di come le WSOP non avessero ancora bannato il giocatore.

Accuse simili sono poi arrivate da Chance Kornuth, Dan Smith e Haralabos Vulgaris. Phil Hellmuth si è sbilanciato un po’ meno, ma ha comunque affermato di non trovarsi a proprio agio quando il pro ceco è presente al tavolo.

Secondo i giocatori, Kabrhel avrebbe marcato le carte con una sostanza oleosa per poi poterle identificare tra le hole cards altrui. Sembra che ci sia addirittura un video in cui si vede una carta che per un attimo rimane attaccata alle dita di Kabrhel. Brian Rast ha detto di aver notato il giocatore mentre dava occhiate molto attente al dorso delle carte degli altri giocatori.

L’azione risulta molto evidente in questa immagine (Kabrhel è ovviamente quello a sx con la felpa nera):

Il gesto della potenziale marcatura è invece questo:

Il dubbio è però necessario perché il team delle WSOP, dopo aver analizzato il mazzo di carte, non ha trovato alcuna marcatura evidente. Solo un eccesso di grasso, ma forse Kabrhel (o qualche altro giocatore) aveva mangiato alette di pollo un po’ troppo unte.

In assenza di prove ufficiali, il giocatore ceco ha reagito. In particolare contro Robl che è stato il suo più accesso accusatore.

Non sono un imbroglione, tutto ciò è falso! Queste voci stanno danneggiando non solo me come giocatore di poker, ma anche la mia professione e la mia famiglia” ha dichiarando Martin Kabrhel, che ha poi fatto seguire la sua reazione. “Ecco perché ho deciso di intraprendere un’azione legale contro Andrew Robl“.

Vedremo se il caso finirà in giudizio. Per ora ci sembra che la posizione più interessante sia quella di Chance Kornuth il quale, dopo aver preso atto che al momento non ci sono prove contro Kabrhel, ha posto l’accento sul suo comportamento scorretto al tavolo. Secondo il pro americano, il ceco avrebbe finto la marcatura delle carte per poi far leva sulla sua pessima reputazione e condizionare il gioco degli avversari. Insomma, una forma estrema di angle shooting che va sanzionata. Per Kornuth, Martin Kabrhel dovrebbe essere bannato dalle WSOP e da tutti gli eventi High Roller di livello internazionale.

Siete d’accordo?

GLI ITALIANI A PREMIO

Completa questo report sulle WSOP 2023 il consueto riassunto degli italiani andati a premio. I tornei in questione sono quelli che sono andati in scena tra il 18 e il 21 giugno. Alcuni sono già conclusi, altri sono ancora in fase di svolgimento.

Nell’evento #44, $3.000 NLH ci sono due azzurri in the money: Fausto Tantillo (197°-$5.253) e Luigi Shehadeh che ha raggiunto un ottimo 47° posto per $14.647 di premio.

Molto buono anche il piazzamento di Nelio Gatto, 9° per $22.960 nel torneo $1.500 Mixed Omaha Hi Low (#45).

Giuliano Malatesta si è invece fermato al 490° posto del 500 Freeout NLH (#46), per un premio di 1.000 euro.

Infine, l’evento #49 $1.500 Super Turbo Bounty NLH, ha mandato ITM ben 5 rappresentati del Belpaese, su 334 posti pagati e un field da 2.226 entries. Partendo dal primo out, nell’ordine troviamo Federico Butteroni (309-$1.505), Francesco Romanello (293-$1.505), Raffaele Sorrentino (286-$1.505) e Gianluca Speranza (217-$1.881). Il quinto premiato dovrebbe essere Fausto Tantillo che risulta out 58° negli aggiornamenti del torneo ma non è stato inserito nel payout. Restiamo in attesa di notizie ma, se dovesse arrivare la conferma, per Tantillo si tratterebbe del terzo in the money a queste World Series Of Poker.

Immagine di testa screenshot YouTube/WSOP.