EPT story: i protagonisti della Season 4

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Lo European Poker Tour continua a crescere anche nella quarta stagione e lo fa sotto ogni aspetto. L’ annata 2007 -2008 è contraddistinta dal nuovo record di iscritti ad un Main Event (842, Grand Final di Montecarlo), dal numero delle tappe che arriva a quota 11, dal buy-in del torneo principale che in molte location passa da 5.000 a 8.000 euro e dai primi premi che spesso sono a 7 cifre. E’ evidente che nell’arco di tre anni il tour “della picca” è passato dall’essere un semplice esperimento a un meccanismo perfettamente oliato e di grande successo a livello mondiale.

Anche i confini geografici del tour si allargano. Tra le new entry della nuova stagione, oltre a Praga e Sanremo, ci sono anche le Bahamas. Di fatto la PokerStars Caribbean Adventure esisteva già dal 2004, ma era sempre rimasta un torneo a parte. Nel gennaio 2008 l’appuntamento caraibico entra ufficialmente a far parte dell’EPT e ci resterà fino all’ultima apparizione, quella del 2019.

Ad inaugurare la nuova stagione è sempre Barcellona. Si gioca dal 28 agosto al primo di settembre 2007 e i partecipanti al Main Event sono 543, nonostante il “raise” del buy-in che viene portato a €7.700+300. In sala ci sono volti famosi ma nuovi per l’EPT, come ad esempio Daniel Negreanu e Bryn Kenney. Ma la storia più interessante legata alla tappa spagnola riguarda proprio l’heads-up finale. A giocarlo sono due amici che condividono la stessa stanza di hotel a Barcellona: uno è il danese Sander Lylloff , professionista non solo di poker ma anche di backgammon, l’altro è l’inglese Mark Teltscher, già vincitore di un ME EPT a Londra nel 2005. C’è quindi la possibilità della prima doppietta allo European Poker Tour, ma il sogno di Teltscher viene infranto da Lylloff che batte l’amico e incassa €1.170.000 di prima moneta.

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Un giovane Daniel Negreanu in quel dell’EPT di Barcellona

Nel corso della Season 4, il “chi sarà il primo a vincerne due” diventa il tormentone tra gli addetti ai lavori. In questo senso, a Londra (25-29 settembre) gli occhi sono puntati su Victoria Coren che l’anno precedente aveva vinto proprio davanti al pubblico amico. Sarebbe stata una storia eccezionale quella del primo back-to-back all’EPT, tra l’altro realizzato da una giocatrice, ma il bis non arriva. Vince il libanese Joseph Mouawad per 1,2 milioni di dollari, davanti la tedesco Florian Langmann.

Così come a Barcellona e Londra, anche a Baden (Austria, 7-10 ottobre) si gioca pagando 8.000 euro di buy-in e i numeri un po’ ne risentono, con solo 282 giocatori iscritti. Ma c’è comunque da divertirsi. Nel Day1 il pubblico può assistere allo show di Dario Minieri – che sarà tra i protagonisti di questa stagione – ma il giovane pro di PokerStars, dopo aver ammassato uno stack enorme, dilapida tutto nel corso della giornata successiva. Il brivido è allora offerto dai giocatori ancora in grado di conquistare il secondo titolo: Ram Vaswani, Pascal Perrault, Thang Nguyen, Noah Boeken, Sander Lyloff, Andreas Hoivold e Patrik Antonius. Purtroppo per loro, nessuno centra lo storico bis: a Baden, vince infatti il britannico Julian Thew che si porta a casa €670.800.

I numeri di Dublino (30 ottobre-7 novembre) ricalcano più o meno quelli di Baden (8.000 euro di ingresso e 221 iscritti). Qui, però, l’attenzione è calamitata da Annette Obrestad. La norvegese, che a soli 19 anni vanta un braccialetto WSOPE conquistato due mesi prima a Londra, stupisce per il suo gioco aggressivo, formato nell’arena del poker online. All’EPT di Dublino la Obrestad è pronta a mettere le mani sul trofeo, quando la strada le viene sbarrata in heads-up dallo sconosciuto statunitense Reuben Peters (€532.620 di premio). Annette Obrestad non riuscirà più ad andare così vicina al titolo EPT, nonostante i numerosi piazzamenti a premio e chiuderà (almeno per ora) la sua carriera di giocatrice nel 2018 con 3,9 milioni di dollari all’attivo.

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Annette Obrestad

Nel mese di dicembre 2007 debutta Praga (10-14 dicembre) che da quel momento non lascerà più il tour di PokerStars. Tra i motivi principali c’è di sicuro l’ottima location, che già in quella prima occasione attira 555 giocatori, tra i quali anche numerosi italiani. Uno di questi raggiunge il testa-a-testa finale: è Gino Alacqua, indimenticato pioniere del poker nel nostro Paese, scomparso prematuramente nel 2016 all’età di 55 anni. “El Diablo” si arrende al francese Arnaud Mattern (€708.400) nel futuro del quale ci saranno altri due tavoli finali EPT.

