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Cosa succede quando due loose aggressive si sfidano al tavolo? Fuochi d’artificio garantiti!

I protagonisti di questa epica sfida al tavolo sono due grandissimi giocatori di poker, Johnny Lodden e Adrian Mateos. Anche se rappresentano periodi diversi di questo gioco, entrambi sono alfieri del gioco aggressivo, quello senza paura che regala spettacolo.

La differenza tra loro in termini di età non è molta. Lodden è nato nel 1985 a Jorpeland, in Norvegia. Mateos ha 9 anni in meno ed è spagnolo (di Madrid). Ciò che li distingue maggiormente è il background: Lodden interpreta il miglior poker post Moneymaker-effect, aggressivo ma legato alla lettura degli avversari e all’intuizione; Mateos invece applica l’approccio più razionale e matematico di chi è nato pokeristicamente grindando online ed è poi entrato nel club dei super high-rollers.

I numeri esemplificano bene questa differenza. Lodden ha vinto il primo torneo ufficiale nel 2004 e dal 2006 in poi è diventato una bandiera dell’European Poker Tour. Non è mai riuscito a vincere un Main Event EPT, ma è andato 22 volte a premio, raggiungendo 4 volte il final table. I 22 ITM realizzati nel tour europeo sono ancora oggi un record, strappato all’amico-rivale Luca Pagano al termine dell’EPT di Malta nel 2015. Ad oggi Lodden vanta 68 piazzamenti a premio, dei quali il migliore è il 3° posto ottenuto all’EPT di Montecarlo nel 2013, per un payout di €467.000. Il totale dei suoi incassi ammonta a poco meno di 2,9 milioni di dollari.

Il primo risultato live di Mateos è invece datato 2012 e anche nel suo caso di tratta di una vittoria. Da lì in avanti ne ha portati a casa altri 136. Nella sua bacheca personale brillano un braccialetto Main Event WSOPE (2013), una picca dell’EPT Main Event (Montecarlo 2015) e altri tre braccialetti vinti alle WSOP: nel 2016, nel 2017 e l’ultimo proprio quest’anno nell’HR da$250K, che gli ha consegnato un primo premio di 3,2 milioni di dollari. Al momento le vincite live di Adrian Mateos sono arrivate a quota 25 milioni.

I due hanno incrociato carte e chips all’EPT Main Event di Montecarlo nel 2015. Vediamo com’è andata.

Johnny Lodden (credits Pokerlistings.com)

L’azione si svolge proprio al final table. Un tavolo piuttosto interessante, visto che oltre a Lodden e Mateos c’è anche un altro grande giocatore, il tedesco Ole Schemion.

L’azione comincia con l’apertura da utg di Johnny Lodden (stack 3,5 milioni) a 160mila chips, quando il livello è 40K/80K ante 10K e le sue carte sono 5♣5♦. In posizione di bottone chiama Adrian Mateos (7,1 mil) che ha i “super connectors” J♠10♠. Seguono altri due call: da SB chiama Muhyedine Fares (3,8 mil) con 9♥6♥ e Hady El Asmar (2,4 mil) completa il family pot con 8♠6♠.

Il flop porta A♠3♦9♣. Tutti optano per il check, fino a Mateos il quale approfitta del vantaggio di posizione e punta 275.000 chips su un piatto di 680.000. La sua bet riceve il call di Fares, che ha centrato la coppia di 9. El Asmar invece si chiama fuori. Ma quando l’azione torna all’original raiser, succede quello che nessuno si aspetta, perché Johnny Lodden rilancia a 715mila! Il norvegese ha fiutato il tentativo di steal dell’avversario e ha piazzato la contromossa.

Il fold di Mateos che non ha nulla in mano sembra scontato. E invece arriva il call. Nella mente dello spagnolo si è già formata l’idea del grande bluff.

Il turn è un 4♣. Una carta pressoché ininfluente, anche se porta 4 out extra a Mateos che adesso può chiudere scala a incastro con un 2 al river. Eppure il campione norvegese checka perché non capisce più cos’ha in mano Mateos. Lo spagnolo coglie la palla al balzo e punta altri 650mila gettoni nel pot. Lodden ci pensa a lungo, ma alla fine trova la forza per annunciare il giusto call.

L’ultima carta è un A♦ che rende un po’ meno probabile il terzo Asso in mano all’aggressore. Lodden fa check e lascia l’azione a Mateos. Passa quasi un minuto e alla fine lo spagnolo dichiara l’all-in per 5 milioni di chips. Lodden, che di milioni ne ha solo 2, va in the tank. Una “tankata” da 4 minuti secchi, alla fine dei quali Lodden non trova il coraggio di seguire l’istinto che lo ha guidato fino al river. Folda e Mateos, impietosamente, gli mostra il bluff.

Questo è grandissimo poker, con livelli di pensiero multipli da studiare e guardare ancora.

Foto di testa: Adrian Mateos (by Manuel Kovska, TRG Ltd)

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