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Per 11 anni le World Series Of Poker hanno rappresentato una sorta di tabù per i giocatori italiani di poker. Precisamente dal 1995, anno della vittoria di Valter Farina (la prima in assoluto per gli azzurri), fino al braccialetto infilato al polso da Max Pescatori nel 2006.

Da quel momento in poi l’Italia del poker riesce a scrivere altre pagine di storia di questo gioco. Nel 2008 arrivano due titoli grazie a Dario Minieri e ancora al “Pirata”. Nel 2010, invece, c’è il fantastico 3° posto nel Main Event ottenuto da Filippo Candio. Senza dimenticare il titolo WSOP Europe vinto nel 2007 Dario Alioto, del quale parleremo più avanti.

Per assistere ad un nuovo successo alle WSOP negli States è necessario attendere il 2014. A sollevarlo davanti a tutti è Davide Suriano, che si impone nell’evento #40 $10.000 NLH Heads-Up. Un torneo per specialisti e con un buy-in pesante.

Prima di quel 19 giugno 2014, Davide Suriano ha alle spalle solo due anni di risultati nei tornei dal vivo. 18 in tutto, che decisamente non sono pochi. Un torneo di HU lo ha già vinto, nel 2012 al WPT Grand Prix di Venezia. Lo stesso anno è arrivato secondo all’IPO di Campione d’Italia per 74mila dollari di premio. Ha anche già tre “bandierine” WSOP, piccole ma ci sono. Ciononostante, un evento da 10K di buy-in non lo hai mai giocato, tanto meno a Las Vegas.

E’ evidente che la confidenza, la sensazione di potercela fare gli deriva dal tanto allenamento fatto sulle piattaforme online, dove si dedica con profitto alle partite uno contro uno. Ma alle WSOP si dovrà confrontare con il top mondiale della specialità, tutti a caccia del titolo di campione del mondo di heads-up.

Davide Suriano nel 2014 a Las Vegas (credits PokerNews)

Oltre a lui si iscrivono 135 giocatori. Tra questi ci sono Daniel Negreanu, Scott Baumstein, Daniel Colman, Ankush Mandavia, Max Silver, Eric Seidel, Jason Koon, Scott Seiver, Daniel Cates solo per fare qualche nome di spicco.

Il primo round Suriano lo passa in automatico, grazie a un bye. Accede così al round dei 128, dove ad attenderlo c’è subito un pezzo da 90: Scott Seiver (24 milioni di dollari vinti fino ad oggi). Il giocatore pugliese non è però intimidito e, colpo dopo colpo, smonta lo stack dell’americano. Ormai short, Seiver mette tutto con A♦2♥, al quale l’italiano risponde con K♦3♦. Un King al river manda Suriano al turno successivo.

Il secondo avversario non è meno ostico del primo. Dan Cates (9 milioni di dollari), specialista di high-roller e grinder delle pokeroom online, dove è conosciuto come “Jungleman“. I due non si risparmiano colpi pesanti, tant’è che le chips finiscono tutte in mezzo abbastanza in fretta. Suriano ne ha di più, ma allo showdown parte dominato: J♠J♥ vs K♠K♦. Per fortuna sua e dei tifosi italiani, al flop scende un J♣: set per Suriano che elimina anche Cates e accede ai last 32.

I sedicesimi di finale sono decisivi per andare in the money. Il nuovo avversario è l’australiano Shane Moran, giocatore poco conosciuto e decisamente più abbordabile dei precedenti. Suriano riesce infatti a prendere un buon vantaggio e a chiudere il conto con un classico coin flip: 7♠7♦ vs A♦9♦ e board liscio.

Il Day1 finisce qui, con $26.584 già assicurati. C’è tempo per un po’ di riposo prima del Day2.

Davide Suriano con l’agognato braccialetto WSOP (credits PokerNews)

Si riprende da 16 left. Suriano si trova di fronte un altro avversario poco noto, Serkan Kurnaz. Il turco ha infatti pochi risultati internazionali nel palmares: solo 7 in 2 anni, ma tutti piuttosto buoni. E’ chiaramente un player amatoriale che però sa il fatto suo. La sfida è la più lunga degli ottavi di finale e per venirne a capo serve una mano pesante. Quando gli stack sono abbastanza vicini, Suriano con K♠K♥ intrappola Kurnaz su questo board: K♣J♣10♣10♠A♥. Il turco va all-in con Q♠7♣, pensando di essere avanti con la scala. Suriano (fullhouse) “snappa” e stacca il ticket per i quarti di finale.

8 giocatori rimasti. Questa volta l’avversario è uno specialista degli heads-up online, lo statunitense Ankush Mandavia (5,3 milioni di dollari live). In realtà l’azzurro se ne sbarazza abbastanza in fretta. L’ultimo atto è un all-in con K♣7♦ vs K♦3♠ a favore di Davide Suriano. Nessuna sorpresa dal board e anche l’ostacolo Mandavia è superato.

Semifinale: Davide Suriano vs Daniel Colman ($29 milioni oggi). Nonostante il mismatch in termini di esperienza e vincite, l’azzurro rimane sempre in controllo. Si porta avanti, mantiene il vantaggio e chiude con 8♥8♣ vs A♣5♦. Niente “ace on the river” e le porte della finale sono spalancate.

L’altro finalista è Samuel Stein. Lo statunitense si presenta all’ultimo heads-up con un braccialetto già in bacheca, oltre a 2 final table WSOP e un paio di milioni incassati. Suriano però ha fino a qui dimostrato di essere un osso duro. Tutti si aspettano un heads-up finale molto combattuto. E invece dopo solo 36 mani i giochi sono fatti. Quando i bui sono 30K/60K, Davide Suriano apre a 125.000. Stein rilancia all-in per 1.175.000. L’italiano ci pensa un po’ e alla fine dichiara il call.

Showdown: Stein ha K♦7♦, Suriano A♠10♦. Le prime tre carte sono: 3♦10♠J♥. A quel punto Stein dice: “se vinco questa mano, vinco il torneo”. Gli servirebbe un K per, ma le ultime due carte sono A♣ e 5♠. Il braccialetto e $335.553 di premio sono di Davide Suriano.

Non soddisfatto, nelle due settimane successive il giocatore di Andria metterà a segno altri tre ITM a Las Vegas. Ce ne saranno ancora 14 fino al 2019, oltre a un titolo IPT vinto a Nova Gorica.

Ad oggi, il totale realizzato da Davide Suriano nei tornei live ammonta a $816.754.

Foto di testa: Davide Suriano solleva il braccialetto vinto alle WSOP 2014 (credits PokerNews)