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Gino Alacqua

Come anticipato, nella stagione 4 dell’European Poker Tour viene inserita per la prima volta anche la PokerStars Caribbean Adventure (PCA). Si gioca dal 5 al 10 gennaio 2008 e la combinazione tra field americano ed europeo ne fa subito un grande successo. I numeri parlano chiaro: 1.136 giocatori che pagano 8.000 dollari per partecipare al Main Event. Al tavolo finale arrivano 6 statunitensi e tre europei. Tra quest’ultimi, due in particolare conoscono bene l’emozione di un final table EPT: lo svedese William Thorson, 3° a Londra nel 2006, e il francese Bertrand “Elky” Grospellier che un anno prima ha sfiorato il titolo (2° posto) a Copenhagen. Sarà proprio Grospellier ad alzare il trofeo di PokerStars alle Bahamas, e ad incassare un assegno da 2 milioni di dollari.

La tappa di Dortmund (29 gennaio-2 febbraio) passa invece alla storia come quella che rivela al mondo il talento di Mike McDonald. Il giovane canadese si impone su 410 avversari e si porta a casa una prima moneta pari a €933.600. Sarà l’inizio di una sfavillante carriera, che oggi vale più di 13 milioni di dollari vinti e che porterà altre due volte il canadese a sedersi al tavolo finale di un EPT.

A Copenhagen (19-23 febbraio) vince lo statunitense Tim Vance per 1,2 milioni di euro, dopo aver superato la concorrenza di 459 avversari, tra i quali Luca Pagano (27°) e Gino Alacqua (19°). A Varsavia (11-15 marzo) è invece il tedesco Michael Schulze che torna casa con il titolo e l’assegno da 926.220 dollari.

E si arriva così agli ultimi due appuntamenti stagionali, due tappe vicine nel tempo e nello spazio. A Sanremo, che rappresenta “la prima volta” di un EPT disputato in Italia, si gioca dall’1 al 5 aprile 2008. E non potrebbe essere un esordio migliore. Al Casinò della cittadina rivierasca giungono infatti in 701 per giocare il Main Event da 5.000 euro. Tra i più rappresentativi della nutrita compagine “azzurra”  ci sono i pro di PokerStars, Luca Pagano (coinvolto anche nell’organizzazione dell’evento) e Dario Minieri. Insieme a loro, spiccano giocatori italiani noti a livello europeo, come ad esempio il già citato Gino Alacqua, Dario Alioto, Alessio Isaia e Andrea Benelli. Al final table di italiani ce ne sono due: uno è Dario Minieri, autore di un torneo spettacolare che gli regala la chiplead nell’ultima giornata, e Gregory Genovese che alla fine chiuderà 5° per 188.500 euro di payout, davanti all’onnipresente William Thorson. Minieri invece raggiunge la fase di gioco a tre, in compagnia dell’allora sconosciuto statunitense Jason Mercier e del francese Anthony Lellouche. A quel punto, Mercier e Minieri si scontrano su un piatto che sostanzialmente potrebbe valere il titolo. L’americano va in check-raise all-in con A♦4♦ sul flop 2♥7♦8♦. Minieri chiama con coppia di Q. Il turn 4♥ mantiene il vantaggio dell’italiano, ma il river è un 3♦ che regala colore a Mercier ed elimina Minieri al 3° posto (€287.600). Jason Mercier batterà poi Anthony Lellouche in HU, per una vittoria da 869.000 euro.

Capitolo finale, quello di Montecarlo. Il Grand Final della Season 4 inizia il 12 aprile e si conclude 5 giorni dopo. Ormai non c’è più dubbio che l’ultimo torneo della stagione sia anche il più gettonato dai player di tutto il mondo, a conferma che l’EPT è ormai entrato nel sangue di tutti. Ci sono infatti 842 giocatori che pagano 10.600 euro di buy-in per un montepremi record di €8.420.000. Tra i final 9 più accreditati per la vittoria finale, che vale €2.020.000, ci sono i professionisti a stelle e strisce Antonio Esfandiari e Isaac Baron e l’azzurro Luca Pagano.

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Il tavolo finale di Montecarlo. Luca Pagano è il primo in piedi da dx

Dopo la chance avuto da Minieri a Sanremo, tocca adesso al giocatore trevigiano puntare al primo titolo per l’Italia del poker, ma sulla sua strada c’è l’ungherese Denes Kalo. Il pro italiano di PokerStars finisce al 6° posto e si consola con 337.000 euro, oltre al terzo final table EPT e il 9° ITM in 4 stagioni (nuovo record). Il final table si conclude con il trionfo del 22enne canadese Glen Chorny, che supera proprio Kalo in heads-up.

 

Foto di testa: Jason Mercier (credits Italiapokerclub)

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